Cosa accade nell'editoria italiana : metafora di una trasformazione
1901 Nasce la Casa Editrice De Agostini fondata dal geografo Giovanni De Agostini, fratello dell'esploratore salesiano Alberto Maria, pioniere in Patagonia.
2014 De Agostini si compra i casino di Las Vegas
2014
mercoledì 30 luglio 2014
venerdì 25 luglio 2014
Bla Bla Bla . . . (ci perdoni Enrico Arosio per questo titolo ma quando è troppo è troppo)
L'Eden della porta accanto
Enrico
Arosio «L'Espresso» 25-07-2014
Il cammino. Conta il cammino. La parola Tao (la via, il sentiero) compare una volta sola, e tardi, in questo libro sorprendente, ma non a caso. "Ho costruito una casa da giardiniere"
(Quodlibet,
pp. 156, ? 16) è una narrazione ispirata dalla meraviglia del creato che a
tratti rivela una forza ipnotica. L'autore è Gilles Clément, uno dei più
influenti paesaggisti viventi, che tra la docenza alla École nationale de
Paysage di Versailles e le sue teorie del "giardino in movimento" ha fecondato
le più varie intelligenze, da Jean Nouvel alla Biennale di Venezia. In età
matura Clément rievoca l'utopia che concepì trent'anni prima.
Intorno
al 1977, giovane alternativo in rotta con il padre, si mise a piantumare con la
furia del pioniere cinque ettari di terreno abbandonato tra i boschi della
Creuse, nella Francia centrale, costruendovi, con le nude mani e l'aiuto di
amici, una casa in pietra. Autonomo da tutto, anche dall'energia elettrica,
«senza padrone, senza ordine, la natura come guida». Tutto qui? Sì. È la storia,
lieve e profonda, di uno che volle abitare «un terreno armato», di spine e di
fiori. Pietra su pietra, tra ruscelli e rododendri, nello stormire di querce e
salici e gunneracee del Cile, al grido della poiana, vediamo germinare un Eden
tascabile con innesti d'esotismo: la Valle delle Farfalle, o la Vallée. Il
pensatore Clément rivive la propria scelta di condividere con le specie viventi
un frammento di biosfera dove la casa in pietra non è che una stanza tra molte.
Un'awentura ai margini delle leggi, in anticipo su tanto pensiero ecosistemico
di oggi. La storia si chiude, dopo un rientro da Bali come Ulisse dai
Lestrigoni, con una notte festosa. Foglie vibrano al vento, stelle
impallidiscono all'alba.
Il
lettore immagini "I Talk to the Wind" dei King Crimson, e si arrenda allo
stupore.
Parabola di un editore : De Agostini e i casinò di Las Vegas ( fonte: Corriere Novarese ,17 luglio 2014 )
De Agostini entra nei casinò di Las Vegas. Parla (anche) novarese il nuovissimo
colosso mondiale del settore giochi. Gtech spa, società italiana leader
mondiale nel settore del gioco regolamentato (ex Lottomatica, di cui De
Agostini spa e la propria controllata DeA Partecipazioni spa detengono
complessivamente circa il 59% delle azioni in circolazione) ha infatti
sottoscritto un accordo per la fusione con Igt (International Game
Technology), azienda di vertice nel settore dei casinò e del social
gaming con sede a Las Vegas.
"La pastorale di Conlie" di Pierrino
L'elemosina: Ce l'han fatta - Che venga restituita
A quei beati ulani manigoldi,
Che ci lanciavano una pallottola smarrita...
E per ischerzo!... come soldi!
Tristan Corbière, La pastorale di Conlie
mercoledì 23 luglio 2014
Ode alla Franca
Non so scrivere odi, la Franca ne meriterebbe una. La sua ("sua? ma è di tutti!") libreria è il punto esclamativo di questa città piena di penose parentesi-cataratte che ottundono il pensare libero. Parla dei libri, li legge anche, sa dire cose sui libri a chi entra spaesato in cerca di chissà cosa, è ironica e gentile come non si usa più da almeno trent'anni...
Lo so bene che meriterebbe un Majakovski o un Jean Genet o un Henri Michaux... le dono da umile lettore un racconto breve dei miei, che non ha pretesa alcuna... solo un tributo alla Ponchielli e a Franca che ne è la Dea (ex machina)...
Lui suonava, lei ballava.
È
sceso in cantina anche stasera, come di nascosto. Ha aperto la porta di
ferro, cercando di non fare rumore. Il lucchetto è scattato, l’ha tolto
e ha fatto scorrere il chiavistello. È entrato. Poi si è accesa la
luce.
