mercoledì 15 marzo 2023

Care libraie, cari librai...cari letttrici, cari lettori

Care libraie, cari librai,

vi scrivo di ritorno da Book Pride Milano per presentarvi la nostra prossima novità in uscita venerdì 17 marzo: Ludmilla e il corvo di Gennaro Serio, di cui abbiamo già pubblicato l'esordio Notturno di Gibilterra (premio Calvino 2019).

 

Nel settembre del 1923, durante una passeggiata nel parco di Steglitz a Berlino, Franz Kafka incontra una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola. Per consolarla, le racconta che la bambola è partita, ma gli ha lasciato delle lettere in cui racconta i suoi viaggi e le sue avventure.

A partire da questo episodio, Gennaro Serio imbastisce un sorprendente romanzo che, mescolando abilmente realtà e finzione, ruota attorno al quarto, fantomatico manoscritto di KafkaIl corvo, bramato da critici letterari e da una setta di fanatici mossi da una paradossale ossessione che si svela solo nelle ultime pagine. 

 

Con una prosa rapida e lussureggiante, Serio ci accompagna in una divertentissima favola letteraria in giro per l’Europa, tra villaggi islandesi e vitigni portoghesi, dove le bambole scrivono, i corvi s’innamorano e irreprensibili professori universitari s’improvvisano scassinatori di banche.


È un libro a cui teniamo particolarmente perché esprime con seria spensieratezza una fiducia nell'immaginazione e un'idea di letteratura (e quindi di mondo) che ci appartiene.

 

Qui trovate la scheda del libro sul nostro sito e qui un estratto.

 

Un abbraccio,

Claudia

 

Ludmilla e il corvo di Gennaro Serio • in libreria dal 17 marzo

• 208 pagine • 18 euro • I Trabucchi • isbn 9791254760321

 

 

«Ho sognato i bei tempi del circo, quando eravamo appena arrivati in Germania. Avevamo un cane a cui non avevamo dato un nome, e qualche uccello in gabbia. Portare la voliera in grembo, anche se i miei sconsigliavano quella pratica, era il mio passatempo preferito durante i nostri spostamenti. Con gli animali partecipavo a volte agli spettacoli, all’inizio cavalcavo il nostro cane come se fosse un pony e immagino che tu possa capirmi, visto che forse ne hai cavalcato uno vero, tu. A volte mi invento dettagli della tua vita, amica mia, come se l’avessi vissuta io stessa. Mi piace pensare ai tuoi momenti leggeri, a volte penso anche ai tuoi momenti brutti, e so che devi averne avuti. Dopo lo spettacolo restavamo svegli fino a tardi, qualcuno si incaricava di accendere la brace, erano tutti allegri e qualcun altro raccontava una storia e tutti ridevano. Ricordo che quelle serate mi costringevano a combattere contro il sonno, mi sentivo tanto allegra anche io all’idea di essere insieme agli altri, andare a dormire mi sembrava un peccato. Il sonno però vinceva sempre. Il cane restò con noi fino a quando non mi fu impossibile cavalcarlo, poi un giorno sparì e mi dissero che era andato via. Pensai subito che fosse morto ma non volli dare a mia nonna il dispiacere di mostrarmi già troppo avveduta delle cose della vita, così chiesi se il cane sarebbe stato bene lontano da noi. Mia nonna disse di sì e io sorrisi. La sera, con il fresco, mi rincantucciavo tra gli attrezzi del circo e tiravo su la mia copertina. A volte sognavo cose che non sapevo ancora mi sarebbero capitate, e spesso erano cose spaventose. Come forse saprai, gli anni del circo sono stati per me i più belli. Da quando abbiamo dovuto smantellare tutto, i giorni sono diventati via via più confusi, incerti, fino a quando non li ho sentiti più miei, come se un’altra Ludmilla vi stesse presenziando, senza che nessuno se ne accorgesse.»



Lorma editore


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