mercoledì 23 gennaio 2013

LE GIACENZE DI UN GRANDE DISTRIBUTORE DI LIBRI : MAURO CORONA BATTE BARBARA SPINELLI 268 A 0


SO CHE NON CREDERETE ALLA VOSTRA LIBRAIA CHE DA UN MESE CERCA CON TUTTE LE SUE FORZE DI DOTARE ( che bella questa parola , con la sua etimologia )  LA LIBRERIA DEL BEL TESTO DI BARBARA SPINELLI " IL SOFFIO DEL MITE ", EDIZIONI QIQAJON  E NON CI RIESCE.

   NEL PIU' GRANDE DISTRIBUTORE DI MILANO DI QUESTO LIBRO NON E' PRESENTE UNA SOLA COPIA DAL GIORNO DELL'USCITA DEL VOLUME.
    DI MAURO CORONA (CON ASSOLUTO RISPETTO PARLANDO ) POSSIAMO ACQUISTARNE 268.

LA LIBRAIA COMINCIA A INNERVOSIRSI   .

lunedì 21 gennaio 2013

domenica 13 gennaio 2013

ZORRO


LIBER



 I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.

Tiziano Terzani

 


Se di rozzo pastor di gregge e folle
il giogo ascreo fe’ diven­tar poeta
lui, che poi salse a sì lodata meta,
che quasi a tutti gli altri fama tolle,
che mera­vi­glia fia s’alza ed estolle
me bassa e vile a scri­ver tanta pièta,
quel che può più che stu­dio e che pianeta,
il mio verde, pre­giato ed alto colle?
La cui sacra, ono­rata e fatal ombra
dal mio cor, quasi sùbita tempesta,
ogni igno­ranza, ogni bas­sezza sgombra.
Que­sta da basso luogo m’erge, e questa
mi rin­nova lo stil, la vena adombra;
tanta virtù nell’alma ognor mi desta!



sabato 12 gennaio 2013

Noia


Tu se' l'insetto che me va ne l'ogio,
lo strenuto, mi sei, et lo sbadiglio,
quando ti vedo sum già triste et mogio:
malafemmina se', et malconsiglio.

Però si se' la peste che me piglia,
la gutta del sudore redolente,
tu se' lo puccio 'ntriso de stoviglia,
tu se'l gnocco nel ventre mio gaudente.

2600



venerdì 11 gennaio 2013

giovedì 10 gennaio 2013

Controllo e impossibilità


Gentile Signora,

mi scuso di disturbarla con questa mia. Ci tenevo però a farle sapere che ho trovato il libro di Roberto Longhi, Carlo Braccesco, a soli 30 euro. Tutto questo in internet: peccato che, causa mancanza di rete, non fossi riuscito a fare il controllo di fronte a lei. Mi scuso ancora per questa mia ma, nonostante sarò spesso a Cremona nei prossimi tempi, non avrò il piacere di rientrare nella sua bella libreria.

Un cordiale saluto,
Tommaso









Gentile Tommaso,
                          
non posso che concordare con Lei sulla punizione da infliggere ad una libraia non sufficientemente aggiornata sul valore in internet di un libro da lei amatissimo e custodito a lungo , nonostante la  nota povertà dei librai-
 Quando anch'io mi sono resa conto della disparità di valore data in internet ,avrei voluto,Le giuro,correre fuori nella notte e chiederLe scusa.
Ma non glielo avrei venduto comunque perchè qualcosa,in quel momento esatto,me lo aveva impedito.
  I libri se ne vanno con chi desiderano.
Longhi, il nostro Longhi,non voleva venire con Lei e sta aspettando un ragazzo senza arroganza che ,forse , non saprà nulla o poco di arte ma che si troverà con il libro in mano e lo porterà via con sè  stringendolo   forte
                               

