lunedì 23 giugno 2025

Mostra: È così semplice che fa quasi male


 È COSÌ SEMPLICE CHE FA QUASI MALE 

Mostra personale di Valeria Fiorello 

 





 

La mostra riporta una serie di disegni e dipinti prodotti tra il 2024 e il 2025.

In una cultura che si porta dietro millenni di una separazione erronea e antiscientifica tra mente e corpo (la cui forzatura è stata smentita ripetutamente da neurologia e antropologia), tanto che ora ne stiamo collettivamente subendo le conseguenze con nuovi, preoccupanti numeri sulla salute psicofisica collettiva, confrontarsi con altre entità viventi, reimparando a osservarli, può aiutarci a ritrovare il contatto con quell’Altro che abbiamo voluto cancellare. Focalizzandoci sulla flora, che insieme al regno dei funghi presenta un’intelligenza profondamente diversa rispetto a quella animale (che ci caratterizza, checché ne strillino gli antidarwinisti), è possibile non comprendere a fondo, ma intuire l’esistenza di forme di pensiero radicalmente differenti che possiedono il potenziale di mettere in dubbio l’idolo della razionalità. La scrivente sostiene che non potremo mai comprendere (com-prehendĕre) forme di intelligenza appartenenti ad altre specie, in quanto non fanno parte né della nostra biologia né del nostro esperito e cercare di interpretarla sotto i nostri schemi ontologici umani equivarrebbe all’ennesimo atto di antropocentrismo mascherato da buoni propositi. Tuttavia, riconoscere l’esistenza di forme di intelligenza diverse in altri esseri viventi è a sua volta la base per poterci staccare dall’antropocentrismo che ha causato e sta causando fin troppi danni non solo al resto della fauna, al regno della flora e a quello dei funghi, ma anche a noi stessi. 

Le piante disegnate e dipinte in questa esposizione partono dal tentativo di osservare altri esseri da pari, senza forzarvi sopra un’ottica scientifica che, seppur necessaria in altri contesti, necessita sia di un distacco verso un punto superiore da parte dell’osservatore umano, sia, di nuovo, di una categorizzazione secondo sistemi che valgono solo per noi. Invece di cercare uno studio di esse, secondo un’osservazione dei dettagli da naturalista, queste nascono spontaneamente da un’unione di memorie e della mano, cosicché non si cerca una rappresentazione realistica né di riprodurre una specie specifica. Il processo di disegno e pittura che accomuna tutti i lavori esposti è un vero e proprio processo meditativo che permette un migliore ascolto e un contatto con il presente. Ogni singola pianta è diversa dall’altra e si mostra come soggetto: in questo modo, si cerca di mettere in dubbio l’idea che il ritratto debba necessariamente riferirsi all’umano. Sia come singoli sia come insiemi, questi vegetali rivendicano sé stessi attraverso un’energia intensa che pervade la loro linfa. 

 

 

Riguardo a me 

Valeria Fiorello è un’artista, disegnatrice e scrittrice. Nata nel 2002 a Roma, nella sua infanzia vive in diverse città lombarde. Si laurea al liceo classico Daniele Manin di Cremona, al quale si iscrisse a causa del suo profondo interesse per la letteratura e gli studi umanistici. Nel marzo 2025 si laurea con 110 e lode al triennio di Pittura e Arti Visive in NABA, Milano. Al momento, lavora prevalentemente tra Cremona e Milano. 

La sua ricerca oscilla costantemente tra una produzione artistica e una filosofica. Si interessa particolarmente di tematiche come il rapporto tra il singolo e il luogo, l’antispecismo, il confine tra realtà e irrealtà, il costrutto di identità e la crisi di salute mentale del presente postmoderno. 

 

 

 

Contatti: 

Instagram: @_yumiyo 





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