sabato 6 agosto 2016

Il poeta della distruzione e un'ardente rivoluzionaria...

Voglio essere poeta, e lavoro a rendermi Veggente:
lei non ci capirà niente, e io quasi non saprei spiegarle.
Si tratta di arrivare all'ignoto mediante
la sregolatezza di tutti i sensi.
Le sofferenze sono enormi, ma bisogna essere forti,
essere nati poeti, e io mi sono riconosciuto poeta.
Non è affatto colpa mia. È falso dire: Io penso,
si dovrebbe dire: mi si pensa.
Scusi il gioco di parole.
IO è un altro.


Arthur Rimbaud 
lettera al prof. G. Izambard,
13 maggio 1871

(Notare come questo pensiero fu scritto durante le ultime giornate della Comune di Parigi,
quando iniziò il feroce spargimento di sangue da parte dell'esercito di Versailles, una delle più grandi sperimentazioni di libertà della storia recente)


In altri tempi, la massa popolare che crede nei possibili aggiustamenti delle vecchie leggi gridava arrabbiata: Revisione! Revisione! Avevamo un bel dire che, pur cambiando i vestiti usati con altri alla moda, non sarebbe cambiato il manichino, e che la vecchia cara Costituzione sarebbe rimasta la stessa, bardata da Cornelia — eravamo troppo nel vero per essere creduti, e chi stava al governo si era fatto carico di procedere a vele spiegate.
Già da domani più nulla sarà possibile se non la Rivoluzione — Tutte le riforme ruminate affinché diventino opportunamente possibili; tutte le cose mostruosamente rivestite di bava di rettile perché si possano inghiottire — fanno orrore; ciò che reclamano tutte le miserie, tutte le indignazioni, è la Distruzione!
Non vi è nulla da conservare delle maledette leggi che permettono di imbottire di mitraglia il ventre dei lavoratori, e di biglietti di banca le casse degli illustri truffatori che legiferano.
Che esseri umani in questa società capitalista! Vi brulicano con agio le larve più immonde!
Ma anche in questo letamaio germinano per futuri raccolti i forti semi innaffiati perennemente dalla rossa rugiada del sangue.
Distruzione! per tutte le infamie. Rivoluzione! se l’umanità vuole vivere.
Ci si rammarica per i neri d’Africa mancanti della lebbra della nostra civiltà.
Aspettiamo a portar loro i nostri costumi che varrebbero più dei loro!
Sarà la Rivoluzione a passare sul mondo, seminando la libertà, la giustizia, la vita; è la Distruzione che occorre alla società attuale.Le passeggiate alla ghigliottina e al potere, le coalizioni di sovrani ed affamatori, le fucilate sugli scioperanti, è questo che sarà riabilitato di nuovo con una revisione!
Fuoco alle leggi che ci fanno ciò che siamo, largo a una fase umana o alla morte!
 
Louise Michel (comunarda, appena rientrata in Francia dal bagno penale della Nuova Caledonia)
 
L’Attaque, n. 15, 26/9 - 3/10/1888

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