venerdì 29 marzo 2013

LA MORTE DI DES ESSEINTES

























E se morisse per il troppo alchool rigurgitato, a causa dell'organo. E se morisse divorato dalle allucinazioni. E se morisse con la testa da una parte e un candido giglio dall'altra sotto il vellutato suono d'una nenia persiana. E se morisse dinnanzi a un quadro di Moreau. E se morisse invaso il corpo da radici invasive di demoniaco rizoma. E se morisse laccato d'oro e ricoperto d'un quadro giapponese, smaltato di diamanti più raffinati e sopraffini. E se morisse nell'illusione delle aspettative d'un amore circense. E se morisse di tra le mani d'una ventriloqua brunetta.

E se se se se se se se... cosa!
È già morto, e nessuno se n'è accorto!

Là nel suo orto, laccato delle più verdeggianti acerbe zucche, Strabo in una mano, le prime 3 pagine del suo elogio nell'altra,

È proprio vero ch'è più difficile vivere che morire..

Eccolo lì 'l cranio rigurgita la polpa unica zucca matura la sua, sopraffino 'l suo amor per l'arte!

Divino, il gusto per le rovine..

E poi, rigirato nell'orto... non è nemmeno stato divorato, giunchiglio di fanciulla da un cerbero feroce, nemmen per l'abuso del piacere, nemmen per il troppo bere, per il troppo tè,

Ma allora perchè?

Perchè l'Estetica è da tempo sopita, come lo si può, un tipo così, tener in vita!


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