mercoledì 16 ottobre 2013

fiera del libro di francoforte

"Nei corridoi semivuoti della Fiera di Francoforte il declino italiano diventa palpabile. Spazi abbandonati, con rade sedie. Stand- quelli rimasti- con dimensioni ridotte, in una patetica ostentazione di parsimonia. Esondazione dei vicini. Turchi proliferanti, di nuovo conquistatori. Azerbagiani con imbarazzanti ritratti del loro leader, identici a quelli di Berlusconi. Islamici e slavi assortiti tutt'attorno, in un assedio sempre più stretto. Gli altri stanno meglio: francesi in compagnia di cinesi e giapponesi, inglesi insieme agli americani, tedeschi - perchè padroni di casa, ma soprattutto perchè tedeschi - da soli..
A casa nostra gli sguardi un po' febbrili e un po' fissi di chi pensa solo al taglio dei costi e all'abbassamento dei prezzi, senza aver ben chiaro che la seconda mossa annulla la prima. Idee poche, immaginazione e inventiva - quel che si può stucchevolmente chiamare creatività- ancor meno."

                                Gian Arturo Ferrari

                               Centro Nazionale del Libro e della Lettura ( Cepell )

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