 Franca                                                 



                                               

mercoledì 9 gennaio 2013

domenica 6 gennaio 2013

ANNAMARIA TESTA


Parlar di libri in modo decente


 di Annamaria Testa


Dicevo la scorsa settimana che in Italia si legge troppo poco. Che per più di quattro italiani su dieci (compreso qualche parlamentare, come il leghista Eraldo Isidori) decifrare poche righe meno che elementari è un’impresa impossibile. Che saper leggere vuol dire anche saper pensare e saper risolvere problemi.
Infine, dicevo che le campagne ministeriali per promuovere la lettura presentano, a volerne parlare in modo delicato, ampie aree di miglioramento. In modo meno delicato: sono fuorivianti per i non lettori, irritanti per i lettori e, temo, del tutto inefficaci, se non dannose, in relazione all’obiettivo. D’altra parte, se mettete in una pentola i concetti “libri” e “dovere”, e condite tutto con una dose di pedanteria e una di melensaggine, ne viene fuori una brodaglia capace di disgustare chiunque.
Si può fare di meglio e ci si riesce in ogni angolo del mondo, dalla Nuova Zelanda alla Lituania. Basta comunicare il senso del leggere in modo amichevole, consistente, emozionante, semplice. E magari con humour. Ho raccolto esempi molto diversi tra loro. Guardarli a uno a uno vi obbligherà a saltare dentro e fuori da questa pagina cliccando sui link. È una seccatura ma credo che ne valga la pena. Forse non tutti vi convinceranno ma, almeno, nessuno è pedante o melenso.
Una delle campagne più note è canadese, è prodotta dalla Indigo love of reading foundation, parla di lettura infantile e mi sembra, nella sua semplicità, notevole.
Canadese anche il video virale (prodotto per essere condiviso sul web) che mostra l’animarsi notturno di una libreria.
Preferite qualcosa di più tosto? Eccovi il black humour della sudafricana Exclusive books che celebra, a modo suo, la lettura adulta e “fanatica”. Ancora lettura adulta nell’emozionante catena di libri (e di lettori) proposta per il National year of reading britannico.
I due spot dalla severa Library of congress di Washington parlano ai ragazzini in modo empatico e per niente severo evocando il fantasy o il mondo dei cartoon disneyani. La Grand rapids public library (siamo nel Michigan) racconta come, grazie a un libro, perfino un supermercato si trasforma in un mondo meraviglioso.
La fondazione Reading is fundamental, invece, dà vita ai personaggi più amati dai bambini: Humpty Dumpty, i tre porcellini, Cappuccetto Rosso… per concludere invitando i genitori a leggere libri ai propri figli.
Il ministerio de cultura spagnolo propone una scenetta familiare per invitare direttamente i genitori a dare il buon esempio: se tu leggi, loro (i tuoi figli) leggono.
C’è una campagna lituana niente male. Dice che il bello del leggere è identificarsi con i personaggi fino a diventare qualcun altro. C’è quella di una libreria di Tel Aviv che, in modo altrettanto sintetico, invita a disconnettersi e ad aprire un libro. E, sempre a proposito di sintesi, ecco l’elegante annuncio per gli audiolibri del Crossword bookstore di Mumbai, in India.
È peruviana la curiosa iniziativa di raccolta fondi per Bbva, una fondazione che incoraggia la lettura infantile: il video vi mostra cosa succede con un finto bancomat. L’idea è stata premiata al festival di Cannes. Premiato anche il bellissimo corto animato proposto dal Book council neozelandese.
In Argentina invece si sono inventati il libro che non può aspettare: bisogna leggerlo entro due mesi dal momento in cui lo si apre per la prima volta perché l’inchiostro sparisce (anche in questo caso il video vi spiega come funziona). Concludo con l’equivoco in biblioteca presentato da una nota marca di automobili. La quale, anche se vende altro, sceglie di identificare il leggere con l’avere cervello.
E voi, se vi capita, diteglielo, alla presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento per l’informazione e l’editoria, che prima o poi dovremmo riuscire anche in questo paese a parlar di libri in modo decente. Sperando, ovvio, che alfabetizzato e decente sia anche il prossimo governo

 da: http://www.internazionale.it/opinioni/annamaria-testa/2012/12/10/parlar-di-libri-in-modo-decente/

UTOPIA RIAPRIRÀ NON È SVANITA LA SPERANZA!

