Il
diluvio è già cominciato da un pezzo, e probabilmente è solo
all’inizio. Per questo Afro
Somenzari sta
imbarcando sull’arca di FUOCOfuochino alcuni
campioni di specie da portare a salvamento. Sono tutte rigorosamente
lontane e anzi opposte ai modelli imperanti, quelli che hanno
propiziato il disastro e lo assecondano con una protervia pari
soltanto alla loro insipienza, voracità, mafiosità e cecità. A
bordo non possono salire gli omologati d’ogni categoria, i
praticoni dei romanzi di genere, i venditori di patacche filosofiche,
i pensatori da talk-show, gli insaccatori di wurstel culturali, gli
arpisti dei buoni sentimenti, i retori istituzionali, i manieristi
travestiti da sperimentali, i faccendieri dell’organico e del
monumentale, gli appiattiti del ribasso, i frequentatori di social
network, i preziosi ridicoli di un’accademia ingessata e
incipriata. Ammessi invece oulipiani ruspanti, patafisici casual,
metafisici portatili, amletici leggeri, surrealisti non griffati,
giocolieri e frombolieri verbali, artigiani del nonsense, del
limerick e del wit, aforisti ben temperati, clown autodidatti,
collezionisti di frammenti apocrifi, equilibristi del paradosso,
scienziati di soluzioni immaginarie e rigorosamente improduttive
oltreché manifestamente e gustosamente impossibili, acrobati del
volo rovesciato, teorici dell’eccezione e della marginalità,
irregolari & irriducibili, teneri misantropi che si ostinano a
difendere le ultime ragioni dell’umano come nessun altro. Tutta
gente che “vive alla nottata”, cioè nella zona franca di una
creatività combinatoria che esplora i liberi territori delle
associazioni mentali. Che rifiuta la logica del branco e nondesidera
assomigliare ad alcuno, e al massimo si riconosce vaghe parentele
liberamente scelte. Chi rende visita all’arca di Afro sappia di
essere esposto ai rischi del contagio. Volevo scrivere “risate con
retrogusto amaro” e mi è capitato di digitare “rosate”, che
provo a definire come “colpi sferzanti inferti con una rosa (meglio
se antica o almeno inglese, opportunamente deprivata delle spine onde
poterla meglio maneggiare)”.
Cento,
mille di queste “rosate”, Afro, e voi tutti amici
di FUOCOfuochino.
Ernesto
Ferrero
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