- Costruire spazi e momenti liberi dal mercato: perché la cultura è quella cosa (ormai l’unica) che non ci fa clienti, spettatori, consumatori, ma cittadini sovrani. Recuperare spazi pubblici inutilizzati, non alienarli e metterli invece a disposizione delle associazioni di cittadini che sanno costruire cultura.
- Tenere aperta almeno una biblioteca fino a mezzanotte, tutte le sere.
- Non organizzare nemmeno una mostra: ogni volta che viene voglia di farne una, pensare a quanti monumenti del territorio comunale sono chiusi o in pericolo, e provare a salvarne almeno uno, coinvolgendo i cittadini con una campagna di comunicazione.
- Costruire la politica culturale ascoltando chi sa cos’è la cultura: cioè chi la produce. Non pensare in termini di appartenenza, ma di competenza.
- Investire in ricerca: anche il più piccolo museo civico, se è abitato da un giovane ricercatore, può diventare un luogo di produzione e redistribuzione della conoscenza.
- Invitare un giovane artista ad abitare per qualche mese nel territorio comunale, pagandogli l’ospitalità. E chiedendogli di realizzare un’opera d’arte pubblica per la parte più brutta e disagiata del comune: un’opera la cui esatta destinazione e le cui caratteristiche andranno decise almeno in parte attraverso un cammino di partecipazione.
- Promuovere e finanziare la costituzione di orchestre giovanili di musica classica nei quartieri più degradati e con maggiori problemi di inclusione.
- Assicurarsi che esista almeno un teatro: se c’è, aprirlo a tutti, con agevolazioni, campagne, programmi di collaborazione con le scuole. Se non c’è, farlo.
- Diffidare degli eventi, dei festival, delle inaugurazioni, delleuna tantum: la cultura ha bisogno di strutture stabili, finanziamenti continui, indipendenza dalla politica, visione lunga e disinteressata.
- Praticare la cultura in prima persona: un sindaco che trova il tempo di leggere, ascoltare musica, andare a teatro, conoscere un museo sarà un sindaco migliore. Oltre che un essere umano più compiuto: e, forse, più felice.
mercoledì 31 maggio 2017
Diffidare degli eventi, dei festival, delle inaugurazioni, delleuna tantum: la cultura ha bisogno di strutture stabili, finanziamenti continui, indipendenza dalla politica, visione lunga e disinteressata.
sabato 27 maggio 2017
Roberto, quando torna da noi
giovedì 25 maggio 2017
Gianni Celati, Un eroe moderno, Quodlibet edizioni
"...personaggi e vicende si snodano, circa negli anni del boom economico, quando tanti si davano da fare per diventar ricchi, tranne quelli negati fin da giovani per ogni carriera, o quelli che avevano già il fallimento come loro personale destino, e alla fine sono gli esseri più condivisibili. In questa scrittura piana, nel lontano rimando autobiografico, s'intravede sempre un sentiero etico segnalato e percorso".
dall'Introduzione a "Un eroe moderno", Gianni Celati, Quodlibet
mercoledì 24 maggio 2017
Riassumendo:
Riassumendo ecco quanto potete incontrare in Libreria:
-Iniziato il secondo atto di "Petit Bazar" con l'esposizione dei "Santini" di Donato Novellini.
L'esposizione sta suscitando un vespaio. interpretazioni diverse e pareri etici differenti .
-Continua l'esposizione de " I Pollicini" di Luca Zanichelli che sabato scorso, seduto davanti alla Libreria con la sua Olivetti 35, ha creato e regalato un'infinità di Pollicini personalizzati. Coda in attesa per tre ore!
-Prosegue la mostra di Daniela Favretti, "Kokeshi Neko" dedicata ad uno dei simboli più perturbanti dell'immaginario giapponese, la Bambola Gatto. Alla mostra, si accompagna il segnalibro pensato e disegnato dall'autrice, e stampato dalla tipografia AB Copyart di Antonio Baciocchi, che ci ha omaggiato di una invenzione grafica sulla busta che conteneva il suo lavoro e che dimostra tutto il suo talento e la sua capacità di empatia.
-Prosegue anche la mostra Riconoscenze di Mario Spadari, con le sue sculture, i suoi acquarelli, i suoi diari, in attesa di una seconda inaugurazione, essendosi tutti molto divertiti alla prima.
-Omaggio a Marcello Baraghini, Editore; è terminata la mostra della collana Millelire di Stampa Alternativa 1993, Piccola biblioteca della felicità, ed è cominciata l'esposizione, sempre nella stessa collana, di Nuoce gravemente all'intolleranza - raccolta di racconti da tutto il mondo.
-Iniziato il secondo atto di "Petit Bazar" con l'esposizione dei "Santini" di Donato Novellini.
