"Nei corridoi semivuoti della Fiera di Francoforte il declino italiano
diventa palpabile. Spazi abbandonati, con rade sedie. Stand- quelli
rimasti- con dimensioni ridotte, in una patetica ostentazione di
parsimonia. Esondazione dei vicini. Turchi proliferanti, di nuovo
conquistatori. Azerbagiani con imbarazzanti ritratti del loro leader,
identici a quelli di Berlusconi. Islamici e slavi assortiti
tutt'attorno, in un assedio sempre più stretto. Gli altri stanno meglio:
francesi in compagnia di cinesi e giapponesi, inglesi insieme agli
americani, tedeschi - perchè padroni di casa, ma soprattutto perchè
tedeschi - da soli..
A casa nostra gli sguardi un po' febbrili e un po' fissi di chi pensa
solo al taglio dei costi e all'abbassamento dei prezzi, senza aver ben
chiaro che la seconda mossa annulla la prima. Idee poche, immaginazione
e inventiva - quel che si può stucchevolmente chiamare creatività-
ancor meno."
Gian Arturo Ferrari
Centro Nazionale del Libro e della Lettura ( Cepell )
Nessun commento:
Posta un commento