Lo sento sempre rovistare, da dentro. Di solito sposta la sedia, ci sale
sopra e toglie come delle scatole per prendere lo strumento. Si capisce
quando l’ha preso perché scende dalla sedia e ci si siede sopra.
A quel punto attacca a suonare.
Più che altro soffia, all’inizio. Sembra proprio un principiante che sta
provando a far uscire dei suoni e si stupisce di quello che ne esce. Fa
come delle scale, almeno a me sembra così.
Non è che me ne intenda, io. Sono solo un ragazzino. La musica che
ascolto è quella dei dischi che ogni tanto fa suonare papà nel salotto.
Però so riconoscere che il signor Antonio non suona male, quando ci si
mette. Potrebbe essere jazz.
La mamma mi ha raccontato che sua moglie, tanti anni fa, faceva la
ballerina. Loro si sono conosciuti così. Lui suonava, lei ballava. Si
sono sposati e sono venuti ad abitare qui.
All’inizio le cose andavano bene. Si capiva dalla macchina che si sono
comprati, diceva mio papà: era una Lancia Fulvia. Io non so com’è fatta,
non l’ho mai vista neanche alla televisione, ma la mamma ha detto che a
quel tempo era un’auto sportiva, che guidavano solo i ricchi.
Il signor Antonio era sempre vestito bene, portava addirittura un cappello.
Dopo un po’ che si erano sposati, sua moglie ha smesso di ballare, lui
non voleva. Stava sempre chiusa in casa a fare i mestieri. Usciva solo
per fare la spesa.
A un certo punto, però, è successo qualcosa. Mio padre non ha mai voluto spiegarmi che cosa, però.
Il signor Antonio ha smesso di suonare, non lavorava più. Se ne stava a
letto tutto il giorno. Non si alzava, non si lavava, non si vestiva.
L’unica cosa che faceva era guardare la televisione.
Un giorno sua moglie non è più tornata a casa. Era uscita per fare la
spesa, aveva detto. Non l’hanno più vista. Sparita per sempre.
Lui ha dovuto vendere la Lancia Fulvia. È andato a lavorare alle Ferrovie.
Quando suona, però, si sente che una volta era davvero bravo...
martedì 22 luglio 2014
sabato 12 luglio 2014
Il Ministro Dario Franceschini incontra il Ministro Aurelie Filippetti risvegliando la speranza
Aurelie Filippetti con intelligente, appassionata comprensione e con leggi serie e adeguate ha saputo proteggere le tante Librerie che ravvivano il paesaggio francese e costituiscono un baluardo contro la rozza incultura che vorrebbe fermare il cammino civile e consapevole.
Le Librerie francesi sono rifiorite e sono tornate ad essere quello che devono : un punto di incontro e di riflessione comune che favorisce la conoscenza del pensiero che si è fatto e che si sta facendo.
E' stata salvata la loro presenza capillare e la dignità dei librai.
Grazie dunque ad Aurelie Filippetti per aver scelto con chiarezza e grazie al Ministro Dario Franceschini per averla incontrata indicando ai librai italiani che la sua riflessione li sta riguardando, non li sta lasciando soli.
Signor Ministro,
le Librerie si stanno spegnendo ad una ad una .Siamo in grado di spiegare i reali meccanismi che portano a questo e che non sono quelli su cui i media fanno rumore.
Un grande scrittore immaginava ,già sessant'anni fa, che nel nostro futuro sarebbe esistita una gigantesca macchina che espelle frammenti minuscoli ed infiniti di tutti gli oggetti che hanno costituito il passato dell'uomo. Piccoli frammenti per placare l'immensa nostalgia degli uomini per un tempo propriamente umano. Lei avrà già compreso : i frammenti più ambiti ? Frasi, parole ,singole lettere dell'alfabeto appartenute a libri.
Si può fare in modo che questo non accada.
Si può fare in modo che le lettere dell'alfabeto restino unite alle parole, le parole alle frasi, le frasi al libro, il libro al mondo.
Le Librerie francesi sono rifiorite e sono tornate ad essere quello che devono : un punto di incontro e di riflessione comune che favorisce la conoscenza del pensiero che si è fatto e che si sta facendo.
E' stata salvata la loro presenza capillare e la dignità dei librai.
Grazie dunque ad Aurelie Filippetti per aver scelto con chiarezza e grazie al Ministro Dario Franceschini per averla incontrata indicando ai librai italiani che la sua riflessione li sta riguardando, non li sta lasciando soli.
Signor Ministro,
le Librerie si stanno spegnendo ad una ad una .Siamo in grado di spiegare i reali meccanismi che portano a questo e che non sono quelli su cui i media fanno rumore.
