libreria ponchielli cremona
martedì 13 maggio 2025
"La llave", o dei nomi in movimento
Lusiadi
" Lei sa che Pedro de Alcacova ha detto che i Lusiadi hanno un solo difetto : il poema non è abbastanza breve per impararlo a memoria, né lungo abbastanza per non aver fine".
venerdì 9 maggio 2025
Bill Callahan - America!
Afghanistan!
Vietnam!
Iran!
Native American!
America!
Well, everyone's allowed a past they don't care to mention
America!
America!
…
Bifo presenta ‘Pensare dopo Gaza’
Saggio sulla ferocia e la terminazione dell'umano
E chi pensa non è solo. Altri pensano, altri contemplano il dramma, e lo vivono singolarmente Ciò che accade nel presente- il genocidio eretto a nuova regola della storia, lo scatenarsi della demenza aggressiva in ogni nicchia delle relazioni sociali- è molto peggio di quel che accadde in Germania nel 1933, perché ora è definitivo e incontrastato e perché nel futuro non ci sarà nessuna Stalingrado- Per questo pensare è tremendo, ma indispensabile.
giovedì 8 maggio 2025
Voce di donna
Così dolce la voce di donna
timidamente ricorda le cose dell'amore
Senza intento senza
scopo
senza tempo né luogo
mercoledì 7 maggio 2025
martedì 6 maggio 2025
lunedì 5 maggio 2025
Si è aperta sabato la mostra "Fra Terra e Cielo", dipinti di Anna Cigoli
The only living boy in Oporto
Com'era già capitato a Gijon, sorpresi Porto in pigiama, in strade piene solo di alba, entrandogli in casa dalla gattaiola. Ero emerso all'improvviso dal gomitolo di vicoli della municipalità limitrofa di Vila Nova de Gaia, precipitando ai piedi del colossale ponte Luiz Primero, sulle rive del Duero. Sistemato il mulo in un luogo strategico per la notte a seguire, avevo atttaversato la passerella più bassa di quell'utilissimo gargoyle di ferro e mi ero concesso di visitare fuori orario il tempio serale delle taverne con vista sulla città vecchia, che si innalzava come un goloso mont blanc di colorati livelli architettonici, subito al di là del fiume.
Ondeggiavo sulle banchine assieme agli scenografici trialbero griffati Porto Sandeman, mentre il sole iniziava a guadagnare centimetri su stucchi, coppi e bovindi più alti, vestendoli di colori e forme, e tagli di luci e ombre che si offrivano con sempre minor pudore, a disposizione dei più mattinieri tra i fotografi. Ma c'ero solo io. E qualche cicloturista in fase di selfie rituale. E due camminatrici con zaino. Colsi un accento familiare, tipo Bologna. Sì, ciao, noi Bologna, e tu? Cremona. Dirette a Santiago? Sì, cammino portoghese, appena partite.
Per il resto, silenzio al cospetto di un grande e variopinto scrigno addormentato. Un cofanetto stipato di anime e corpi, una pentola a pressione rimasta su tutta la notte, un pouf che trattiene e imprigiona una montagna di giocattoli che pretenderebbero vivere di vita propria, inerti, in attesa di esplodere fuori dal coperchio nel giorno dei bimbi. Ebbi chiara l'immagine di un'umanità presente per procura. Ne udivo il ronzio vago negli oggetti e negli edifici ma, di fatto, era nascosta, provvisoriamente invisibile, compressa nelle abitazioni.
Erano ancora tutti vivi? Che bel gioco di fantasia fu, in quel momento, pensare che la città potesse essersi svuotata in una notte, con un esodo di carri e masserizie nel buio di una luna nuova, effettuato per motivi misteriosi. O anche immaginare un sortilegio. Persone dissolte dietro l'uscio di casa allo scoccare delle quattro antimeridiane e, al mattino, ritrovate sottoforma di nebbia sottile che filtra verso l'esterno da sotto le finestre. Un barcaiolo superstite la osserva galleggiare sul Duero e non capisce di essere rimasto l'unico.
Ecco, dunque, come questa propaggine del vecchio Occidente mi era apparsa degna di far parte del novero onirico delle Città Invisibili Disegnando questa fantasia, avevo finito col trovarmi faccia a faccia con me stesso in un vetro. Mi diedi un titolo, prendendone un altro in prestito da una famosa, vecchia canzone che mi aveva intersecato la mente. La melodia mi rimase in testa fin dentro i ciottoli della Ribeira, svanendo infine nei tintinnii di un caffè all'aperto.
domenica 4 maggio 2025
sabato 3 maggio 2025
Di scirocco, di caldo e di Sicilia
Estratto da: Cammamoro, 'Cartoline da Trapani', Internazionale 1573 del 26/07/2024
(https://www.instagram.com/cammamoro)