martedì 30 giugno 2015
lunedì 29 giugno 2015
Chiediamo la ristampa, urgente e necessaria, di "Sputiamo su Hegel" di Carla Lonzi
Non salterà il mondo se l'uomo non avrà più l'equilibrio psicologico basato sulla nostra sottomissione.
Nella cocente realtà di un universo che non ha mai svelato i suoi segreti, noi togliamo molto del credito dato agli accanimenti della cultura. Vogliamo essere all'altezza di un universo senza risposte.
Noi cerchiamo l'autenticità del gesto di rivolta e non la sacrificheremo né all'organizzazione né al proselitismo.
Nella cocente realtà di un universo che non ha mai svelato i suoi segreti, noi togliamo molto del credito dato agli accanimenti della cultura. Vogliamo essere all'altezza di un universo senza risposte.
Noi cerchiamo l'autenticità del gesto di rivolta e non la sacrificheremo né all'organizzazione né al proselitismo.
Manifesto di Rivola Femminile, Roma, Milano 1970
UN'ORA
Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 2
Luglio 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“I
diciotto taccuini di Svjatoslav Richter”
“L'alchimia
dell'ironia”
“Il
nostro bisogno di consolazione”
Ringraziamo
il Bar Lex e il Bar Portici del Comune per le comode seggioline
“I
DICIOTTO TACCUINI DI SVJATOSLAV RICHTER”
Presentazione del volume
“Scritti e conversazioni” di Svjatoslav Richter e Bruno
Monsaingeon,edizioni Il Saggiatore 2015.
Introduce l'incontro Roberto
Lana, traduttore del volume insieme a Luca Fontana.
Lettura di passi scelti a cura
di Massimiliano Grazioli.
Svjatoslav Richter - il maggior
pianista russo del XX secolo -ha mantenuto un ostinato silenzio
sulla propria vita e le proprie aspirazioni.
Solo Bruno Monsaingeon è
riuscito a conquistare la fiducia del maestro e a
raccogliere la storia della sua
vita, indissolubilmente legata alla musica russa del XX secolo.
“L'ALCHIMIA DELL'IRONIA”
Come, attraverso la poesia di
Trilussa (1871- 1950), prendere coscienza di un marcio (sempre
attuale) può strappare una risata...
Lettura di alcune poesie …
senza commento...
buttate al vento ...
a cura di Ettore Mariani
“IL NOSTRO BISOGNO DI
CONSOLAZIONE”
Stig Dagerman (1923-1954) è considerato il “Camus svedese”. Segnato da una drammatica infanzia, anarchico cui ogni sistema va stretto, è una di quelle figure culto che non si smette mai di rileggere.
Stig Dagerman (1923-1954) è considerato il “Camus svedese”. Segnato da una drammatica infanzia, anarchico cui ogni sistema va stretto, è una di quelle figure culto che non si smette mai di rileggere.
Ci suggerisce che vi sono sempre
le parole da opporre ad ogni tipo di sopraffazione, “perché chi
costruisce prigioni si esprime meno bene di chi costruisce libertà”.
"Dagerman
anarchico e suicida a 31 anni.
Dagerman perché niente e nessuno ci costringe a vivere, nemmeno la
morte.
Dagerman perché con una simile libertà non si può vivere da schiavi.
Dagerman perché la schiavitù è fatta per chi è condannato ad esistere.
Dagerman perché possiamo non vivere, ecco la più bella ragione per
aprirsi alle infinite possibilità della ribellione contro un’esistente
che ci soffoca.
Dagerman perché la sofferenza è compagna di danza per chi pensa e agisce
contro l’oppressione.
Dagerman perché niente e nessuno ci costringe a vivere, nemmeno la
morte.
Dagerman perché con una simile libertà non si può vivere da schiavi.
Dagerman perché la schiavitù è fatta per chi è condannato ad esistere.
Dagerman perché possiamo non vivere, ecco la più bella ragione per
aprirsi alle infinite possibilità della ribellione contro un’esistente
che ci soffoca.
Dagerman perché la sofferenza è compagna di danza per chi pensa e agisce
contro l’oppressione.
