Se questa Europa non si darà come compito prioritario un cambiamento di pensiero che riparta dalle donne, senza compassionevoli concessioni, e dai generi plurali che la costituiscono e la abitano, è del tutto inutile che ci si limiti ad "aggiustamenti" di rotta, perché è questo il terreno di quella mutazione antropologica, in cui si esprimono le necessità e le urgenze di una vita più degna che richiama un nuovo esercizio delle libertà politiche e istituzionali.
Tiziana Villani
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