Ivan Illich
La società conviviale
Prosegue con questo volume la pubblicazione della prima edizione mondiale delle Opere complete di Ivan Illich, un autore la cui inattualità categorica non cessa di illuminare il presente e di inquietarlo.
Il modo in cui ti voglio è oltre ogni idea di giusto e di sbagliato.
Là ove tutto s'incontra e tutto si fonde, ogni tempo e ogni luogo e ogni lingua, da tanto tu m'attendi, da tanto io t'attendo
Margherita Boninsegna
Johan Turi era un lappone con gli «occhi azzurri raggrinziti dal vento e dalle intemperie» che visse molti anni cacciando e guidando mandrie di renne, come tutta la sua gente. A lungo questo libro si elaborò nella sua mente, in silenzio. Pensava che tutto il male incombente sui lapponi, ormai trattati come «cani stranieri», fosse dovuto alla scarsa conoscenza della loro vita che avevano i popoli vicini. Così tentò di raccontare quella vita, con la massima precisione e sobrietà. Non sapeva che in quel momento stava offrendo risposte preziose a quesiti che sempre torniamo a porci: che cos’è un nomade? Che cos’è un cacciatore arcaico? Che cosa significa vivere in simbiosi con un animale (in questo caso la renna)? Attraverso le sue parole sentiamo risuonare una voce ammutolita

«nei tempi antichi ogni cosa sapeva parlare, tutti gli animali e gli alberi e le pietre e ogni cosa sulla terra, e così parleranno anche al momento del giudizio finale».
PER RISPONDERE A TUTTI COLORO CHE CHIEDONO PRECISIONE SUGLI ORARI ·
MARTEDI, MERCOLEDI, GIOVEDI, VENERDI, SABATO
h 9.30/12,30- 15,30/19,30
DOMENICA POMERIGGIO
h 15,30/ 19,00
LUNEDI CHIUSO
: «Come i lavoratori di Nottingham, anche noi amiamo le tecnologie che si integrano con la società, ma rifiutiamo quelle che distruggono il lavoro e i legami sociali». Il 18 novembre segnerà dunque l’avvio pubblico di una campagna che si annuncia diffusa e combattiva. Con un obiettivo chiaro: riportare il governo della scuola nelle mani di chi la vive ogni giorno e difendere la libertà di insegnamento dalle logiche del profitto e del controllo algoritmico.
Why do we keep mistaking efficiency for existence?
Il dominio non è esercitato da chi controlla, ma da chi accetta la logica del controllo come necessità ontologica.
È il punto in cui l’illusione diventa ambiente, e il potere si confonde con la struttura stessa della realtà percepita.
Il potere non è mai stato altro che una strategia di orientamento simbolico; la sua efficacia deriva dal consenso percettivo, non dalla forza.
Nessuna forma di dominio è reale se non come sogno condiviso.
" Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini già sanno che esistono.
Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti".
... Su, attraversa i giardini attraversa i ponti passa dai ponti ai parchi perditi nei vicoli
chiusi in città senza luce
vattene vattene vattene
Anche gli amori pretendono cura proprio non impari
Ma chère Franca,
tu verras, je passerai —
pas aujourd’hui, peut-être demain,
je ne sais pas quand.
Tu sais, j’aime le matin,
la lumière tant qu’elle dure,
car c’est un grand bien
pour les mots et les couleurs.
Tu verras, je viendrai,
et toi, Franca, tu seras surprise,
et tu me demanderas mes poèmes.
Tu sais, ils sont simples.
Ils racontent,
et toi tu aimes les récits d’amour,
l’amour perdu,
celui qu’on ne rencontre plus
que dans les rêves ou dans les poèmes.
Ces poèmes-là.
Tu verras, je passerai
même quand la lumière tombera, faible.
Je viendrai dans ce petit nuage,
dans l’obscurité,
plein d’images et de mots.
Je viendrai,
et je te raconterai.
(Poesia di Prospero)
FRANCA
cremona novembre 2025
Mia cara Franca vedrai che passeró non oggi forse domani non so quando.
Sai amo la mattina, la luce finché dura che è un gran bene per le parole e i colori.
Vedrai che verró e tu Franca rimarrai sorpresa e mi chiederai le mie poesie.
Sai sono semplici.
Raccontano e tu ami i racconti d'amore l'amore perduto che non si incontra più, se non nei sogni o nelle poesie.
Quelle poesie.
Vedrai che passeró anche quando la luce cadrà fioca.
Verrò in quella nuvoletta nel buio piena di immagini e di parole.
Io verrò e ti racconterò.
