martedì 16 agosto 2016

Versus "La Lettura", settimanale di informazione culturale, il Domenicale del Sole 24 ore, Fahrenheit

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 La Lettura, dopo un inizio insicuro, sta sempre più seducendo i lettori che non ne potevano più di pubblicità e veline neanche troppo mascherate.
In Libreria sentiamo esprimere il sollievo per questa volontà di parlare di letteratura al di là del qui e ora.
Si ritorna  a respirare.
Il recente lavoro di Piperno su Proust, per esempio, ha mosso molte domande e desideri.A noi pare di trovare un'unica spiegazione per un articolo finalmente efficace dopo tante inutili recensioni:  la sincera devozione di quelle righe non prezzolate.
Dopo la caduta dell'influenza della trasmissione radiofonica Fahrenheit e di altre pagine culturali, vediamo perdurare quella del Domenicale e crescere quella di  La Lettura.
Una caratteristica  irrita però profondamente i lettori di questo settimanale: quell'assurdo assegnare punteggi ai libri. Questa concezione da professorini è ritenuta  infantile e offensiva nei confronti del lavoro di chi scrive e anche nei confronti di chi legge che, nella maggioranza dei casi, riconosce la letteratura come arte complessa e non quantificabile.
Al Domenicale, invece, si rimprovera la banalizzazione del rapporto con i librai a cui viene stolidamente chiesto di creare un piccolo podio delle vendite e di cui si racconta la realtà, in verità  così ricca e fertile , evidenziando lo spazio a disposizione e la quantita di  volumi presenti nella libreria.
Questo sguardo volgare, da piccolo ragioniere meschino, su quel che è una libreria ci ha annoiato.
Perchè non si inizia a chiedere ai librai, creando una rubrica ad hoc, cosa stanno progettando nel loro spazio? Cosa sta accadendo in quei mondi così ricchi di influenze reciproche e di continue fertili creazioni nate dall'interazione del libraio con i suoi visitatori? Questo sì sarebbe utile e stimolante. Permetterebbe un viaggio settimanale nell'immaginario delle librerie, l' unico vero spazio che riteniamo significativo.

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