mercoledì 30 marzo 2011


Il lettore uccide il narratore

L’Autore regna ancora nei manuali di storia letteraria, nelle biografie degli scrittori, nelle interviste sui giornali, e nella coscienza stessa dei letterati, preoccupati di mettere in relazione la loro persona con la loro opera, attraverso la redazione di un diario; l’immagine della letteratura desunta dalla cultura corrente è tirannicamente incentrata sull’autore, sulla sua persona, sulla sua storia, i suoi gusti e le sue passioni (...). La maggior parte del tempo fare critica consiste ancora nel dire che l’opera di Baudelaire è lo smacco dell’uomo Baudelaire (...). La nascita del lettore ha come prezzo la morte dell’Autore.
(da «La mort de l’Auteur», in «Le bruissement de la langue», «OEuvres complètes», Editions du Seuil, Paris, volume III, p. 41. Trad. Alessandro Piperno)

lunedì 28 marzo 2011

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sabato 26 marzo 2011

GRAZIE A VITTORIO DOTTI


"In una notte torrida vidi il Ragazzo vagabondare avvolto nelle fiamme del suo scontento.Erano lampi su lampi contro nuvoli,e onde su onde d'ombre nella valle,finchè le fratte risonarono di latrati dei suoi bracchi da caccia,e i sentieri boschivi si affollarono dei suoi cavalieri in armi in corsa verso i vapori fluviali...tutta opera sua,naturalmente,quella magia.
Seguii il Ragazzo,guidato dai guizzi e dai bagliori di fuoco fatuo del suo malcontento,e oh,come soffrivo per lui,come soffrivo!Scalciava,scalpitava come un giovane toro in un pascolo ignoto...a volte solo...a volte sprofondato fino al busto fra i suoi cani fantasma...a volte alla testa dei suoi cavalieri fantasma su un cavallo dalle ali di sparviero per accorrere in aiuto delle sue fanciulle fantasma.
Non avrei mai detto che disponesse di una simile magia;ma spesso è così con i ragazzi


Rudyard Kipling


MARIO LODI


" LA LIBERTA' DI PENSIERO E DI PAROLA,LA DEMOCRAZIA,LA PARTECIPAZIONE ALLA COSA PUBBLICA NON ERANO COSE DA IMPARARE LEGGENDOLE SUI LIBRI,MA MOMENTI DA VIVERE DENTRO LA SCUOLA..."

domenica 20 marzo 2011


Il Comune di Breganze (VI) - Assessorato alla Cultura-
in collaborazione con il Circolo Poetico Correnti
organizza una manifestazione di Poesia A Strappo intitolata Vite.

L'esposizione delle poesie per lo strappo avrà luogo
Sabato 28 e Domenica 29 Maggio in Piazza Mazzini a Breganze(VI).

Chi intende partecipare può inviare un Max di 3 poesie a tema libero
formato A4 fotocopiata ciascuna in 30 copie al seguente indirizzo civico:

Alberto Mori
Via L.Cadorna 11
26013 Crema(Cr)


Data termine invio:

Venerdì 20 Maggio


Durante le due giornate:

Reading e Performance dei poeti
dedicate al vino ed alle sue manifestazioni enopoetiche



Per informazioni sulla manifestazione:

Circolo Poetico Correnti

339 4439848 0373 86560 (studio)
E mail albmor3@tin.it



Per informazioni e dettagli su Breganze (Vi):

Biblioteca di Breganze

Tel. +39 0445 869311
E Mail biblioteca@comune.breganze.vi.it




"Il Poeta è l'organizzatore dei sogni"

martedì 15 marzo 2011

L'uomo dentro l'acrostico

“Un tessuto di altri testi” è stata la prima definizione (rubata) che mi è passata per la mente alla lettura degli Acrosintagmi di Vittorio Dotti: composizioni avviluppate, nel loro movimento verticale, a lacerti letterari altrui.

Vocazione postmoderna, quella che muove il nostro autore, al limite del parassitario, testi che si nutrono di altri testi? Evocazioni metaletterarie: la creazione nasce da un altro testo, le parole nascono da altre parole in una rinnovata biblioteca di Babele dove tutto si esaurisce nel verbum, in un rimando incessante ad un referente fantasmagorico, inafferrabile.

O forse si tratta di quell’intertestualità (esibita in questo caso) che secondo alcuni è matrice di ogni esperienza letteraria, che sempre si snoda attraverso le voci altrui: nessuna monade è possibile nell’arte, è un continuum di echi, rimandi, risposte in un’orchestrazione polifonica di ascendenza bachtiniana.

