Il Marocco dal frastuono delle grandi medine alla immota quiete dell'Atlas. Questa piccola mostra, visitabile da sabato 15 marzo a fine mese, propone una selezione di fotografie e testi di viaggio, estratta dall’ampia e caracollante galassia di immagini, scritti, musiche e altri approssimativi detriti prodotti negli ultimi anni, che sto provando da qualche tempo a catalogare. Si configura come il racconto di uno dei miei tentativi di ricerca di un silenzio relativo e funzionale, risalente a una deriva del 2022.
Vengono documentati diversi ambienti in cui questo obiettivo è risultato essere, di volta in volta, del tutto irrealizzabile e negato (Casablanca, Marrakech), prossimo ma comunque inafferrabile (valli dell’Atlas), effimero e apparente (Erg Chebbi. Hassilabied e Merzouga) e, infine, nuovamente e diversamente prossimo in un peculiare mare mortum adiacente alla vita (Tétouan).
I testi redatti durante e dopo questa esperienza sono disponibili, assieme ad altre immagini del viaggio, in un quaderno a corredo della mostra.
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