Lo scrittore è un incrocio tra un pope e un pappagallo, nel senso più elevato del termine. Se il padrone è francese parla in francese, se lo vendi in Persia dirà in persiano "sono uno scemo" oppure "voglio uno zuccherino". Il pappagallo non ha età e non sa quand'è giorno e quand'è notte. Il padrone, se gli viene a noia, lo copre con un drappo nero, che per la letteratura è un surrogato della notte.
Osip Mandel'stam, Quarta prosa (1930)
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