(Traduzione della prima poesia a cura di Prospero)
Le strutture e le contraddizioni del sistema-mondo dell’economia
capitalistica nell’analisi di Immanuel Wallerstein, uno dei più
originali e innovativi scienziati sociali del presente. In questa
raccolta organica dei suoi scritti più importanti Wallerstein ripercorre
sul lungo periodo i processi dell’espansione liberista fino alla sua
crisi, affrontando tutti i nodi più rilevanti posti dall’indagine
teorica del capitalismo contemporaneo: la critica delle teorie della
modernizzazione, il nazionalismo, il razzismo e l’etnicità, la struttura
di classe e l’egemonia geopolitica, i rapporti centro/periferia, il
significato e la storia dei movimenti antisistemici, le prospettive che
si aprono con la crisi del dogma e della pratica liberista.
Giovedì 20 novembre
SAN DANIELE PO (CR)
Memorie d’acqua: il Po e il clima che cambia
Il progetto LIFE CLIMAX PO incontra Wu Ming 1
h. 18:30, Museo Paleontologico
via Faverzani 11.
“I dipendenti di Amazon che firmano questa lettera credono nella costruzione di un mondo migliore, non nella costruzione di bunker in cui potersi rintanare”, conclude il comunicato, riferendosi alla tendenza di alcuni superricchi a predisporre rifugi nel timore che un’ipotetica intelligenza artificiale generale possa destabilizzare la società in modo violento. “Vogliamo che i benefici promessi dall’IA diano a tutti più libertà di giocare e rilassarsi, di trascorrere del tempo con le proprie famiglie e con gli amici, di emozionarsi a contatto con la natura, di creare, di sentirsi al sicuro essendo chi siamo”.
Chi
vuole morto il poeta e insigne giurista Isaak Joseph de Vriendt? A
doverlo scoprire è un suo disilluso e fascinoso amico, l’agente dei
servizi segreti britannici L.B. Irmin. Figura eminente dell’ebraismo
ortodosso più conservatore, de Vriendt è in pericolo di vita: tra le
tante cause, una relazione clandestina con un giovane arabo e la
posizione pubblica ripetutamente espressa contro il sionismo, che
ritiene colpevole di voler ridurre il popolo eletto a un semplice
Stato-nazione.
Tra mercati, stanze d’albergo e redazioni di giornali
di partito, Irmin ricostruisce i fili di un intrigo che si allarga a
dismisura mostrando una città divisa e un’umanità attraversata da
passioni inconciliabili. Gerusalemme è una polveriera pronta a esplodere
nel primo sanguinoso scontro tra ebrei e arabi in Palestina.
Pubblicato nel 1932 e ispirato a un attentato politico che pochi anni prima aveva sconvolto la città, Il ritorno di Isaak de Vriendt
è stato scritto, secondo le parole dello stesso autore, contro un’epoca
in cui «le forze del militarismo e del nazionalismo erano ovunque in
ascesa».
Arnold Zweig (1887-1968) è stato un prolifico scrittore tedesco di origine ebraica. Marxista e pacifista, ha narrato la Prima guerra mondiale in romanzi di grande successo. Con l’ascesa del nazismo, nel 1933 fu costretto a emigrare in Palestina. Scettico del progetto sionista, dopo il 1948 si stabilì nella Germania dell’Est, di cui divenne una figura culturale di primo piano. Fu insignito del premio Kleist (1915) e del premio Lenin per la pace (1958).
Facciamo salire la marea contro la violenza patriarcale !
Insieme al Centro Sociale Bruno e alle compagnə di Verona e Trento stiamo organizzando un autobus per partecipare alla manifestazione!
ORARI:
• Partenza da Trento (Funivia) ore 4:30
• Rovereto Nord (casello autostradale) ore 5:00
• Verona Nord (casello autostradale) ore 6:00
• Mantova Nord (casello autostradale) ore 6:30
• Arrivo a Roma (Anagnina) ore 12:00
• Ritorno da Roma (Anagnina) ore 20:00 e rientro a Trento ore 04:00
INFO:
• bagno sul bus (ci sarà comunicato più avanti, in alternativa ci saranno più fermate durante il tragitto)
•ci sarà almeno una fermata in autogrill (ci assicureremo che avvenga in un luogo con servizi accessibili)
COSTO
•40€ andata e ritorno
Puoi pagare la tua quota, o lasciare un biglietto sospeso per far viaggiare qualcun altrə, portando la quota di persona alle nostre assemblee settimanali o contattandoci per modalità di pagamento tipo PayPal!
Per info:
Livia 320 022 0565
Patty 345 646 7227
IL POSTO SARÀ CONFERMATO SOLO AD AVVENUTO PAGAMENTO.
