giovedì 27 novembre 2014

Ursula Le Guin


il discorso di Ursula, così come mi viene;

 Ossignore...com'è??va bene??sembra che sia un po' più piccola rispetto agli altri...grazie a te Neil (Gaiman, presentatore del Nationa Books Awards 2014, ndt), e grazie a chi dona questo bellissimo riconoscimento...il mio ringraziamento dal cuore...alla mia famiglia, al mio agente, ai miei editors...sapendo che il mio essere qui è frutto anche del loro lavoro come del mio, e che questo bellissimo premio è loro quanto mio...
io rigioisco nell'accettarlo, e nel condividerlo con tutti gli scrittori che sono stati esclusi dalla letteratura per così tanto...i miei compagni autori di fantasy e fantascienza...scrittori dell'immaginazione che per cinquant'anni hanno guardato questi premi andare ai così chiamati realisti...!
credo che tempi difficili siano in arrivo quando noi vorremmo voci di scrittori che possono vedere alternative a come viviamo adesso e che riescono a vedere oltre la nostra società afflitta da paura e le sue tecnologie ossessive, verso altri modi di essere, e perfino immaginare qualche reale fondamenta di speranza.
avremo bisogno di scrittori che riusciranno a ricordare la libertà...poeti...visionari... realisti di una più grande realtà.
ora come ora, credo che necessitiamo di scrittori che sappiano la differenza tra la produzione di un bene di consumo e la pratica di un'arte... -applauso platea- sviluppare materiale scritto che si adatti alle strategie di vendita nell'ordine di massimizzare il profitto corporativo e pubblicizzare il fatturato non è proprio la stessa cosa che pubblicare libri responsabilmente ed esercitare la professione di scrittori...-applauso dalla platea- .. grazie coraggiosi applauditori!! -risate- ....eppure vedo i dipartimenti vendita ricevere controllo sopra quelli editoriali...vedo il mio stesso editore in un panico sciocco di ignoranza e avidità, rincarare il prezzo degli ebook di sei sette volte alle biblioteche pubbliche, rispetto a quanto fanno con i clienti normali -applauso- abbiamo appena visto uno speculatore tentare di punire un editore per disobbedienza e scrittori minacciati da una fatwa corporativa, e vedo molti di noi, chi scrive e chi realizza i libri, accettare tutto questo, lasciare speculatori di merci venderci come deodoranti e dirci cosa scrivere e cosa pubblicare...be..-una donna grida I love you- ti voglio bene anch'io cara!!...i libri, vedete, non sono solo beni. la spinta al profitto spesso è in conflitto con i propositi dell'arte...noi viviamo nel capitalismo...il suo potere ci sembra inevitabile. ma così sembrava anche il diritto divino dei re. -risate-
qualsiasi potere umano può essere resistito e cambiato da esseri umani. resistenza e cambiamento spesso hanno inizio nell'arte, e molto spesso nella nostra arte, l'arte delle parole.
io ho avuto una lunga carriera e buona anche...in buona compagnia. ora, qui, alla fine, davvero, non voglio vedere la letteratura americana essere svenduta così.
noi che viviamo di scrittura ed editoria vogliamo, e dovremmo richiedere, la nostra giusta parte in questi proventi.
ma il nome della nostra meravigliosa ricompensa non è profitto. il suo nome è libertà.

grazie

we love you too, Ursula


testo inglese reperibile qui

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