sabato 3 dicembre 2011

dedicato a Giulio che,a diciotto anni,ha usato i soldi di un premio,uno qualsiasi,per andare,nella notte,in pellegrinaggio a Marradi,che ha atteso il mattino ,battendo i denti,fino a che è comparso un usciere che gli ha aperto la porta della Casa di Marradi e,lui, con un lenzuolo ,appositamente portato , ha raccolto la polvere di quei mobili,di quelle impronte




nell'ultimo locale dell'Ezeiza, subito prima di imbarcarmi (gate 12, e di corsa),
in questa mia passeggiata in America e ritorno, ho ingurgitato un bel tazzone di mate
bollente: (tutto in onore del caffeinomane (e mateinomane, pare) Dino Campana):
ma
ti rimembri, te, come a me ti tremava la mia voce, nel museino di Marradi, quando
mi leggevo, là esposti, con te, vagabondando tra cornici e bacheche, quella sfilza
di manicomiali certificati manicomiali?
lo fanno bene, il mate, nelle case: invece,
nei pubblici esercizi, è un'altra cosa, più sciapa e blanda:
ma l'ho fatto lo stesso, 
io, come un brindisi, per lui: (e l'ho fatto per te, canonichessa mia grassa):

Edoardo Sanguineti, Cose, 30

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