venerdì 31 dicembre 2010

" Io sono amico della gente incerta,perplessa,modesta che cerca di capire e che sempre è nello stato di uno che non ha capito.Sono molto amico della gente che ha paura"

da " SCRITTO DI NOTTE " di ETTORE SOTTSASS

DA TRAMEZA 'L VON E ' TRENTON



marco maffini

(omaggio a Rilke,Balthus e alla mia libreria )

INCO L'E' AL TRENTON
L'E' L'ULTIM DE' 'D L' ANN
E 'DMAN A L'E' 'L VON.
GH'E' UN MUR DE TRAMEZA
AL VON E 'L TRENTON
MA AL GH'A NA CRAPADA
INDU 'D PASS DA SBIGHEGA
E SA TE' T'E' UN PO' SVELT
A L'E' UN ATTIM PASSAG
DA TRAMEZA
QUAND L'E' MEZANOTT
E QUALCOS...
SA 'T T' INFILSI
DADLA' 'DLA CRAPADA
CA SUBIT L'AS SERA,
A L'E' FATTA,'T MOR PO,
TAL DIG ME':
T'E' 'NDA' DENTR
IN DAL MOND 'DLI FOLI
CAL DURA PAR SEMPAR.

giovedì 30 dicembre 2010

sconcerto

...ah.Clio,Clio,
tu ci hai promesso orientamento
e invece ci hai gettato dentro neve,
pioggia,nebbia, un vento da spavento.


franco marcoaldi

domenica 26 dicembre 2010

lunedì 20 dicembre 2010


"LA VOLPE APPARVE INASPETTATAMENTE UNA SERA D'OTTOBRE,MENTRE LUKASZ SI TROVAVA SOLO N CASA.
...A MO' DI BUONANOTTE,LUKASZ SI DISPONEVA A INTRAPRENDERE UNA CONVERSAZIONE SILENZIOSA,APPENA MORMORATA CON IL VENTO CHE SOFFIAVA LI' ACCANTO,QUANDO ALL'IMPROVVISO LA PORTA CHE DAVA SUL CORRIDOIO CIGOLO' , E NELLA STANZA ENTRO' LA VOLPE.IMMEDIATAMENTE LUKASZ DIMENTICO' IL SONNO,E TUTTAVIA NON SI MOSSE,TRATTENENDO PERFINO IL RESPIRO PER NON FAR FUGGIRE L'OSPITE INATTESA...BENCHE' TUTTO ATTORNO REGNASSE L'OSCURITA',LUKASZ SI ACCORSE SUBITO CHE L'OSPITE NOTTURNA ERA DI ECCEZIONALE BELLEZZA.INNANZITUTTO ERA UNA VOLPE MOLTO GROSSA,MA SLANCIATA E FLESSUOSA,MERAVIGLIOSAMENTE BEN FATTA,CON GLI OCCHI CHE AL BUIO BRILLAVANO COME DUE TIZZONI ARDENTI,CON UNA CODA GRANDE E FOLTA E ,FATTO VERAMENTE STRAORDINARIO,TUTTA D'ORO,DI UN ORO INSOLITO,DELICATO E SETOSO,CHE RISPLENDEVA NEL BUIO DI SORPRENDENTE LUMINOSITA'.
NONOSTANTE I SUOI CINQUE ANNI,LUKASZ ERA UN RAGAZZINO PRUDENTE E IN QUEL MOMENTO NON AVEVA ALCUNA INTENZIONE DI TRADIRE LA PROPRIA SORPRESA.TUTTAVIA CIO' CHE NON VOLEVA ACCADDE,E A UN TRATTO UN BREVE E SONORO " AH!" ECCHEGGIO' NEL SILENZIO.
NELL'UDIRE LA PROPRIA VOCE,LUKASZ SI RAGGELO' DALLA PAURA. " E' FINITA" ,PENSO' DISPERATO. E NON VOLENDO ASSISTERE ALLA FUGA DELLA VOLPE,CHIUSE GLI OCCHI E PER MAGGIOR SICUREZZA SE LI COPRI' CON LE MANI.
INTANTO MORMORAVA TRA SE' : " OH.VOLPE,MIA CARISSIMA,ADORATA VOLPE,NON TE NE ANDARE,TI PREGO,RESTA QUI,D'ACCORDO ?....