Andrea
incontra Dagerman e Dagerman incontra Andrea, nei mille rivoli
dell’ignoto."
dell’ignoto."
sabato 27 giugno 2015
Angelo Marchese, Amico dell'invisibile, la personalità e la poesia di Eugenio Montale - Interlinea Edizioni 2006
Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
......
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Ti dono anche l'avara mia speranza.
Ai nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l'offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.
Eugenio Montale
martedì 23 giugno 2015
UN'ORA
Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 25
Giugno 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“La
meglio gioventù: Pasolini e il dialetto in poesia”
“Lettera
a una professoressa”, Don Lorenzo Milani
“O
poesia poesia poesia: Tu parti e fuggi via”
Ringraziamo
Nicola e Stefania del Bar Portici del Comune per le comode seggioline
“La
meglio gioventù: Pasolini e il dialetto in poesia”
In
ricordo di Pier Paolo Pasolini, Vincenzo Montuori ci parlerà della
raccolta di poesie “La meglio gioventù”. Si partirà dalla
genesi e lettura delle poesie in dialetto friulano di Pasolini,
tracciando in seguito, l'intero percorso delle diverse stesure de “La
meglio gioventù” (1954) per arrivare alla sua seconda e definitiva
stesura ed edizione, “La nuova gioventù” (1974) ponendo
l'accento sull'importanza del dialetto nel linguaggio della poesia di
Pasolini.
“Lettera
a una professoressa”
"L'infanzia
è un varco che ci apre alla speranza. In essa giace,
per ogni uomo, l'esperienza rivoluzionaria della felicità"
Walter Benjamin
La scuola classista sembra aver vinto: libro di testo unico,
rapporti gerarchici, meccanismi decisionali sottratti a chi
fa la scuola e fissati a livello nazionale, concezione
dell'apprendimento quantitativa e verticistica.
In "Lettera di una professoressa" don Milani e gli allievi
della scuola di Barbiana insorgono contro il sistema della
selezione scolastica in difesa dei "cretini" e degli "svogliati".
Una critica alla scuola ma anche alla realtà.
per ogni uomo, l'esperienza rivoluzionaria della felicità"
Walter Benjamin
La scuola classista sembra aver vinto: libro di testo unico,
rapporti gerarchici, meccanismi decisionali sottratti a chi
fa la scuola e fissati a livello nazionale, concezione
dell'apprendimento quantitativa e verticistica.
In "Lettera di una professoressa" don Milani e gli allievi
della scuola di Barbiana insorgono contro il sistema della
selezione scolastica in difesa dei "cretini" e degli "svogliati".
Una critica alla scuola ma anche alla realtà.
“O
poesia poesia poesia: Tu parti e fuggi via”
Simone
della Mura e Paolo Bonini parleranno dell'idiosincrasia fra poesia e
viaggio in Dino Campana, leggendo “Dualismo (Lettera aperta a
Manuelita Etchegarray)” e “O poesia poesia poesia”, volendo
sfatare l'etichetta del poeta di Marradi, definito dalla critica il
“Rimbaud italiano”. Questo perché per compiere un vero e proprio
viaggio attraverso il percorso vissuto da un poeta, bisogna
profanarlo e assumersi rischi che altri non si vogliono assumere e
cioé parlarne facendolo rivivere.
lunedì 22 giugno 2015
domenica 21 giugno 2015
sabato 20 giugno 2015
NEL VUOTO DEL LEGNO DOMENICA 21 GIUGNO ORE 19 OSTERIA DEL FICO (Foto di Elena Baila)
Domenica 21 giugno alle ore 19 presso l'Antica Osteria del Fico si terrà l'incontro con Massimo Geranio per il progetto “Nel vuoto del legno”, a seguito dell'interesse suscitato le manifestazioni con mostre e momenti teatrali proseguiranno per il mese venturo da Antichità Mascarini, libreria Ponchielli ed altri luoghi da destinarsi ed in continuo divenire. Verità e bugie seguiteranno a esser tema di riflessione sulle arti e le istanze sociali e filosofiche, parteciperanno Elena Baila e Paolo Bonini importanti e preziosi collaboratori dell'artista.
giovedì 18 giugno 2015
mercoledì 17 giugno 2015
UN'ORA
Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 18
Giugno 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“Idee
per una filosofia della matematica”
“Centosette
kilometri attraverso la Galizia”
“Majakovski
& Montaldi Chi resuscitare?”
