“MADERNA”
Musica e crisi Una strana e sorprendente sensazione pervade noi
musicisti quando assistiamo alle turbolenze delle Borse provocate dai
verdetti delle agenzie di rating sui debiti degli Stati e le conseguenti
manovre finanziarie dolorose. Ma come è possibile che la solidità
delle economie occidentali, il benessere diffuso, le industrie e le
tecnologie, sempre più sofisticate e seduttive, tutto questo possa
crollare come un effimero castello di carta. Ci era stato detto che la
nostra arte, la musica, è arte effimera, volatile, non si mangia, quindi
è un accessorio, un di più di cui si può e si deve fare a meno nei
periodi magri. Ci aspettavamo quindi dall’economia reale, quella che
produce i beni che consideriamo primari, un sostegno e una sicurezza non
solo materiali ma anche spirituali. Scopriamo, invece, che i sistemi
economici, così come concepiti nella fase attuale, producono scompensi
destabilizzanti, crollo delle sicurezze e precarizzazione del lavoro,
dell’intelligenza e della conoscenza. Conoscenza, intelligenza e lavoro
hanno portato una buona fetta di umanità al benessere economico attuale
ed ora queste qualità vengono declassate e svalorizzate, deprezzate.
Costituiscono zavorre per i bilanci degli stati, perchè oggi la priorità
assoluta è quella di risanare il debito sovrano. Perchè un’economia
florida generata dall’ingegno e dal lavoro e dalla capacità di usare le
risorse naturali deve fondarsi su un debito che non si riesce a
risanare e sullo sperpero e la distruzione di tali risorse, generando
crisi? Ed allora noi musicisti, educati alla logica, abituati
all’esercizio dell’ingegno e della memoria, avvezzi al lavoro duro del
plasmare la materia sonora, a contatto diretto con corde di metallo o
budello, con tubi di legno e metallo, con bacchette e tastiere, con i
quali ricerchiamo il dominio del tempo e diamo vita a creazioni
dell’ingegno sopravvissute a battaglie, guerre, crisi e distruzioni e
che hanno donato gioia, commosso le anime sensibili, rinvigorito le
speranze e fatto ballare i bambini, noi musicisti desideriamo
condividere le nostre imprese con quelle di chi crea lavoro, crea
bellezze e cose per cui vale la pena vivere, con chi crea benessere e
speranze. Gruppo di docenti e allievi del Conservatorio “Bruno Maderna”
(Cesena)
fonte: http://www.corriereromagna.it/content/2012-04-21/musica-e-crisihttp://www.corriereromagna.it/content/2012-04-21/musica-e-crisi