L'esposizione sta suscitando un vespaio. interpretazioni diverse e pareri etici differenti .
-Continua l'esposizione de " I Pollicini" di Luca Zanichelli che sabato scorso, seduto davanti alla Libreria con la sua Olivetti 35, ha creato e regalato un'infinità di Pollicini personalizzati. Coda in attesa per tre ore!
-Prosegue la mostra di Daniela Favretti, "Kokeshi Neko" dedicata ad uno dei simboli più perturbanti dell'immaginario giapponese, la Bambola Gatto. Alla mostra, si accompagna il segnalibro pensato e disegnato dall'autrice, e stampato dalla tipografia AB Copyart di Antonio Baciocchi, che ci ha omaggiato di una invenzione grafica sulla busta che conteneva il suo lavoro e che dimostra tutto il suo talento e la sua capacità di empatia.
-Prosegue anche la mostra Riconoscenze di Mario Spadari, con le sue sculture, i suoi acquarelli, i suoi diari, in attesa di una seconda inaugurazione, essendosi tutti molto divertiti alla prima.
-Omaggio a Marcello Baraghini, Editore; è terminata la mostra della collana Millelire di Stampa Alternativa 1993, Piccola biblioteca della felicità, ed è cominciata l'esposizione, sempre nella stessa collana, di Nuoce gravemente all'intolleranza - raccolta di racconti da tutto il mondo.
Tutto qui, Franco Marcoaldi
Quel che di vero c'è, è quanto sfugge
e passa- allude tace svia commuove.
E tutto questo, senza disporre mai
di prove.
martedì 23 maggio 2017
Costellazioni del crepuscolo, Francesco Permunian: una presentazione geniale
Costellazioni del crepuscolo
autore: | permunian francesco |
editore: | il saggiatore |
serie: | la cultura |
soggetto: | 10004:narrativa, biografia e storie vere|00008:narr,biog,storie vere-altra |
ean13: | 9788842821816 |
data di pubblicazione: | 11-05-2017 |
ogni
scrittura nasce da un fantasma primordiale. quello di francesco
permunian ha le movenze ossequiose di un servo mefistofelico, maledetto,
oscuramente felice, uno spettro incarnato che trama nell'ombra, si
muove con grazia ruffiana, e camuffa nei panni carnevaleschi da vassallo
di una vecchia signora un dolore inestirpabile. perché ogni fantasma
per esistere ha bisogno di una maschera: fuori dalla sua vituperabile
scena è solo una sagoma, un sibilo notturno. è solo un uomo.
"costellazioni del crepuscolo" è la cronaca di una stagione all'inferno,
una discesa negli inferi letterari di uno scrittore che ha fatto
dell'incubo e dell'ossessione non soltanto la sua riconoscibile cifra
stilistica, ma un minuzioso pantheon, tenebroso e ancestrale, di
assoluto valore. è anche, e soprattutto, la tormentata ricerca di una
tortuosa risalita purgatoriale, durante la quale i personaggi delle
storie e il loro autore sembrano ostacolarsi a vicenda per la conquista
della luce. nell'opposta attrazione di due cariche elettriche - quella
subdola e diabolica e quella anelante alla purificazione -
"costellazioni del crepuscolo" unisce, per trascenderli, i due romanzi
più emblematici di permunian, "cronaca di un servo felice" e "camminando
nell'aria della sera", introdotti dalla prefazione di salvatore silvano
nigro e accordati da testi inediti che frangono il confine tra prosa e
poesia, portando alla luce figure grottesche in agguato da anni,
sfuggite alle storie principali e in ultimo tornate per vendicarsi. sono
loro ad accompagnare il lettore in un viaggio minaccioso e spettrale,
dalle stanze arcadiche ed erotomani del servo felice alle luci
crepuscolari di una provincia italiana allucinata e perversa, spiata dal
grande occhio di un vecchio medico che assiste dalla finestra del suo
studio a tutte le follie, tutti gli avvelenati turpiloqui di un paese
che ricorda, nella sua caustica tragedia, l'intera terra.
lunedì 22 maggio 2017
mercoledì 17 maggio 2017
che piova o non piova, questa volta lo facciamo: i Pollicini di Luca Zanichelli
Sabato 20 Maggio, alle ore 11,30, davanti alla Libreria Ponchielli, piazza S. A. M. Zaccaria, che piova o non piova, Luca Zanichelli creerà i suoi Pollicini personalizzati, dedicati ad ognuno di voi.
Funzionerà come i tarocchi di Jodorowski o, come la lettura delle linee della mano nelle piazze d'oriente.
Empatie, intuizioni, ricordi, giochi giocati a più voci, nasceranno insieme alle vostre Storie i nuovi Pollicini di Luca Zanichelli.