Ringraziamo
Nicola e Stefania del Bar Portici del Comune per le comode seggioline
“Idee
per una filosofia della matematica”
Albino
A. Lanciani e Marco Rigoli in “Idee
per una filosofia della matematica”, Esculapio edizioni, ci
parleranno di matematica e in particolare di come Filosofia e
matematica abbiano un'origine comune e storie divergenti. La loro
vicinanza iniziale è andata, con il tempo, affievolendosi:
l'evoluzione della matematica ha portato ad una grande difficoltà
tecnica di comprensione e la filosofia, dal canto suo, si è occupata
di problemi sempre più distanti dal tentativo di cogliere la
struttura razionale del mondo. Questo libro tenta di ricucire i fili
di un dialogo interrotto.
Cosa
possono dirsi un matematico e un filosofo?A chi può interessare il
loro dialogo?
In
fondo si tratta solo di ritrovare lo sguardo comune che quasi tremila
anni fa ha condotto filosofi e matematici a far nascere quella che
ora chiamiamo la “cultura occidentale”.
“Centosette
kilometri attraverso la Galizia”
Daniele
Rubbo leggerà il libro di Ignazio Ricciardo Rizzo “Centosette
kilometri attraverso la Galizia”, edizioni Fantigrafica, dove
l'autore racconta la sua esperienza lungo il percorso Portoghese del
Cammino di Santiago, intrapreso nel 2014. Nel suo libro, si lascia
guidare da sensazioni, riflessioni, nostalgiche reverie della sua
terra natia, la Sicilia secondo le tradizioni del più tipico
racconto di strada .da cui traspare una visione delle cose del mondo
ricca di levità e nitidezza. L'autore lascia la Galizia con la mente
affollata dalla presenza degli altri, al punto che desidera
condividere quel vissuto con gli amici lettori.
“Majakovskij
& Montaldi Chi resuscitare?”
Andrea
e Paolo hanno accostato Montaldi e Majakovskij e in particolare “Il
significato dei fatti di luglio” e il prologo di “Mistero Buffo”
perché è stata trovata subito una connessione fra i due testi, anzi
un concetto di fondo, un ideale che accomuna queste due figure. Qui,
non vi sveleremo quale. Vi invitiamo al nostro incontro se volete
scoprire di cosa si tratta. Unico
orizzonte: la libertà.
domenica 14 giugno 2015
de sempre el se lamenta di Ugo Pierri
de sempre el se lamenta
che'l xe morto che no'l combina niente
senza pase el se tasta el polso
senza pase el se scolta el cuor
che bati ne la gola
sol o piova
ogni giorno una magagna nova
forsi 'na scusa
per no volerghe ben a nissun
forsi 'na scusa
per patir de meno
IMMAGINI IN FRIGIDAIRE - 8 GIUGNO - 11 LUGLIO 2015 - OSTERIA SOTTOVENTO - PAVIA, VIA SIRO COMI, 8
Orario: da lunedì a venerdì dalle 7.00 alle 23.00; il sabato dalle 12.30 alle 24.00.
Chiuso la domenica.
Chiuso la domenica.
sabato 13 giugno 2015
UN'ORA
Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 18
Giugno 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“Idee
per una filosofia della matematica”
“Centosette
kilometri attraverso la Galizia”
“Majakovski
& Montaldi Chi resuscitare?”
Ringraziamo
Nicola e Stefania del Bar Portici del Comune per le comode seggioline
“Idee
per una filosofia della matematica”
Albino
A. Lanciani e Marco Rigoli in “Idee
per una filosofia della matematica”, Esculapio edizioni, ci
parleranno di matematica e in particolare di come Filosofia e
matematica abbiano un'origine comune e storie divergenti. La loro
vicinanza iniziale è andata, con il tempo, affievolendosi:
l'evoluzione della matematica ha portato ad una grande difficoltà
tecnica di comprensione e la filosofia, dal canto suo, si è occupata
di problemi sempre più distanti dal tentativo di cogliere la
struttura razionale del mondo. Questo libro tenta di ricucire i fili
di un dialogo interrotto.
