Fabbrica
Di primo mattino fischia la sirena della fabbrica
L’uomo si alza dal letto e si veste
L’uomo prende il suo pranzo, esce immerso nella luce del mattino
È la vita, la vita di chi lavora, nient’altro che la vita di chi lavora
Attraverso castelli di paura, attraverso castelli di dolore
Vedo mio padre che entra nei cancelli della fabbrica sotto la pioggia
La fabbrica gli ha preso l’udito, la fabbrica gli dà da vivere
È la vita di chi lavora, nient’altro che la vita di chi lavora
Fine della giornata, grida la sirena della fabbrica
Gli uomini escono dai cancelli con la morte negli occhi
E faresti meglio a crederci, ragazzo, qualcuno si farà male stasera
È la vita di chi lavora, la vita di chi lavora, nient’altro che la vita di chi lavora.
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