DA "LA VOLPE D'ORO " JERZY ANDRZEJEWSKI EDIZIONI THEORIA 1992.


(A PROPOSITO :ANCHE LE MERAVIGLIOSE EDIZIONI THEORIA SONO STATE "ABBATTUTE " )


                       Credi nella volpe

Carmelo Bene e il cantarecitando

giovedì 16 dicembre 2010

Eliana Bolzoni presenta i suoi profumi naturali presso la Libreria Ponchielli.


"Combinare fiori,legni,frutti significa esprimere un'emozione e nel contempo custodire un'arte preziosa.
Il profumo naturale è un paradiso perduto che desideriamo recuperare lavorando con essenze pure e rare."

venerdì 10 dicembre 2010

giovedì 9 dicembre 2010

"SIAMO IMPERATORI DELLA SCONFITTA,L'ARTE E' RICONOSCERE LA BELLEZZA DEL FALLIMENTO "

JAN FABRE

sabato 4 dicembre 2010



Per ulteriori informazioni:
Biblioteca Comunale "Giulio Einaudi"
Centro di documentazione "Pier Vittorio Tondelli"
Palazzo dei Principi - Corso Cavour, 7 - 42015 Correggio (RE)
tel. 0522.693296 - fax 0522.641105
e-mail biblioteca@comune.correggio.re.it


Fiera dell’Editoria Bobi Bazlen – Antico Caffè San Marco, Trieste – III edizione – 17/18/19 dicembre 2010
Presentazione


“Anche se Trieste non ha dato grandi valori creativi, è stata un’ottima cassa armonica, è stata una città di una sismograficità non comune: per capirlo, bisogna aver visto le biblioteche finite sulle bancarelle dei librai del ghetto… Tutta una grande cultura non ufficiale, libri veramente importanti e sconosciutissimi, ricercati e raccolti con amore, da gente che leggeva quel libro perché aveva proprio bisogno di quel libro.” Bobi Bazlen


L’editoria oggi in Italia

Il libro, nel suo essere oggetto, è manifestazione di cultura. In un mondo in grande trasformazione la costruzione di identità culturali assume oggi un valore decisivo. Per questo siamo profondamente convinti che il libro e l’editoria possano e debbano avere un ruolo centrale nella costruzione della società.

Non si può non notare come negli ultimi anni, con il proliferare di nuovi media, il libro abbia perso la centralità monopolistica che ne aveva caratterizzato il ruolo per secoli. Quello che è stato dal Rinascimento il principale strumento di trasmissione dei saperi oggi è in parte relegato a un pubblico di nicchia, in parte costretto a rincorrere la facilità d’accesso al pubblico della civiltà delle immagini.

In una realtà molto propensa al lamento come quella italiana spesso si è parlato banalmente di crisi, ma se rovesciamo i punti di vista non possiamo non vedere come sia proprio nei momenti di crisi che si costruiscono le svolte e si generano i momenti costituenti dei mutamenti futuri.

In un paese che sostanzialmente non sostiene il mercato (l’Italia è praticamente l’unico paese occidentale che non contribuisce alle traduzioni di autori nazionali all’estero) e in cui il numero di lettori è particolarmente basso, il mercato del libro gode di sostanziale salute e continuano a germogliare case editrici. La qualità dei libri italiani non conosce paragoni nel mondo, per qualità di stampa, cura, attenzione e varietà editoriale al punto che diversi dei maggiori editori europei e nordamericani producono e stampano nel nostro paese i loro libri più pregiati evidenziando come una grandissima tradizione ha saputo traghettare con sé competenze, maestranze e specializzazioni nel nostro tempo.

In un momento in cui si parla molto di innovazione, ricerca e creatività come motori dei mercati maturi non si può non vedere che il settore dell’editoria è un perfetto esempio di una realtà in cui chi ha idee e progetti può farsi strada anche senza capitali.
Nell’organizzare questa Fiera, partiamo dall’assunto che l’editoria ha saputo generare nuovi importanti fenomeni e progetti e che sia una realtà vivace dinamica.
Per questo motivo pensiamo a una Fiera che riparta proprio dall’editoria di progetto (che definiamo “seconda editoria”), ovvero quell’editoria che, a prescindere del proprio volume di affari, lavora sulle idee e con le idee, costruendosi i mercati a partire dalla cultura e attraverso la cultura.