Cosa
possono dirsi un matematico e un filosofo?A chi può interessare il
loro dialogo?
In
fondo si tratta solo di ritrovare lo sguardo comune che quasi tremila
anni fa ha condotto filosofi e matematici a far nascere quella che
ora chiamiamo la “cultura occidentale”.
“Centosette
kilometri attraverso la Galizia”
Daniele
Rubbo leggerà il libro di Ignazio Ricciardo Rizzo “Centosette
kilometri attraverso la Galizia”, edizioni Fantigrafica, dove
l'autore racconta la sua esperienza lungo il percorso Portoghese del
Cammino di Santiago, intrapreso nel 2014. Nel suo libro, si lascia
guidare da sensazioni, riflessioni, nostalgiche reverie della sua
terra natia, la Sicilia secondo le tradizioni del più tipico
racconto di strada .da cui traspare una visione delle cose del mondo
ricca di levità e nitidezza. L'autore lascia la Galizia con la mente
affollata dalla presenza degli altri, al punto che desidera
condividere quel vissuto con gli amici lettori.
“Majakovskij
& Montaldi Chi resuscitare?”
Andrea
e Paolo hanno accostato Montaldi e Majakovskij e in particolare “Il
significato dei fatti di luglio” e il prologo di “Mistero Buffo”
perché è stata trovata subito una connessione fra i due testi, anzi
un concetto di fondo, un ideale che accomuna queste due figure. Qui,
non vi sveleremo quale. Vi invitiamo al nostro incontro se volete
scoprire di cosa si tratta. Unico
orizzonte: la libertà.
venerdì 12 giugno 2015
lunedì 8 giugno 2015
UN'ORA GIOVEDì 11 GIUGNO - LIBRERIA PONCHIELLI - ORE 18:30
Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 11
Giugno 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“Lettera
a Katia, Mario Lodi
"Quel che il mio occhio sapeva", Ferdinando Garimberti
“Arbasinando
dopo postumi mondani”
Ringraziamo
Nicola e Stefania del Bar Portici del Comune per le comode seggioline
fuori programma lettura di Paolo e Jacopo della poesia di Ugo Pierri: "garibaldiplatz xe tera de tuti"
"Lettera
a Katia", Mario Lodi
Lo
scritto che verrà letto è un appendice del diario di Mario Lodi
pubblicato per la prima volta nel 1970 da Einaudi con il titolo
"Il paese sbagliato".
Racconta
l'esperienza di un intero paese che prova a sostituirsi alla macchina
decisionale costituita dagli "eletti". Non più elettori ma
cittadini, gli abitanti di Piadena si costituiscono in Assemblea per
ragionare collettivamente su ogni decisione che li riguardi e
riguardi il loro territorio. Nessuna delega, dunque, ma paziente
ascolto delle ragioni di ognuno.
La
storia non è quella dei manuali e si può stare insieme, anche se
diversi.
Mario
Lodi, il maestro alla ricerca del "noi" ci indica,
ancora una volta, una strada non convenzionale.
L'incontro
è a cura di Silvana Loccisano.
"Quel
che il mio occhio sapeva", Ferdinando Garimberti, Liutaio
Dobbiamo
a Nicolò Formaggia e a Tancredi Nicoletti, giovani Maestri Liutai,
il ritrovamento e la sensibile cura editoriale del testo "Quel
che il mio occhio sapeva" inedito
scritto autobiografico di Ferdinando Garimberti , il più
significativo Liutaio del Novecento (1894-1982), in uscita per i
tipi della Libreria Ponchielli.
La
lettura di alcune pagine è affidata alla bella voce consapevole di
Elena Baila, curatrice della mostra diffusa "Il vuoto del
legno" di Massimo Geranio che riflette, tramite eventi
organizzati in vari luoghi della città di Cremona, sulla Liuteria.
“Arbasinando
dopo postumi mondani”
I
testi di Alberto Arbasino che verranno letti sono “L'ingegnere in
blu” e “Fratelli d'Italia”(1963).
