sabato 20 aprile 2024

Presentazione di “Noi siamo erbacce. Cos’è la botanica sociale” di Mauro Ferrari Domenica 21 aprile, alle ore 18.00, presso la Cooperativa Agropolis di Cavatigozzi, Cremona.

 


Domenica 21 aprile, alle ore 18.00, presentazione di “Noi siamo erbacce. Cos’è la botanica sociale” di Mauro Ferrari presso la Cooperativa Agropolis di Cavatigozzi, Cremona.

In dialogo con l’autore don Bruno Bignami, curatore della prefazione. Introduce Marco Turati. Evento realizzato in collaborazione con la Cooperativa Agropolis.

Le erbacce sono spesso considerate come piante inutili o dannose, ma in realtà sono essenziali per la biodiversità e la sostenibilità degli ecosistemi.

Allo stesso modo, le persone che vengono considerate come “erbaccia” dalla società dominante sono spesso le più innovative.

Ferrari delinea un quadro sociale e politico che associa le erbacce a movimenti e individui che si oppongono alle norme costituite, incoraggiando il riconoscimento della bellezza e del valore della diversità.

Un percorso analitico che esplora la globalizzazione delle disuguaglianze, offrendo una visione articolata e ricca di spunti sulla complessità dei fenomeni migratori.

 

fonte

venerdì 12 aprile 2024

Incontro con Prospero Andreani

 

Sabato 13 Aprile, dalle ore 16.00, possiamo condividere con Prospero Andreani la gioia per la mostra "ROMA, Prime Impressioni, chine da taccuino", qui in Libreria Ponchielli, piazza S.A.M. Zaccaria 10, Cremona.



Scritto per te


 

giovedì 4 aprile 2024

Orlando, Virginia Woolf

 


Paul Preciado

 

La gioia o l’ottimismo, per me, non sono emozioni psicologiche da provare nel momento in cui certe condizioni migliorano. La gioia o l’ottimismo sono la metodologia politica degli oppressi: non possiamo permetterci il lusso della depressione perché, altrimenti, moriamo. Politicamente parlando, “depressione” è ciò che sta accadendo alla società neoliberista, dal momento che mercato e forze conservatrici mirano a privarci della capacità di desiderare e, quindi, di pensare il cambiamento. Questo l’ho imparato dal femminismo nero – sono stato studente di Angela Davis: la cosa più difficile da immaginare è che le condizioni nelle quale ci troviamo possano cambiare. Per questo dico che l’ottimismo è una metodologia politica, perché ci permette di pensare che le cose possono cambiare e che però, perché ciò accada, dobbiamo essere noi a cambiarle. L’oppressione, di genere o patriarcale, non è qualcosa di naturale, ma qualcosa di storicamente costruito, e in quanto tale può essere sconfitta. 

 

                                Paul Preciado