La centralità dell’editore

In questi anni sono sorti in Italia molti festival legati alla cultura e a produzioni che sebbene di nicchia, hanno avuto enorme successo di pubblico, si pensi al Festival della letteratura di Mantova su tutti, ma anche a Pordenonelegge o ai festival di filosofia (Modena-Carpi-Sassuolo, Roma) e le mille manifestazioni legate alla poesia che oggi molte città propongono attirando molti visitatori, interessati o curiosi.
Tutti queste manifestazioni mettono al centro la figura dell’autore e le stesse fiere dell’editoria, Torino e Roma su tutte, concentrano il loro programma principalmente sull’incontro tra autore e pubblico.

La Fiera Bazlen di Trieste vuole essere un momento di riflessione sul lavoro culturale del mestiere di editore e sulla potenzialità e centralità del progetto editoriale, che nel tempo si è andata offuscando. Il nostro scopo principale è costruire un luogo di confronto sui modelli di organizzazione e produzione della cultura che non può avvenire solo a partire dal singolo autore, ma, gramscianamente, dall’unione e dal raggruppamento degli intelletti.
Per questo crediamo nella progettazione e nella centralità del ruolo della casa editrice nel processo produttivo e pensiamo che Trieste possa diventare una scena importante per questo settore.


venerdì 3 dicembre 2010



EVENTI

Farfalle e Nick Cave 
Così si ripresenta il Macr
o

A Roma apre ufficialmente il Macro di Odile Decq, dopo un cantiere di otto anni e una spesa di 20 milioni di euro. A tenere a battesimo l'ouverture, la Casa delle Farfalle del duo Bik Van der Pol, dove abitano centinaia di piccoli animali. In un design ultra-chic, spiccano le new entry della collezione permanente, da Gilbert& Gorge a Nick cave
di LAURA LARCAN


ROMA - Signore e signori, va in scena il Butterfly effect. Perché proprio un battito d'ali di farfalla saluterà la tanto sospirata apertura del Macro. La creatura ultra-chic, dell'architetto francese Odile Decq, che vinse nel lontano 2001 il concorso indetto dal Comune di Roma per l'ampliamento degli spazi espositivi del Museo d'arte contemporanea incastonati nell'edificio di archeologia industriale dell'ex Birreria Peroni, finalmente vede la luce. E lo fa con un coup de théâtre all'altezza della situazione, con l'opera "Are you really sure that a floor can't also be a ceiling?" (Sei veramente sicuro che un pavimento non possa essere anche un soffitto?), ribattezzata oramai come la Casa delle farfalle del duo olandese formato da Lisbet Bik e Jos Van der Pol, vincitrice dell'Enel Contemporanea Award 2010.



Dal 4 dicembre, infatti, il new Macro, diecimila metri quadrati nuovi di zecca tutti nero, rosso lacca, trasparenze di vetro, un tetto-piazza e design hi-tech (persino nelle toilette), dopo un cantiere durato otto anni e una spesa di circa 20 milioni di euro, svelerà nella grande sala Enel al piano terra, che con i suoi 1.200 metri quadrati, risulta tra le più grandi sale espositive d'Europa, un edificio a vetri popolato da centinaia di farfalle ispirato nelle fattezze architettoniche alla celebre Farnsworth House di Mies van der Rohe. Un battito d'ali per il futuro, la suggestione metafisica di un'architettura dentro l'architettura, che sarà godibile fino al 16 gennaio, e dove le persone possono entrare rigorosamente per gruppi contingentati per salvaguardare il microclima perfetto dell'habitat delle farfalle.

Un tuffo multisensoriale in un ambiente fortemente caratterizzato dalla percezione epidermica di un'atmosfera pregna di umidità, animata da piante esotiche e da fiori dai mille colori, ma soprattutto dove la multiforme varietà delle ali di farfalla evocherà la massima espressione della bellezza naturale. Quasi l'utopia di un ecosistema intatto e inviolato dall'inquinamento, è quello che va in scena al Macro perché, come dice l'entomologo padovano Enzo Moretto del Centro Butterfly Arc che ha fatto da consulente ai due artisti olandesi, le farfalle sono i perfetti indicatori di un sistema bio-ecologico, perché quando le farfalle spariscono da un luogo significa che l'inquinamento ha preso il sopravvento.

