venerdì 3 dicembre 2010



EVENTI

Farfalle e Nick Cave 
Così si ripresenta il Macr
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A Roma apre ufficialmente il Macro di Odile Decq, dopo un cantiere di otto anni e una spesa di 20 milioni di euro. A tenere a battesimo l'ouverture, la Casa delle Farfalle del duo Bik Van der Pol, dove abitano centinaia di piccoli animali. In un design ultra-chic, spiccano le new entry della collezione permanente, da Gilbert& Gorge a Nick cave
di LAURA LARCAN


ROMA - Signore e signori, va in scena il Butterfly effect. Perché proprio un battito d'ali di farfalla saluterà la tanto sospirata apertura del Macro. La creatura ultra-chic, dell'architetto francese Odile Decq, che vinse nel lontano 2001 il concorso indetto dal Comune di Roma per l'ampliamento degli spazi espositivi del Museo d'arte contemporanea incastonati nell'edificio di archeologia industriale dell'ex Birreria Peroni, finalmente vede la luce. E lo fa con un coup de théâtre all'altezza della situazione, con l'opera "Are you really sure that a floor can't also be a ceiling?" (Sei veramente sicuro che un pavimento non possa essere anche un soffitto?), ribattezzata oramai come la Casa delle farfalle del duo olandese formato da Lisbet Bik e Jos Van der Pol, vincitrice dell'Enel Contemporanea Award 2010.



Dal 4 dicembre, infatti, il new Macro, diecimila metri quadrati nuovi di zecca tutti nero, rosso lacca, trasparenze di vetro, un tetto-piazza e design hi-tech (persino nelle toilette), dopo un cantiere durato otto anni e una spesa di circa 20 milioni di euro, svelerà nella grande sala Enel al piano terra, che con i suoi 1.200 metri quadrati, risulta tra le più grandi sale espositive d'Europa, un edificio a vetri popolato da centinaia di farfalle ispirato nelle fattezze architettoniche alla celebre Farnsworth House di Mies van der Rohe. Un battito d'ali per il futuro, la suggestione metafisica di un'architettura dentro l'architettura, che sarà godibile fino al 16 gennaio, e dove le persone possono entrare rigorosamente per gruppi contingentati per salvaguardare il microclima perfetto dell'habitat delle farfalle.

Un tuffo multisensoriale in un ambiente fortemente caratterizzato dalla percezione epidermica di un'atmosfera pregna di umidità, animata da piante esotiche e da fiori dai mille colori, ma soprattutto dove la multiforme varietà delle ali di farfalla evocherà la massima espressione della bellezza naturale. Quasi l'utopia di un ecosistema intatto e inviolato dall'inquinamento, è quello che va in scena al Macro perché, come dice l'entomologo padovano Enzo Moretto del Centro Butterfly Arc che ha fatto da consulente ai due artisti olandesi, le farfalle sono i perfetti indicatori di un sistema bio-ecologico, perché quando le farfalle spariscono da un luogo significa che l'inquinamento ha preso il sopravvento.

Quanto al resto, il Macro garantisce una carezzevole sensazione di modernità, secondo quell'idea vincente e assolutamente nuova, come ha sempre rivendicato il direttore Luca Massimo Barbero, di osmotica integrazione nel quartiere, diventando il museo stesso un lungo di passeggiata dinamica, flessibile, variabile e, perché no, divertente a Roma. Dall'ingresso concepito come un piccolo bosco zen, si entra nel foyer nero, inondato di luce naturale proveniente dal gigantesco lucernaio-terrazza (prossima a diventare una fontana) e dominato dalle mura rosso lacca dell'Auditorium che appare come un visionario geode, a pulsare come fosse il cuore del Macro. Al suo interno, non può che confermare le aspettative, sfoggiando una sala tutta rossa con 160 poltroncine attrezzate di tavolini pieghevole e luce. Fuori, è tutto un inanellarsi di percorsi fluidi, giocati sulla variabile delle passerelle pensili che gareggiano nell'offrire prospettive sempre diverse degli spazi espositivi, con un punto focale che è la macro-sala Enel godibile anche dall'alto.

Insomma, il bello del Macro è quello di essere tutto percorribile, a più livelli. Oltre alla casa delle farfalle, chiaramente, l'apertura diventa l'occasione di allestire la collezione permanente, che, come vuole la tradizione, ruoterà per cicli espositivi. Oggi tocca ad un racconto per immagini sul tema dell'uomo, il suo corpo e il suo mondo. In mostra nuovi prestiti, comodati e donazioni che sotto la direzione di Barbero hanno rimpinguato il caveau del Macro. Nella cosiddetta galleria bianca si trova la "pelle" Skin di Gilbert & George, idealmente rapportata alla trapunta abbandonata del duo Perino e Vele, Alighiero Boetti, il lenticolare di Luigi Ontani, Marc Quinn, Elmgreen & Dragset, il Belvedere di Paolini. Sfila la galleria di artisti ritratti da noti fotografi nel progetto Così come sono / The Way They Are, realizzato dal Macro grazie a UniCredit. Ancora, gli oggetti quotidiani come presenze metafisiche nel lavoro di Steinbach, le superfici oscure di Agnetti, la Maternità di Pascali. I pezzi storici di Novelli e Leoncillo, Ceroli, Angeli. A chiudere idealmente il percorso, i virtuosismi hi-tech di Bill Viola.

Negli spazi sopra la sala conferenze, spicca la scultura di Nick Cave, un umano che diventa anche feticcio festoso e inquietante. Lungo le passerelle sospese del foyer la grande opera nero e carbone di Cucchi, o il ritratto "molecolare" di Muniz. Per salire poi sulla superficie specchiante di De Marchi. Il bioritmo del foyer centrale è scandito dal nero del grande dipinto di Martin e dal monolite a parete di Nunzio, e nei video che si rincorrono nel Vtunnel: dall'autoritratto in Nauman, protagonista di fantasie cibernetiche in Paik, a Tuttofuoco fino a Gladwell. Infine, per i più feticisti del design, il Macro rivela molte bizzarrie, come la toilette: un ambiente specchiato con al centro un lavabo d'avanguardia quasi fantascientifica: un blocco dove passando le mani su varie fotocellule spuntano fontanelle d'acqua, sapone o i getti di vapore per asciugarsi, il tutto cambiando colore dal rosso dell'acqua al bianco del calore.

Notizie utili - Macro, Museo d'Arte Contemporanea Roma, dal 4 dicembre. Ingresso Via Nizza, angolo via Cagliari, Roma.
Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle ore 22 (ultimo ingresso: ore 21)
Ingresso: sabato 4 dicembre 2010 lo spazio potrà essere visitato gratuitamente dalle ore 11 alle ore 22, previa prenotazione online sul sito www.macroeventi.org 2; dal 5 dicembre: €10 intero, €8 ridotto.
Info: 060608 - 06 671070400, www.macro.roma.museum 3

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