"Guarda E!" Mi si avvicina Franca con un volumetto fotografico,
un'edizione limitata, su Luigi Ghirri.
"Oh, grazie. Che bella
edizione!"
(lo sfoglio, lo osservo e partono connessioni impensate.. che poi
si tramutano in dialogo e in questo scritto)
"Mi piace la sua attenzione, l'importanza che da a quel momento che
non si ripeterà"
"Sì, ha una generosità straordinaria"
"Vero, una generosa
attenzione visiva condivisa"
"Prima non era così"
"Davvero?"
"E' una
cosa che si è evoluta gradualmente, la generosità visiva e non, col tempo è
diventato così estremamente generoso da non tenersi quasi nulla per se"
"..
"l'attenzione è la più grande forma di altruismo" quello che hai detto mi
riconduce alla presentazione del libro di Fabio Geda "Se la vita che salvi è la
tua" di giorni fa, dove ha citato questa frase di Simon Weil nella dedica che ha
scritto per me in questo suo alquanto tempestivo libro regalatomi da una
carissima amica. Salvo il mondo con l'ascolto a suo dire perchè appunto
"l'attenzione è la più grande forma di altruismo". Quindi Ghirri ha iniziato ad
essere più generoso perchè dava più attenzione al tutto, e anche viceversa,
dando attenzione al tutto è diventato più generoso.
"E' interessante questa
visione"
"Come torna spesso questa parola "attenzione" e come sembrano
tasselli, tutte queste cose che succedono, come a ricomporre un puzzle iniziato
da prima di noi"
"Sì, questo cambiamento di visione ha affinato questa sua
capacità straordinaria di comunicazione"
"L'osservazione attenta deve sempre
essere recettiva dal primo istante perchè per ogni ritorno di sguardo la
prospettiva cambia. In questo libro su Ghirri e in quello di Geda si parla di
attenzione visiva e in entrambi si parla di pittura olandese del seicento. La
pittura fiamminga è quella che forse per eccellenza sovviene alla memoria quando
si pensa all'attenzione verso i particolari ma anche alla luce, sia il pittore
che i suoi personaggi mostrano ammirazione verso ciò che permette loro di
ammirare il tutto"
"Scrivilo"
"Sarà fatto"
Elena
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