Quanto al resto, il Macro garantisce una carezzevole sensazione di modernità, secondo quell'idea vincente e assolutamente nuova, come ha sempre rivendicato il direttore Luca Massimo Barbero, di osmotica integrazione nel quartiere, diventando il museo stesso un lungo di passeggiata dinamica, flessibile, variabile e, perché no, divertente a Roma. Dall'ingresso concepito come un piccolo bosco zen, si entra nel foyer nero, inondato di luce naturale proveniente dal gigantesco lucernaio-terrazza (prossima a diventare una fontana) e dominato dalle mura rosso lacca dell'Auditorium che appare come un visionario geode, a pulsare come fosse il cuore del Macro. Al suo interno, non può che confermare le aspettative, sfoggiando una sala tutta rossa con 160 poltroncine attrezzate di tavolini pieghevole e luce. Fuori, è tutto un inanellarsi di percorsi fluidi, giocati sulla variabile delle passerelle pensili che gareggiano nell'offrire prospettive sempre diverse degli spazi espositivi, con un punto focale che è la macro-sala Enel godibile anche dall'alto.

Insomma, il bello del Macro è quello di essere tutto percorribile, a più livelli. Oltre alla casa delle farfalle, chiaramente, l'apertura diventa l'occasione di allestire la collezione permanente, che, come vuole la tradizione, ruoterà per cicli espositivi. Oggi tocca ad un racconto per immagini sul tema dell'uomo, il suo corpo e il suo mondo. In mostra nuovi prestiti, comodati e donazioni che sotto la direzione di Barbero hanno rimpinguato il caveau del Macro. Nella cosiddetta galleria bianca si trova la "pelle" Skin di Gilbert & George, idealmente rapportata alla trapunta abbandonata del duo Perino e Vele, Alighiero Boetti, il lenticolare di Luigi Ontani, Marc Quinn, Elmgreen & Dragset, il Belvedere di Paolini. Sfila la galleria di artisti ritratti da noti fotografi nel progetto Così come sono / The Way They Are, realizzato dal Macro grazie a UniCredit. Ancora, gli oggetti quotidiani come presenze metafisiche nel lavoro di Steinbach, le superfici oscure di Agnetti, la Maternità di Pascali. I pezzi storici di Novelli e Leoncillo, Ceroli, Angeli. A chiudere idealmente il percorso, i virtuosismi hi-tech di Bill Viola.

Negli spazi sopra la sala conferenze, spicca la scultura di Nick Cave, un umano che diventa anche feticcio festoso e inquietante. Lungo le passerelle sospese del foyer la grande opera nero e carbone di Cucchi, o il ritratto "molecolare" di Muniz. Per salire poi sulla superficie specchiante di De Marchi. Il bioritmo del foyer centrale è scandito dal nero del grande dipinto di Martin e dal monolite a parete di Nunzio, e nei video che si rincorrono nel Vtunnel: dall'autoritratto in Nauman, protagonista di fantasie cibernetiche in Paik, a Tuttofuoco fino a Gladwell. Infine, per i più feticisti del design, il Macro rivela molte bizzarrie, come la toilette: un ambiente specchiato con al centro un lavabo d'avanguardia quasi fantascientifica: un blocco dove passando le mani su varie fotocellule spuntano fontanelle d'acqua, sapone o i getti di vapore per asciugarsi, il tutto cambiando colore dal rosso dell'acqua al bianco del calore.

