domenica 6 gennaio 2013

UTOPIA RIAPRIRÀ NON È SVANITA LA SPERANZA!

L'Utopia se ne va via: chiude
per riaprire a febbraio a Città Studi


Il gestore Lucio Morawetz: «Per i costi lasciamo una zona senza più anima. E' doloroso»

La libreria Utopia lascia via Moscova (Fotogramma)La libreria Utopia lascia via Moscova (Fotogramma)
MILANO - Martedì 8, ore 18.30, brindisi di saluto in via Moscova 52 per amici e clienti di una libreria che dal 1977 è faro di cultura al Garibaldi. Invitato l'assessore Stefano Boeri. Anche se i cartelli in vetrina annunciano un inventario, accennando in modo vago a una «nuova Utopia», quando si entra e ci si trova tra gli scatoloni viene un tuffo al cuore: la libreria Utopia se ne va dall'angolo tra via Moscova 52 e largo La Foppa, dove eravamo abituati a vederla dal 1977. La colonnina degli Adelphi non c'è più, come i Sellerio blu del corridoio, gli Struzzi Einaudi nella sala grande, i Guanda e Bompiani, i testi di eléuthera e Sedizioni, e di mille case editrici più piccole che molti scoprivano qui, su consiglio del gestore, Lucio Morawetz.
Trasloco in corso (Fotogramma)Trasloco in corso (Fotogramma)
Fa male vedere l'ennesima libreria che se ne va da questa zona e gli occhi lucidi di Morawetz e di Fausta Bizzozzero, fondatrice dell'Utopia. «È così doloroso», spiega Morawetz, «che finora abbiamo quasi preferito far finta di rimanere. Fino a pochi giorni fa non avevamo la certezza di una nuova sede: fino a Capodanno (quando abbiamo saputo del nuovo spazio) si parlava di chiusura, non di trasferimento. Andremo da febbraio nei locali dell'ex libreria Anna Kuliscioff in via Vallazze 34, Città Studi. Gli ultimi due anni sono stati terribili. La crisi ci ha investito, con calo delle vendite: la gente ha meno soldi. I costi di gestione, affitto, bollette, stipendi, sono diventati insopportabili. Abbiamo dovuto cercare una location più economica».

Nessuna libreria è solo un punto vendita. L'Utopia è stata un pezzo dell'anima del Garibaldi, un monumento della cultura libertaria e progressista della città. Perché non pensare a un appello alla cultura e alle istituzioni? Morawetz: «Si poteva pensare all'azionariato popolare, ma non si può andare avanti a sottoscrizioni. E il Comune non può aiutare una singola impresa: non siamo solo noi in difficoltà. Forse il Comune avrebbe potuto trovare una soluzione di tipo politico, nella città di Bookcity». La nuova sede della libreria è in una zona molto viva, «qui il quartiere è cambiato, peggiorato». E sarà più grande: con sala conferenze e spazi più ampi per ragazzi e poesia. Morawetz annuncia il brindisi di chiusura di martedì 8, alle 18.30: «Vorrei che tutti raccontassero fatti, episodi, libri comprati qui. Invito ufficialmente l'assessore alla cultura Stefano Boeri: penso sia utile comprenda che cosa sta succedendo in questa zona».


6 gennaio 2013da: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_6/libreria-utopia-trasloco-via-moscova-riapre-citta-studi-2113427994188.shtml

N.B.  In data 7 novembre 2012 l'assessore al Commercio Attività produttive di Milano Franco D' Alfonso scriveva un articolo intitolato  " CRISI, LE LIBRERIE SARANNO TUTELATE "

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