giovedì 24 ottobre 2013

Rivisitando Alice Munro

"Un racconto (una libreria), affermavo, non è una strada su cui ci si incammina, è piuttosto una casa. Uno ci entra, ci sta dentro un pò, vaga qua e là, si sistema dove vuole e impara come ogni stanza e ogni corridioio siano collegati tra loro, come il mondo esterno sia modificato dalle finestre attraverso le quali lo si osserva. Anche l'ospite, il lettore, subisce un cambiamento ritrovandosi in quello spazio chiuso, che sia ampio e accogliente o pieno di passaggi tortuosi, che sia arredato con sfarzo o con rarefatta semplicità. Può tornare in quella casa, in quella storia, ogni volta che vuole e ci troverà sempre qualcosa che non aveva notato prima. E scoprirà che la casa ha un solido senso di sé, di qualcosa che è stato costruito per ragioni di interna necessità e non solo per proteggere o incantare il visitatore. Scrivere una storia così, longeva e indipendente, è la mia speranza, da sempre".


                                                            la vostra libraia

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