Notizie utili - Macro, Museo d'Arte Contemporanea Roma, dal 4 dicembre. Ingresso Via Nizza, angolo via Cagliari, Roma.
Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle ore 22 (ultimo ingresso: ore 21)
Ingresso: sabato 4 dicembre 2010 lo spazio potrà essere visitato gratuitamente dalle ore 11 alle ore 22, previa prenotazione online sul sito www.macroeventi.org 2; dal 5 dicembre: €10 intero, €8 ridotto.
Info: 060608 - 06 671070400, www.macro.roma.museum 3


Scrittori: Genova ricorda Edoardo Sanguineti



Genova, 30 nov. - (Adnkronos) - 'La Superba' ricorda Edoardo Sanguineti. Dal 3 al 10 dicembre nell'ambito della manifestazione 'Genova per Edoardo Sanguineti', la citta' sara' 'invasa' da una tre giorni non-stop di arte, cultura, musica e teatro. I versi piu' noti delle poesie dell'intellettuale saranno anche proiettati sulle facciate dei palazzi storici di via Garibaldi. Il 9 dicembre Sanguineti avrebbe compiuto 80 anni. E 80 saranno i versi che potranno essere letti, dall'8 al 10 del mese, sulle mura delle case. Le strofe sono state scelte dagli amici del poeta e dagli stessi cittadini, su proposta della Sindaco Marta Vincenzi e su progetto di Marco Nereo Rotelli e l'iniziativa nasce dal ricordo di una sentenza pronunciata dall'intellettuale: ''la poesia non e' una cosa morta, ma vive una vita clandestina''. L'installazione permettera' quindi ai versi di 'uscire dalle zone d'ombra' e 'rendersi' pubblici. Quello di Genova sara' anche un gesto di gratitudine per la donazione che Sanguineti fece alla citta': un patrimonio di oltre 30mila libri che costituivano la sua biblioteca personale e che saranno collocati nella nuova 'Biblioteca universitaria' a Principe nella sede dell'ex albergo 'Colombia', a disposizione di studenti e studiosi. Un intero piano della nuova biblioteca sara' destinato al fondo Sanguineti che sara' quindi mantenuto integro, condizione essenziale della donazione. Sara', inoltre, creato un Comitato di gestione del patrimonio, presieduto dal sindaco Marta Vincenzi, Luciana e Giulia Sanguineti, Margherita Rubino, consulente del Comune per la promozione della citta' e docente universitaria, Simonetta Butto', direttrice della biblioteca.

MOSTRA MERCATO

Torna "Più libri più liberi"
nel segno dello "slow reading"

La fiera della piccola e media editoria dal 4 all'8 dicembre a Roma: 400 espositori, 16 mila titoli, 700 ospiti, 300 eventi fra incontri con gli autori, dibattiti, spettacoli, laboratori per i più piccoli. Un programma ricchissimo per un settore in espansione


di LAURA LARCAN

Leggere sì, ma rigorosamente con lentezza. E' all'insegna del movimento temerario dello "slow reading" che si apre la nona edizione di "Più libri più liberi", la Fiera nazionale della piccola e media editoria in programma dal 4 all'8 dicembre al palazzo dei Congressi dell'Eur di Roma, che sarà tenuta a battesimo dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Un valore ambizioso, che vuole rilanciare questa caparbia mostra mercato dell'editoria indipendente, forte quest'anno della presenza di 400 editori, per complessivi 16.000 titoli di libri offerti, e di 700 ospiti tra autori, artisti, intellettuali, per una maratona di trecento eventi. 

Un elogio della lentezza che non fa sconti a nessuno, dalla black comedy al thriller da brivido, dalla narrativa che guarda alla storia alla poesia, dai classici come passepartout di crescita per i ragazzi all'attualità d'oltreconfine fatta di paesi in guerra ed esistenze borderline, dall'intelligenza artificiale alla spiritualità. Insomma, la ricerca di un tempo perduto passa per il sano business dei libri, grazie alla piccola e media editoria che registra un trend di crescita su più fronti.

Nel 2009, infatti, sono 2.794 gli editori (+6% rispetto al 2008), con 24.654 titoli pubblicati (+0,3% rispetto al 2008) e 145.161 titoli in catalogo (+4,2% rispetto al 2008) con un valore di fatturato di 380 milioni (+3% rispetto al 2008).