Funzionerà come i tarocchi di Jodorowski o, come la lettura delle linee della mano nelle piazze d'oriente.
Empatie, intuizioni, ricordi, giochi giocati a più voci, nasceranno insieme alle vostre Storie i nuovi Pollicini di Luca Zanichelli.
Diverso da ogni altro
Tornando a visitare
i rami fioriti di primavera
del paese di un tempo
vedo un fiore che è
diverso da ogni altro
i rami fioriti di primavera
del paese di un tempo
vedo un fiore che è
diverso da ogni altro
martedì 16 maggio 2017
lunedì 15 maggio 2017
giovedì 11 maggio 2017
I Pollicini con l'ombrello
Amici Carissimi,
siamo costretti a spostare l'incontro con il geniale Luca Zanichelli e i suoi Pollicini a Sabato 20 Maggio, sempre alle ore 11,30, qui alla Libreria, a causa della prevista pioggia.
Segnatevelo sul diario, e non dimenticateli.
lunedì 8 maggio 2017
Sabato al Kavarna: presentazione di "Disumanità della religione" di Raoul Vaneigem
Dalle 20:
Disumanità della religione
di Raoul Vaneigem, traduzione di Andrea Babini, Massari editore,
settembre 2016, pagine 190; il volume contiene anche due saggi di
Federico Battistutta.
Per Vaneigem, due sono i grandi mali
che affliggono l'uomo, anzi le condanne che l'uomo stesso si è
autoinflitto: la religione e l'economia. Sia l'una che l'altra negano
l'uomo a se stesso, lo disumanizzano, facendogli credere che la vita non
sia altro che una punizione e la felicità una colpa.
La rinuncia alla propria corporeità,
sensuale e sensoriale, in favore di uno Spirito “che abita il Cielo
degli dei e delle idee” e da cui tutto dipende, fa sì che l'essere
umano, invece di vivere, sopravviva, schiavo del lavoro e servo della
casta sacerdotale.
Ma se la favola mitica si accompagna
al mercato della merce, se il rito sacro è tale e quale lo scambio
monetario, allora -dice Vaneigem- i soli antidoti che salveranno l'uomo
dalle proprie paure sono il desiderio e la gratuità. Sono queste le
“scintille incendiarie che ardono sotto la cenere”, fin dai tempi della religio
originaria: unione simbiotica fra gli esseri indistinti, rinnovando la
quale l'uomo si libera dal bisogno di dare un senso al tutto e diventa
capace di creare se stesso come un vivente fra i viventi.
sabato 6 maggio 2017
venerdì 5 maggio 2017
Contro Agamben, con Agamben
Da bimbo mi facevano paura le piante: il loro fogliame mi strillava alle orecchie, dalle finestre entravano come ombre le loro anime ostili.
Capitava che già a maggio festeggiassero il proprio sabba. A luglio - l'una spezzando gli steli, i rami l'altra - si mettevano in cammino ubriache: l'acacia, il luppolo, la pulmonaria, il verbasco, il ricino, il farfaro, il frassino, l'acetosella, il tremolo, la frangola, il viburno...
Le une come spalle zingaresche, con fischi di cosacchi le altre.
Arsenij Tarkovskij
giovedì 4 maggio 2017
mercoledì 3 maggio 2017
"CORPUS", I Pollicini di Luca Zanichelli
Quali leoni volanti
Quali leoni volanti,stiamo cercando di rendere onore a tutte le meravigliose proposte che molti amici hanno fatto alla Libreria. In mezzo a tanto fervore è difficile dare spazio e visibilità a tutto quello che stiamo condividendo. Non è mai accaduto che così tante e ricche proposte ci ponessero il problema dell'utilizzo degli spazi, ci imponessero la necessità di una riflessione profonda su come ospitare in modo degno tutti i pensieri che stanno attraversando la Libreria.
Chiediamo a tutti i nostri generosi e geniali amici di portare pazienza : ce la faremo e il lavoro di tutti avrà la desiderata visibilità
Chiediamo a tutti i nostri generosi e geniali amici di portare pazienza : ce la faremo e il lavoro di tutti avrà la desiderata visibilità
martedì 2 maggio 2017
Gli animali, Annamaria Ortese
"Ritengo gli Animali Piccole Persone, fratelli 'diversi' dell'uomo, creature con una faccia...
Sento nella natura una tristezza di fondo...Come gravasse su tutti noi, l'albero, la bestia, l'uomo una stessa confusa memoria della separazione, e apprendimento rassegnato del lutto".
Sento nella natura una tristezza di fondo...Come gravasse su tutti noi, l'albero, la bestia, l'uomo una stessa confusa memoria della separazione, e apprendimento rassegnato del lutto".
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