Nella Russia di Nicola I, un giovane precettore, Kruciferskij, si
innamora della sorellastra del suo allievo, Ljubon'ka, e la sposa. La
serenità del loro matrimonio viene interrotta dalla comparsa di Vladimir
Bel'tov: colto, intelligente, di animo nobile, Bel'tov è un "uomo
superfluo", discendente diretto dell'Onegin di Puškin. Tra lui e
Ljubon'ka si scatena una passione "naturale", inevitabile conseguenza di
una profonda affinità spirituale, destinata a trascinare i tre
personaggi verso un tragico finale, del quale tuttavia – suggerisce
l'autore – nessuno sembra essere responsabile, se non la società russa
vincolata da rigide gerarchie e secolari pregiudizi. Qui tradotto per la
prima volta in italiano e affiancato dalle novelle coeve "La gazza
ladra" e "Il dottor Krupov" e dal più tardo "Aphorismata sulla teoria
psichiatrica del dott. Krupov", "Di chi è la colpa?" (1847) è l'unico
romanzo scritto da Aleksandr Herzen, noto soprattutto come pubblicista.
Con una prosa vibrante, che alterna l'amaro umorismo alla solennità
tragica, e pur dovendo sottostare alla feroce censura zarista, lo
scrittore dà voce alla sua indignazione per la situazione sociale e
politica del suo paese, e nel contempo affronta uno dei temi universali
della letteratura: la possibilità per ogni persona di scegliere
liberamente il proprio destino.
"Di chi è la colpa?", Aleksandr Herzen