E se lentezza fa pendant con libertà, l'apertura della kermesse (il 4 alle 12:30) non può che essere con il "guru" dell'editoria indipendente, Andrè Schiffrin, che parlerà del rapporto fra "Il denaro e le parole" a dimostrare come l'editoria indipendente, da sempre uno degli elementi di garanzia del pluralismo culturale e delle idee, sia un valore economico e culturale da difendere. Il viaggio "con lentezza" nella fiera organizzata dall'Associazione italiana editori, poi, può attraversare atmosfere noir, con Sandro Veronesi col suo nuovo metafisico "XY" (il 4 alle 17), Maurizio De Giovanni e la quarta avventura del commissario Ricciardi nella Napoli anni '30, "Il giorno dei morti" (il 5 alle 16) il cantautore Andrea Mingardi con "Un biglietto per l'aldilà" (il 6 alle 19) o la quarantenne della black comedy di Valentina Pattavina con "La libraia di Orvieto", illustrata da Oliviero Diliberto e Vincenzo Mollica (il 4 alle 16).

Riflessioni internazionali le offrono lo scrittore cileno Luis Sepulveda (il 5 alle 14), Boris Pahor (il 6 alle 16), Anne Wiazemsky col romanzo epistolare "La ragazza di Berlino" che presenterà con l'amica Muriel Barbery, autrice de "L'eleganza del riccio" (l'8 alle 17). Per la poesia, la fiera ospita la premiazione dei vincitori del Premio nazionale "Quaderni di Linfera" con alcuni membri della giuria, da Maria Luisa Spaziani a Elio Pecora, da Dante Maffia a Angelo Sagnelli (l'8 alle 11).

Spazio ai classici, con letture guidate da Shakespeare a Twain, fino a Francesco Jovine col suo capolavoro appena ristampato, "La signora Ava", romanzo tra memoria e storia sulla realtà del nostro Meridione alla vigilia dell'Unità d'Italia, di cui parleranno Goffredo Fofi, Paolo Mauri, Francesco D'Episcopo (il 4 alle 16). Una chicca sono gli incontri sul tema della scienza, a partire dall'astrofisico James Hansen, capo del Goddard Institute for Space Studies della Nasa e docente alla Columbia, che sostiene l'urgenza di agire a proposito di "Tempeste. Il clima che lasciamo in eredità ai nostri nipoti" (il 4 alle 19). Ancora, Margherita Hack, che insegna invece come "Leggere le stelle... con gli eBook" (il 5 alle 15), e Derrick de Kerckhove, autore e genitore dell'Intelligenza Artificiale "Angel_F" acronimo di Autonomous Non Generative E-volitive Life_Form (il 4 alle 18).

A Più libri più liberi ospiti anche i grandi protagonisti della nostra letteratura, da Andrea Camilleri, a Stefano Benni, Adriano Sofri, Wu Ming2, il filosofo Vito Mancuso. E si fa anche un po' di spettacolo, con Lucio Dalla, Faso il bassista di Elio e le Storie Tese, Alessandro Gassman, Valerio Mastandrea, Sabrina Impacciatore, Amanda Sandrelli, Johnny Palomba, Serena Dandini, Miriam Mafai, David Riondino, Moni Ovadia, l'Orchestra di Piazza Vittorio, Eugenio Bennato, Simone Cristicchi, Edoardo De Angelis che festeggerà i quarant'anni di carriera con Lando Fiorini. Per i ragazzi, fioccano presentazioni, laboratori, spettacoli e tre mostre di illustrazioni.

Ogni giorno poi, nello spazio del DigITal Cafè, a tu per tu con i protagonisti dell'innovazione digitale che racconteranno la vita, l'arte, la letteratura, la politica nell'era di Internet. E per la prima volta, una rassegna cinematografica "Editori in bianco e nero" (ogni giorno alle 19) dedicata al mondo del libro e dell'editoria e ai suoi protagonisti. Tutto il programma e la pianta della fiera sono scaricabili su Iphone gratuitamente. Oltre ai libri, in fiera sarà possibile acquistare e-reader, il supporto dell'e-book.

Notizie utili - "Più Libri Più Liberi", dal 4 all'8 dicembre, palazzo dei Congressi dell'Eur, Piazzale Kennedy, 1. Roma.

Orari: sabato e martedì 10-21, domenica, lunedì e mercoledì 10-20. 

Ingresso: intero €6, ridotto €3. 

