"Un fatto ignobile. Uno dei tanti petali di questo fiore marcito che è
l'Italia. Fu condannato a undici anni, per un reato mai tirato in ballo
fino ad allora. Il plagio. Per giunta ai danni di un maggiorenne...
Tutto è plagio, che scoperta! Qualunque soggetto pensante e parlante è
quotidianamente sottoposto a plagio. In seguito, sempre troppo tardi,
questo reato fu cancellato dal codice penale. Contro Braibanti si
scatenò la rappresaglia del sociale, la vendetta delle masse. Era
l'intellettuale migliore che avesse l'Italia all'epoca. Aveva interessi
pittorici, letterari, musicali. Profeta in anticipo di trent'anni. Fu
uno dei primi a condannare il consumismo.
Carmelo Bene, Giancarlo Dotto, Vita di Carmelo Bene, Bompiani, Milano 1998
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