Robert Crumb, Kafka
E’ necessario, affinché nasca il vero linguaggio, che la vita che
questo linguaggio porterà abbia fatto l’esperienza del suo nulla, che
abbia “tremato” nel profondo e che tutto ciò che in essa era fisso e
stabile abbia vacillato. Il linguaggio non comincia che con il vuoto.
Nessuna pienezza, nessuna certezza può parlare: a chi si esprime manca
qualcosa d’essenziale. La negazione è legata al linguaggio. Questa
formula spiega perché l’ideale della letteratura ha potuto essere questo:
non dire nulla, parlare per non dire nulla. Non si tratta di
fantasticherie su un nichilismo di lusso. Il linguaggio percepisce che
deve il suo senso non a ciò che esiste, ma proprio all’indietreggiare
davanti all’esistenza e subisce la necessità di ancorarsi a questo
indietreggiare, di cogliere la negazione in se stessa e di fare del
nulla il tutto. Se di alcune cose se ne parla dicendo di esse ciò per
cui sono nulla, ebbene, non dire nulla è la sola speranza per dire
qualcosa.
Maurice Blanchot, Da Kafka a Kafka
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