Informazioni: www.piulibripiuliberi.it 

Houellebecq gratis sul web:
la provocazione di un blogger
«Lo scrittore ha preso brani da Wikipedia per il suo romanzo: quindi la sua opera deve essere aperta a tutti»




dal nostro corrispondente
PARIGI – L’ultimo romanzo di Michel Houellebecq (edizione francese) integrale e gratuito sul web. In tempi di ebook e di case editrici particolarmente attente a non diventare le prossime vittime del downloading, la provocazione di un blogger potrebbe diventare una causa pilota.


DIRITTI - «Potete modificare, trasformare o adattare questa creazione, ma avete il diritto di distribuire l’opera che ne deriva solo se garantite agli altri la stessa possibilità», dice la licenza Creative Commons By-Sa che tutela Wikipedia. E siccome Michel Houellebecq ha ammesso di avere rielaborato dei testi tratti dall’enciclopedia online, secondo il blogger francese Florent Gallaire il suo romanzo La carta e il territorio (in Italia edito da Bompiani) sarebbe da considerarsi a sua volta aperto e gratuito, proprio come una voce di Wikipedia. Gallaire ha messo sul suo blog il link al servizio Rapidshare dal quale scaricare (in circa 20 secondi) le oltre 400 pagine del romanzo vincitore del premio Goncourt.


Il blogger Florent Gallaire

IL CANDIDATO - Gallaire, 27enne con due master in informatica e diritto, candidato nel 2008 al XIII arrondissement di Parigi, appare sicuro dei suoi argomenti giuridici ma già i lettori che hanno postato commenti sul suo blog lo sono molto meno. Ed è invece certa che si tratti di una cantonata la casa editrice Flammarion: «Gallaire cita un articolo del regolamento che si applica solo ai contributori di Wikipedia – spiega, su Rue89.com, Emmanuel Pierrat, specialista del diritto d’autore, e direttore della collana “L’Enfer” di Flammarion -. Quando qualcuno partecipa a questa opera collettiva, il suo intervento è libero da diritti. Ma questo non si applica al lavoro personale di uno scrittore che si è ispirato agli articoli dell’enciclopedia». Gilles Haeri, numero due della casa editrice, ha annunciato una causa legale.


COPIARE- Al sito Slate.fr che si era accorto di alcune somiglianze tra alcune «entry» di Wikipedia sul politico Frédéric Nihous, sulla mosca domestica, sulla cittadina di Beauvais, sui commissariati di polizia e l'hotel Carpe Diem, Michel Houellebecq aveva risposto così: «Il tentativo di fare un po' di confusione tra fiction e realtà è stato compiuto da molti prima di me nella letteratura francese. In particolare da Georges Perec. Lui però era più bravo, riusciva a inserire dei frammenti completamente estranei al testo con grande abilità e senza modificarli minimamente. Io qualche parola la cambio sempre, mi sembra necessario per la tenuta stilistica. Parlare di plagio, in ogni caso, è completamente fuori luogo». Le accuse di avere copiato in effetti non hanno avuto seguito e Houellebecq ha poi vinto il più prestigioso premio letterario di Francia. Se lo scrittore è stato ignorato dai tribunali, il blogger potrebbe essere meno fortunato.


Stefano Montefiori


giovedì 2 dicembre 2010

cadets

La mia libraia mi rompe sempre le palle.
"Hai visto che traduzione sgradevole ha dato Vittorio Sereni di " Due rive ci vogliono " di Rene' Char ?"
Io alzo il sopracciglio.Chi è mai questo Renè Char ?
Lei prosegue: " Senti : " Due rive ci vogliono per la verità:per la nostra andata,per il nostro ritorno.Strade che bevano le loro nebbie.Che serbino intatte le nostre risate felici.Che,interrotte,ancora salvaguardino i nostri minori a nuoto in acque gelide "
I nostri minori ?Quasi grida. Bruttissimo. Ti ricorda la censura,i dialoghi notarili,le leggi,gli orfani e le vedove.Non c'è più affetto nella parola. Il concetto è importante,c'è qualcuno giovane,inerme,senza potere,l'ultimo figlio,quello a cui non spetta nulla che deve attraversare acque inospitali.E provare a tradurre con " i nostri fratelli minori ", " gli ultimogeniti", "la nostra ultima generazione ?" ?

Boh,io la guardo.Non so cosa pensare.

Pero' mi piace questo blabla sugli innocenti sfigati in acque gelide,qualcosa mi pare di vedere.