Un grande scrittore immaginava ,già sessant'anni fa, che nel nostro futuro sarebbe esistita una gigantesca macchina che espelle frammenti minuscoli ed infiniti di tutti gli oggetti che hanno costituito il passato dell'uomo. Piccoli frammenti per placare l'immensa nostalgia degli uomini per un tempo propriamente umano. Lei avrà già compreso : i frammenti più ambiti ? Frasi, parole ,singole lettere dell'alfabeto appartenute a libri.
Si può fare in modo che questo non accada.
Si può fare in modo che le lettere dell'alfabeto restino unite alle parole, le parole alle frasi, le frasi al libro, il libro al mondo.
venerdì 11 luglio 2014
Giornale delle Donne Anno XXXIII-1901
Raccolta completa del Giornale delle Donne Anno XXXIII- 1901
librirari librirari librirari
Francis Bacon William Burroughs
Non c’è origine, se l’origine suppone una presenza originaria.
Sempre passata, fin d’ora passata, qualche cosa che è accaduta senza essere presente, ecco l’immemorabile che ci procura l’oblio, dicendo: ogni inizio è un nuovo inizio
Sempre passata, fin d’ora passata, qualche cosa che è accaduta senza essere presente, ecco l’immemorabile che ci procura l’oblio, dicendo: ogni inizio è un nuovo inizio
Maurice Blanchot, La scrittura del disastro
giovedì 10 luglio 2014
mercoledì 9 luglio 2014
Non ho più fede
A Sarah Kane e a M.
E giocare a nascondino e
vederti ridere e dirti che sei la donna più bella del mondo e sentirmi dire che
non è vero quando io lo penso davvero e diventare geloso quando guardi gli
altri ragazzi e sentirmi cretino quando guardo le altre ragazze e prenderti la
mano e andare al ruscello con te un paio di volte in questi anni perché sono un
cazzone e adorare quando mi mordi il collo e sapere che sai che divento un
mostro assetato di sesso se mi baci le dita e non riuscire a capire ancora le
forme che prendono i tuoi capelli e non
vedere abbastanza quanto sei splendida e rimproverarti perché non ti ricordi
dei nostri primi anni ed essere amareggiato del ricordarmi io i nostri primi
anni e non saper come spiegare qualcosa di me per paura che tu ti spaventi
e abbassare la maschera e afferrarti da
dietro e annusare la pelle del tuo collo e leccarti i nei che hai sulla pancia
e guardarti nello specchio mentre ti abbraccio e vedere i tuoi occhi e le tue
guance che si abbassano e sciogliermi timidamente e farti le boccacce per
sentirmi dire che sono orribile e fare le fotografie per te per sentirmi dire
che sono bellissimo e non essere capace di scattarti una fotografia decente e
farmi rimproverare perché non guardo mai i film e parlarti a lungo di libri che
non leggerai mai e amare e odiare il potere che hai su di me e respirare
nell'incavo della tua spalla e non voler fare l'amore perché sono stanco perché non ce la faccio perché mi sento asessuato e fare l'amore con te con gli occhi,
le mani, le spalle, i reni, i denti, i capelli, il naso e ricordarci davanti ad una birra delle onde
del mare e del sudare al sole e avere nostalgia di quei momenti e nessuna
nostalgia dell'orrore che è venuto dopo
3 Febbraio 1971-20 Febbraio 1999
martedì 8 luglio 2014
sabato 5 luglio 2014
giovedì 3 luglio 2014
L'importanza delle lettere dell'alfabeto ( due)
Sul tram:
NON DISTURBARE IL CONDUCENTE
tre giorni fa :
NON ... TURBARE IL CONDUCENTE
NON DISTURBARE IL CONDUCENTE
tre giorni fa :
NON ... TURBARE IL CONDUCENTE
La stitichezza degli studenti di Musicologia a Cremona
La libraia oggi sta riflettendo su dati raccolti in questi anni di lavoro e si avvede di una cosa eclatante:
gli studenti di Musicologia non leggono altri libri se non quelli obbligatori per gli esami.
Restano stranamente indifferenti a tutte le novità librarie legate al loro percorso, pochissimo reattivi a testi inerenti ad altre discipline, ad altre investigazioni.
Cosa può significare la stitichezza (almeno apparente) del loro percorso culturale ?
gli studenti di Musicologia non leggono altri libri se non quelli obbligatori per gli esami.
Restano stranamente indifferenti a tutte le novità librarie legate al loro percorso, pochissimo reattivi a testi inerenti ad altre discipline, ad altre investigazioni.
Cosa può significare la stitichezza (almeno apparente) del loro percorso culturale ?
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