giovedì 20 dicembre 2018

Elser e quei 13 minuti. In Kavarna, mercoledì 26 dicembre dalle 17



Nonostante la sedicente efficienza nazista sia stata sbandierata per mettere in dubbio la veridicità dell’iniziativa individuale di Elser, e nonostante le chiacchiere dei suoi compagni di sventura di Sachsenhausen secondo cui Elser avrebbe agito, come Van der Lubbe, su commissione degli stessi nazisti, oggi nessuno osa più negare la sincerità della sua impresa. La sua memoria, come quella dei numerosi autori dei falliti attentati ad Hitler, è stata a lungo cancellata dagli storici attenti solo alla ragione di Stato, nonché da certi rivoluzionari amanti delle azioni collettive e poco desiderosi di dare una «cattiva reputazione» al proprio movimento ideologico. 
Perché tutti loro, nessuno escluso, non possono tollerare la constatazione che la determinazione di un singolo individuo, diversa dalla lamentosa impotenza delle masse, avrebbe potuto cambiare la storia salvandola da quel che è stato definito Male Assoluto. Per soli sfortunati 13 minuti, la seconda guerra mondiale non venne scongiurata sul nascere, risparmiando milioni di vite umane e indicibili sofferenze. A sfiorare questa impresa non fu un governo illuminato, non fu una efficiente organizzazione. Fu un piccolo uomo, solo, o forse con qualche compagno. Ecco perché il nome di Georg Elser è stato rimosso per tanto tempo, ed ecco perché qui gli rendiamo omaggio. Nulla è impossibile per una volontà mossa dal desiderio. E, nonostante i rovesci dell’imprevisto, il ticchettio di quell’orologio lo si può udire ancora oggi.
 
 [da Insolito sguardo, "gratisedizioni", marzo 2015]

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