L'Utopia se ne va via: chiude
per riaprire a febbraio a Città Studi


Il gestore Lucio Morawetz: «Per i costi lasciamo una zona senza più anima. E' doloroso»

La libreria Utopia lascia via Moscova (Fotogramma)La libreria Utopia lascia via Moscova (Fotogramma)
MILANO - Martedì 8, ore 18.30, brindisi di saluto in via Moscova 52 per amici e clienti di una libreria che dal 1977 è faro di cultura al Garibaldi. Invitato l'assessore Stefano Boeri. Anche se i cartelli in vetrina annunciano un inventario, accennando in modo vago a una «nuova Utopia», quando si entra e ci si trova tra gli scatoloni viene un tuffo al cuore: la libreria Utopia se ne va dall'angolo tra via Moscova 52 e largo La Foppa, dove eravamo abituati a vederla dal 1977. La colonnina degli Adelphi non c'è più, come i Sellerio blu del corridoio, gli Struzzi Einaudi nella sala grande, i Guanda e Bompiani, i testi di eléuthera e Sedizioni, e di mille case editrici più piccole che molti scoprivano qui, su consiglio del gestore, Lucio Morawetz.
Trasloco in corso (Fotogramma)Trasloco in corso (Fotogramma)
Fa male vedere l'ennesima libreria che se ne va da questa zona e gli occhi lucidi di Morawetz e di Fausta Bizzozzero, fondatrice dell'Utopia. «È così doloroso», spiega Morawetz, «che finora abbiamo quasi preferito far finta di rimanere. Fino a pochi giorni fa non avevamo la certezza di una nuova sede: fino a Capodanno (quando abbiamo saputo del nuovo spazio) si parlava di chiusura, non di trasferimento. Andremo da febbraio nei locali dell'ex libreria Anna Kuliscioff in via Vallazze 34, Città Studi. Gli ultimi due anni sono stati terribili. La crisi ci ha investito, con calo delle vendite: la gente ha meno soldi. I costi di gestione, affitto, bollette, stipendi, sono diventati insopportabili. Abbiamo dovuto cercare una location più economica».

Nessuna libreria è solo un punto vendita. L'Utopia è stata un pezzo dell'anima del Garibaldi, un monumento della cultura libertaria e progressista della città. Perché non pensare a un appello alla cultura e alle istituzioni? Morawetz: «Si poteva pensare all'azionariato popolare, ma non si può andare avanti a sottoscrizioni. E il Comune non può aiutare una singola impresa: non siamo solo noi in difficoltà. Forse il Comune avrebbe potuto trovare una soluzione di tipo politico, nella città di Bookcity». La nuova sede della libreria è in una zona molto viva, «qui il quartiere è cambiato, peggiorato». E sarà più grande: con sala conferenze e spazi più ampi per ragazzi e poesia. Morawetz annuncia il brindisi di chiusura di martedì 8, alle 18.30: «Vorrei che tutti raccontassero fatti, episodi, libri comprati qui. Invito ufficialmente l'assessore alla cultura Stefano Boeri: penso sia utile comprenda che cosa sta succedendo in questa zona».


6 gennaio 2013da: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_6/libreria-utopia-trasloco-via-moscova-riapre-citta-studi-2113427994188.shtml

N.B.  In data 7 novembre 2012 l'assessore al Commercio Attività produttive di Milano Franco D' Alfonso scriveva un articolo intitolato  " CRISI, LE LIBRERIE SARANNO TUTELATE "