Su queste rive, dove il sole lascia l'ultima luce, scorrono con Giuseppe, vivaldiane, le quattro stagioni della bassa. Quella dell'afa, più breve di questa, ancora ingrigita e malinconica.
Nelle primavere già tiepide, con la voglia di risentire sulla pelle il vento che da lontano viene a smuovere le nuove gemme dei pioppi, lui spinge la veneta al di là della sabbia melmosa.
Il Fiume è azzurro perchè il cielo è azzurro, ma l'acqua non è più quella di allora.
Corrono i bambini sulla spiaggia senza capire il profumo delle pozze ormai semivuote dopo l'ultima piena;
la bottiglia di spuma è più in là, nella borsa scozzese.
Il sole cambia, come sempre, il suo colore e l'oro vira nell'arancio dei pastelli sparpagliati nella scatola di cartone.
Nella baracca non lontana, si accende, per gioco, un fuoco di stoppie che spande presto un fumo acre.
Più difficile, in estate, è vivere sul Fiume l'emozione di chi rifiuta l'orizzonte breve della città, l'asfalto rumoroso e il pallore del neon.
Restano intatti autunno e inverno, nel tratto rapido del segno infarinato di poca neve.
Non bastano i voli impauriti di uccelli radi e lontani ad accompagnare me, Giuseppe, ragazzi e ragazze lontano da qui, nei posti della memoria o del futuro.
Al di là dell'acqua che continua lenta a trasportare schiume e reperti, bottiglie e alberi antichi, oltre i riflessi azzurrini, l'opposta riva attende il vogatore curioso e il naufrago.
Franco Coppiardi
Mario Giuseppe Spadari, cremonese, vive e lavora a Cremona nel suo studio di Via Litta, 36.
Sin dal 1959 produce opere pittoriche usando in prevalenza la tecnica del pastello ad olio e, più recentemente quella dell'acquerello e dell'olio.
Dal 1964 si interessa alla ceramica frequentando i corsi tenuti da Fiorella Fazzi e Carlo Fayer.
A Faenza frequenta i corsi "Giocare con l'arte" ideati da Bruno Munari.
Tiene a sua volta corsi di ceramica presso le scuole statali e conduce il laboratorio di ceramica dell'Istituto ospedaliero di Sospiro. Dal 1979 collabora anche col laboratorio dell'ANFAS di Cremona.
La sua attività pittorica, tuttavia, non si interrompe: organizza mostre personali a Cremona, a Soresina e a S. Daniele Po, l'ultima nel 1990 presso la galleria del Gruppo Artisti Cremonesi in Via Palestro.
Partecipa a numerose Mostre collettive e ad importanti Rassegne artistiche di livello nazionale e internazionale come la Quinta Biennale nazionale d'Arte Sacra di Bologna, il Concorso internazionale della ceramica d'arte di Faenza nel 1982, il XXXIV Concorso Internazionale della ceramica d'arte di Gualdo Tadino nel 1994 e la Quarta Biennale di Arte Padana di Cremona nel 1995.
Di lui hanno scritto: Elda Fezzi, Mario Ghilardi, Elia Santoro, Ireneo Ghisolfi, Donatella Migliore, Tiziana Cordani, Franco Coppiardi, Maurizio Coppiardi, Ezio Maglia.
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