L’autore partendo da un verso altrui, a volte proprio, compone poetici “sintagmi” imbrigliando (o mettendo alla prova) il proprio estro: il verso deve intrecciarsi, abbarbicarsi a versi d’altri, che funzionano come una sorta di occasione-spinta montaliana ma anche come sentiero tracciato dal quale l’autore non può sviare.

È il desiderio di mettersi alla prova con una difficoltà aggiuntiva? L’idea non è nuova: l’OULIPO francese si è esercitato nella pratica di forme letterarie sottoposte a restrizioni; o è un modo per difendersi, per “contenere” la propria espressione che deve fare i conti con lettere altrui alle quali afferrarsi? Forse Dotti non si fida della libertà creativa che potrebbe inebriarlo e portarlo a mostrare la propria nudità?

In realtà, se analizziamo il contenuto delle composizioni, incappiamo in un plausibile ritratto dell’autore: un individuo che si preclude la pienezza vitale (“respingendo esigenze anche lecite e liberatorie”), un latitante dell’esistenza, incapace di chiudere gli occhi di fronte allo squallore progressivo di un meschino reale; che coraggiosamente denuncia l’acquiescenza vile della massa, ma che diffida dell’amore, necessario orpello, menzognera consolazione della quale possiamo oltrepassare il limitare solo grazie alla maschera dell’insincerità. Al lettore pare quindi di poter voyeuristicamente godere della nudità dell’autore - ma quante scorze ci coprono e ci difendono dall’esibizione vera di noi stessi? Gli Acrosintagmi di Vittorio Dotti, in fondo, appaiono tessuti di veli preziosi: sapienti ricami e rassicuranti trasparenze.

Paola Premi

Giovedì 17 Marzo dalle ore 21,00


Venerdì 18 Marzo dalle ore 21,00


Sabato 19 Marzo dalle ore 22,00


Domenica 27 Marzo dalle ore 16,00



Domenica 27 Marzo dalle ore 16,00


lunedì 14 marzo 2011

Alla “Ponchielli”

acrosintagmi e immagini di Vittorio Dotti


“Sedimentazioni” è il titolo della nuova mostra di Vittorio Dotti alla Libreria Ponchielli di Cremona. Si tratta di una sequenza di tredici immagini, realizzate in bianco e nero e stampate dall'autore con tecnologia analogica. La caratteristica saliente della proposta consiste nel fatto che ogni fotogramma, in piena consonanza con il raccolto ambiente di una libreria, è accompagnato da un testo 'poetico', anch'esso opera di Dotti, un testo che in qualche modo anticipa, completa ed espande il significato contenuto nei soggetti fotografici.

Dal punto di vista formale, il bianco e nero dei fotomontaggi (si tratta infatti di sovrimpressioni di volti su concrezioni rocciose o trame vegetali) rimanda chiaramente alle produzioni 'astratte' di Nino Migliori (pensiamo ai “Muri” e agli “Idrogrammi”, “Cellogrammi”, “Pirogrammi” del versatile fotografo emiliano), nonché ad alcune pregevolissime opere del cremonese Antonio Leoni (“Gli impietriti”, “Metamorfosi e Metafore”), per non dimenticare, naturalmente, le inquietanti e suggestive “Macchie” di Alfredo Conti, recentemente esposte, con grande successo, al Centro “Agorà” di Castelverde.

I testi letterari coniugati alle immagini si chiamano “acrosintagmi” e consistono, secondo la definizione che ne dà l'autore, in una “catena di acrostici sviluppati in successione sulla base di una cellula metrica, costituita in genere da una breve citazione poetica, che funge anche da irradiatore semantico”. Come si comprende dalla definizione, si tratta di testi fortemente vincolati dagli aspetti formali, al punto che talvolta la loro decodificazione risulta un po' disagevole; ma in questi casi è il più immediato linguaggio visivo a venire in soccorso, rendendo quasi sempre perspicui gli acrosintagmi. Così, almeno, negli auspici dell'autore, che propone i suoi 'esperimenti', ben consapevole che i frequentatori della Libreria Ponchielli sono generalmente persone disposte a lasciarsi intrigare da inconsueti stimoli intellettuali.

L'esposizione è allestita presso la Libreria Ponchielli e sarà visitabile gratuitamente fino al 26 marzo negli orari di apertura della libreria.

giovedì 10 marzo 2011


Ieri sparì, Domani non è giunto,

l'Oggi se ne va via senza fermarsi;

Sono un Fu, un Sarà, un È già spento.

Francisco de Quevedo

martedì 8 marzo 2011

Donne, donne, donne!...
quali sono i centomila elementi,
sempre nuovi, sempre varii,
sempre discordi
che vi compongono?

Ippolito Nievo