“L'ingegnere
in blu” è un saggio critico su Carlo Emilio Gadda, amico di
Alberto Arbasino, che ha suscitato su di lui una forte influenza
stilistico-tematica che si riscontra e ritrova anche nel romanzo
“Fratelli d'Italia”.
I
due, nei loro scritti han condiviso anche un'acre e comica denuncia
alla borghesia italiana, cifra tematica preponderante del romanzo
“Fratelli d'Italia”.
L'incontro
è a cura di Jacopo Narros e Paolo Bonini.
sabato 6 giugno 2015
venerdì 5 giugno 2015
giovedì 4 giugno 2015
mercoledì 3 giugno 2015
NEL VUOTO DEL LEGNO CONTINUA GIOVEDì 4 GIUGNO ORE 19 ALL'OSTERIA DEL FICO
Giovedì 4 giugno presso l'Antica Osteria del Fico alle ore
19 si terrà l'incontro con Massimo Geranio e Elena Baila dal titolo “Fotografie
e metodi” accompagnato da alcune installazioni realizzate da entrambi legate al
progetto diffuso “Nel vuoto del legno” che rimarranno in loco fino alla
chiusura con nuova performance il 21 giugno prossimo. Si assisterà ad alcune
letture di Elena Baila sull'istante del fermare in fotografia e ad una piece
teatrale di Massimo Geranio su una sua drammaturgia degli anni novanta come
premessa a un lavoro recente del suo teatro psicoanalitico e sinestetico (o
teatro senza sipario). Tema i metodi e le dinamiche anche umane nella
realizzazione di opere d'arte o di pensiero.
“Fare arte forse è ferire e ferirsi e se non è arte allora con tali effetti è sicuramente amore e io amo...” (da un dialogo con Massimo Geranio)
In omaggio al progetto la Libreria Ponchielli, che ospiterà la prossima installazione con Antichità Mascarini, ha rinviato il suo appuntamento di letture “Un'ora”, elegante e gentile gesto di coordinamento degli eventi culturali in questa città.
“Un’ora” rimane comunque confermata il prossimo giovedì 11 giugno davanti alla Libreria Ponchielli.
Nell'occasione Elena Baila, con la sua bella voce consapevole, leggerà alcune pagine tratte da "Quel che il mio occhio sapeva", manoscritto inedito di Ferdinando Garimberti, considerato il più significativo liutaio del novecento.
E’ il racconto autobiografico di un uomo che percorre il secolo riflettendo con acuta sensibilità sul suo lavoro e che compie un complesso cammino estetico senza dimenticarsi mai la forza, la necessità del gesto.
La lettura è collegata anch’essa al progetto di arte diffusa “Nel vuoto del legno” ma accompagna altre letture di Jacopo Narros, Paolo Bonini ed altri ancora.
Il programma completo di "Un'ora" verrà pubblicato venerdi 5 giugno.
“Fare arte forse è ferire e ferirsi e se non è arte allora con tali effetti è sicuramente amore e io amo...” (da un dialogo con Massimo Geranio)
In omaggio al progetto la Libreria Ponchielli, che ospiterà la prossima installazione con Antichità Mascarini, ha rinviato il suo appuntamento di letture “Un'ora”, elegante e gentile gesto di coordinamento degli eventi culturali in questa città.
“Un’ora” rimane comunque confermata il prossimo giovedì 11 giugno davanti alla Libreria Ponchielli.
Nell'occasione Elena Baila, con la sua bella voce consapevole, leggerà alcune pagine tratte da "Quel che il mio occhio sapeva", manoscritto inedito di Ferdinando Garimberti, considerato il più significativo liutaio del novecento.
E’ il racconto autobiografico di un uomo che percorre il secolo riflettendo con acuta sensibilità sul suo lavoro e che compie un complesso cammino estetico senza dimenticarsi mai la forza, la necessità del gesto.
La lettura è collegata anch’essa al progetto di arte diffusa “Nel vuoto del legno” ma accompagna altre letture di Jacopo Narros, Paolo Bonini ed altri ancora.
Il programma completo di "Un'ora" verrà pubblicato venerdi 5 giugno.
(d.b.)
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