Io sono d'accordo con chi diceva che la democrazia non è la migliore, ma la meno peggiore forma di governo. Oggi per la prima volta la democrazia sta attraversando una crisi molto grave, che non riguarda solo la sua situazione, come è successo altre volte nella storia, ma anche il bisogno di qualcosa che senza negarla la superi. Da una parte si cerca di costruire contraddittoriamente ibride democrazie guidate, che in realtà vogliono aprire solo il passaggio a nuovi autoritari. Dall'altra parte una democrazia non guidata quasi mai riesce a restare fedele alle sue origini libertarie, e rischia di tradurre alcuni richiami salutari dell'anarchia storica in un confuso anarcoidismo che può riaprire le porte ad altri autoritarismi. Voglio dire che, se vogliamo davvero rivisitare la democrazia in tutti i suoi pilastri e i suoi riti, dobbiamo rifondarla in modo davvero globale e soprattutto aderente alle urgenze e alle priorità dei problemi planetari. E ogni vera globalità si fonda sul più avanzato decentramento politico e sociale. Democrazia dunque senza aggettivi, dato che socialdemocrazia, ad esempio, è un pleonasmo che vuol dire "altro". C'è forse una democrazia che non sia sociale o una libertà senza giustizia e viceversa? Si può continuare a piacimento.
Aldo Braibanti, Emergenze. Conversazioni con Aldo Braibanti di Stefano Raffo, Vicolo del Pavone, Piacenza 2003