giovedì 10 marzo 2016

Salpa male La nave di Teseo

Il sistema editoriale italiano è immarcescibile.
Per il momento non c'è scampo.
Nasce La nave di Teseo e si presenta ai librai, ai lettori come un intento di perseguire purezza.
I librai e i lettori hanno così desiderio di purezza d'intenti che ci credono.
Muore Umberto Eco e La nave di Teseo ritiene urgente e opportuno pubblicare il suo Pape Satan Aleppe.
Una violenta linea di demarcazione viene immediatamente tracciata in fase di distribuzione.
Le prenotazioni effettuate delle Librerie indipendenti (fatte, si badi bene, molto tempo prima, quando il libro era solo un progetto editoriale) vengono cancellate e le copie vengono dirottate solo verso le catene.
La nave di Teseo riproduce lo stesso schema distributivo avido e volgare che attribuisce ad altri.
La nave di Teseo perde l'aura che i lettori e i librai, quelli che custodiscono i libri, le avevano donato.
La nave di Teseo salpa perdendo l'amore e la fiducia dei suoi marinai.
Anche La nave di Teseo ha scelto di immaginare i librai  quali schiavi chiusi nella stiva che remano per la ricchezza dei mercanti.

I librai non hanno sofferto danno: essendo abituati a mantenere la presenza in Libreria di autori e libri significativi,  per devozione e non per misero calcolo, senza temere il girotondo delle mode, hanno potuto offrire libri che testimoniano il cammino e la ricerca di Eco.


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