Siamo marea🔥
LA MISURA È COLMA E LE MAREE GLOBALI PER LA PALESTINA LIBERA INDICANO LA ROTTA. PER L'AUTODETERMINAZIONE DEI CORPI E DEI POPOLI, CI VOGLIAMO VIVƏ E LIBERƏ, A LA LUCHA!🔥
& nessuno ‘ possiede ‘ la terra
si può averla
in uso, nessuno deve averne di più
di quella che può lavorare, lavorarla lui stesso e la famiglia
non lasciamo che nessuno lavori per qualcuno
eccetto per amore, e quello che fai in più del
necessario darlo alla tribù
un Common-Wealth, un bene comune
Nessuno di noi ha risposte, pensa
a queste cose.
Verrà il giorno che dovremo avere risposte
.
Più volte nei suoi interventi pubblici Anna Maria Ortese ha denunciato i delitti dell'uomo «contro la Terra», la sua «cultura d'arroganza», la sua attitudine di padrone e torturatore «di ogni anima della Vita». E lo ha fatto pur nella consapevolezza che il suo grido d'allarme sarebbe stato accolto con impaziente condiscendenza da chi sembra ignorare che ciò che rende l'uomo degno di sopravvivere è la sua «struttura morale: intendendo per morale ogni invisibile suo rapporto, ma buon rapporto, con la vita universale». Quel che ignoravamo è che tali interventi, che additavano nello sfruttamento e nel massacro degli animali, nella natura offesa e distrutta il nostro più grande peccato, non erano isolate e volenterose prese di posizione, bensì la punta emergente di un iceberg. Un iceberg rappresentato da decine e decine di scritti inediti, nei quali la Ortese è andata con toccante tenacia depositando quel che le dettava la sua «coscienza profonda», vale a dire la memoria, riservata a pochi e supremamente impopolare, «delle “prime cose” preesistenti l'universo» – in altre parole, la visione che la abitava. Scritti di cui qui si offre una calibrata selezione e che nel loro insieme si configurano come un vero e proprio trattato sull'unica religione cui la Ortese sia stata caparbiamente fedele: la religione della fraternità con la natura.
A cura di Angela Borghesi. (da Adelphi, che ringraziamo)
... e rendiamo grazie a Angela Borghese per la bellezza di questa presentazione)
Nessuna fretta di definire i miei rapporti d'amore in una forma....
Asja
"Lei poteva appunto uscire dal portone, girare l'angolo e salire sul tram: ma dei due dovevo essere, a ogni costo, il primo a vedere l'altro. Perchè se lei m'avesse sfiorato con la miccia del suo sguardo, io sarei volato in aria come un deposito di munizioni-"
Walter Benjamin Strada a senso unico (1928)
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"se il capo «permette al seguace che questi faccia di lui il suo idolo, allora la figura del capo si trasforma in quella di corruttore… Il capo e la funzione che divinizzano sé stessi scherniscono Dio».
Berlino, 1932
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se il capo «permette al seguace che questi faccia di lui il suo idolo, allora la figura del capo si trasforma in quella di corruttore… Il capo e la funzione che divinizzano sé stessi scherniscono Dio». Bonhoeffer fa i suoi riferimenti a Hitler.
Vita a spirale è un romanzo sorprendente, un on the road africano che ci apre ai misteri delle vite, dei sogni, dei divertimenti, del gergo dei giovani africani di oggi. La corruzione e l’assurdità del continente nero sono ampiamente descritte, ma il tono ironico e leggero contrasta con la cupezza con cui i media ci parlano dell’Africa.
Non che Ndione nasconda la povertà, l’ingiustizia, la mancanza di orizzonti cui sono condannate queste giovani esistenze, ma porta alla ribalta con umorismo straordinario anche la gioia di vivere, di stare con gli amici, di sognare e la via maestra per raggiungere questi scopi: la canapa o marijuana o erba, che dir si voglia.
(risvolto di copertina)
,"In Senegal,Vita a spirale è una leggenda: a Dakar, se qualcuno ha letto un solo libro in vita sua è quasi sempre questo.Avvincente come un giallo. è una storia di spacciatori e di fumatori di canapa, totalmente sprovvista di morale se non quella che la realtà ci impone ogni giorno: solo il crimine paga. Su un tema così vispo, Ndione costruisce un romanzo di realismo gustoso, insignito del prestigioso premio Leopold Sèdar Senghor e, cosa ancora più buffa, adottato nei programmi ufficiali distudio nei licei e nelle università del Senegal"
Helène Lee, Liberation