AL POPOLO GRECO
dedicato ai librai indipendenti
la pianta pilota
Alla base di un cordolo di marciapiede,al punto
di contatto con il calcestruzzo del ponte,germogliando
dapprima
e poi vegetando discretamente,
nonostante i 300 kg di veleno,diluiti
in qualche cosa come 60000 litri di acqua e lo strato
di sabbia
e gli argini di cemento,e ancora
i giorni e giorni del diserbo
e della rabbia,
ma germogliando dapprima,praticamente senz'acqua,
per preparare il terreno alla primula,
alle successive fioriture misteriose,
in nome di prati inesistenti e difficili anche solo da
pensare,
la pianta pilota si abbarbica,supera
un decennio di progettata distruzione,come dire
meno che niente per chi viene da prima dei ghiacci,ed
è capace
di restare in silenzio sottoterra...
Fabio Pusterla
in " FLORA FERROVIARIA " edizioni Florette 2010
dapprima
Amiamo i libri perché sono condensazioni di mondi, riflessi plurimi di questo mondo che tutti a nostro modo percorriamo. I libri non sono “oggetti”, si frappongono tra il piano delle cose, che abitano nella concretezza ruvida della carta, e il piano delle idee; sono un ponte materiale che proietta nell'immateriale sfera del pensiero. In realtà, su basi iconologiche arcane, possiamo dire che le cose stesse che popolano il mondo possono essere fatte oggetti di lettura; ogni visione del mondo si articola su una interpretazione, su un'ermeneutica della concretezza. Così anche il libro in quanto oggetto si offre alla nostra ricezione di oggetti concreti come tassello del labirintico piano delle cose. La fredda e infinita Biblioteca di Babele è una forma pura che riproduce il mondo uscendo al contempo da esso, non c'è vero spazio per il divenire, e questa è la sua bellezza di sogno impossibile. Ogni biblioteca umana, al contrario, ogni libreria, è segnata dal profumo dello scorrere del tempo, e d'obbligo dovrebbe ospitare, citando Perec, "fotografie in cornici di ottone dorato, piccole incisioni, disegni a penna, fiori secchi in calici, contenitori piroforici corredati o meno di fiammiferi chimici (pericolosi), soldatini di piombo, una fotografia di Ernest Renan ritratto nel suo studio al Collège de France, cartoline, occhi di bambola, scatole, bustine di sale, pepe, senape della compagnia di navigazione aerea Lufthansa, pesalettere, gancetti, biglie, nettapipe, modellini di automobili d'epoca, sassi e pietruzze multicolori, ex voto, molle", lapilli di vita quotidiana, che i libri accompagnano sempre. Oggetto-molla che spinge nell'astratto, il libro è anche insidia, trappola: e una libreria una giungla senza fine, un viaggio senza ritorno assicurato. Si può penetrare nei meandri di una libreria ed uscirne del tutto cambiati, con altro nome o inetti al pensiero.
Jacopo Narros
Roberto Bolaño
A quel tempo avevo vent'anni
ed ero pazzo.
Avevo perduto un paese
ma guadagnato un sogno.
E avendo quel sogno
tutto il resto non aveva importanza.
Né lavorare né pregare
né studiare all'alba
in compagnia dei cani romantici.
Il sogno viveva nel vuoto del mio spirito.
Una casa di legno,
nella penombra,
in un polmone dei tropici.
A volte qualcosa mi tormentava
e facevo visita al sogno: statua che si perpetua
in pensieri liquidi,
verme bianco che si contorce
nell'amore.
Un amore sfrenato.
Un sogno dentro un altro sogno.
L'incubo mi diceva: crescerai.
Lascerai dietro di te le immagini del dolore e del labirinto
e dimenticherai.
Ma a quel tempo crescere sarebbe stato un crimine.
Sono qui, dissi, con i cani romantici
e qui resterò.
Piccoli editori a Mantova 2011
Esposizione della piccola editoria
4-5 giugno 2011
Seconda edizione dell'esposizione che riunisce a Mantova nella sede della Biblioteca Baratta per un weekend la piccola editoria indipendente mantovana e delle provincie limitrofe.
Per info: http://www.bibliotecabaratta.it/content/view/199//