martedì 30 aprile 2013

Il Senzaventre, di Jacopo Narros e Jacopo Ghisoni



Il Senzaventre è una raccolta di dieci racconti, o lapilli, o romanzi lavati male in lavatrice e seccati in poche righe, che presenta una fauna particolare: passando tra uomini che spariscono, famosi scienziati olandesi che si sciolgono, acari asceti che reggono il nostro universo, si ha la fortuna di apprendere dell'esistenza di uomini girandola, che compaiono misteriosamente in un paesino tra Francia e Germania, nel dopoguerra, o ancora di oscure sette massoniche che starnutiscono in faccia alla gente, di marchesi impiccati con un pelo. 
Che dire poi del Senzaventre, il grande “mistico dei calamari fritti”...
Ognuno di essi ha una sua propria visione del mondo, balzana, semplice, o dolorosa; o forse tutto insieme.


Il Senzaventre:

Il Senzaventre
Il registro delle sparizioni di Herbert Frustuck
La forca nel piatto
Elogio del ritardo
La sirena degli orti
Breve giornata di Antoni Von Leeuwenhoek
Gli acari asceti
Le cronache della girandola
L'assenza
La setta dello starnuto


I racconti sono accompagnati da illustrazioni a colori.

Il nostro progetto di autoproduzione si appoggia sull'associazione cremonese Tapirulan (Tapirumé: http://www.tapirulan.it/tapirume/369/382).
Come per ogni autoproduzione, ci servono i soldi per iniziare, altrimenti il libro non va in stampa.
Per questo ci siamo affidati a Produzionidalbasso
Saremmo felici di poter condividere e diffondere il nostro lavoro, e contiamo sul vostro appoggio: qui potrete leggere un paio di racconti, vedere le immagini e capire come sostenerci:
grazie!

Jacopo


A MASSIMO TURCHETTA : (un irriverente parere su giampaolopansa )



A MASSIMO TURCHETTA nuovo direttore editoriale RCS LIBRI : " Così RCS LIBRI sfida la crisi " ARGH !


 

A MASSIMO TURCHETTA



LA NOIA DELLA RAPPRESENTAZIONE DELLA POLITICA

Parlando con i lettori, in libreria, e con le tante persone della nostra vita, sentiamo dire sempre più spesso:
"Non mi interessa più, non mi viene più voglia di guardare televisioni, giornali, siti internet. In verità è una noia mortale, oltre che un'enorme tristezza "

 Il racconto di quanto accade,bada bene : il racconto non quanto accade per davvero, ha perso completamente seduzione.





 Se non mi stupisce e non  mi piace quanto racconti,  io non ti ascolto più.
Gli dei sono scomparsi quando nessuno ha più pensato a loro.

Non solo la politica non si  rappresenta più, ma non sa più  raccontare nulla.

La mediocrità di un pensiero raccontata dalla mediocrità del ghostwriter.

Hermetique-parte 3 Turbamento


PROGNOSI


sabato 27 aprile 2013

Produzione incondizionata

Namarupa. Così i buddhisti chiamavano l'individualità; sempre transeunte, con uno statuto ontologico quasi snobbato. Proviamo un piccolo scherzetto "apokolokyntotico" (Seneca docet). Creare una definizione è facile, basta sommare ad un genere prossimo una differenza specifica.Apparentarli poi, è tutto un altro paio di maniche. Ma decontestualizziamo il concetto di namarupa  e applichiamolo alle definizioni. Raniero Gnoli non me ne voglia, ma come legittima parte della tribù, mi sento in dovere di farmi i cazzi miei con i concetti che mi tornano utili. Ora, nome+forma è come a dire genere prossimo+differenza specifica, con un po' meno di laboriosità e spocchia; pensate dunque alla facilità nel moltiplicare gli spazi - il Buddhismo Mahayana lo avrebbe adorato-, i tempi, i concetti, i collegamenti, cosa che agli scrittori esce in modo genuinamente magistrale. E si divertono pure a spararci un velo in fronte, senza alcun ritegno per quello che è il lavoro  di Scrittori. Confusi? Concetti come "perfezione irritante","clamoroso fallimento","bruciante retaggio","scenario desolante","puntualmente applicabile","personaggi annientati","romanzo felice","successo popolare","complesso tentativo","colossal biblico","eccentrica officina (ometto l'aggettivo autoriale),"dilagante protagonista" e la lista potrebbe estendersi -appunto- indefinitamente, in cui Nome e Forma sono ridotti a caricature deliziose di alcuni quid che la nostra mente poco allenata faticherebbe ad afferrare, costretti a silurarci di paroloni affaticanti...Roland Barthes, da qualche parte, dice che il nome è davvero l'ultima intima unicità della cosa. A voi.

f.

NATURA NON SI TRATTIENE



                                Eppure sono  libera di scegliere
                               
                                 ogni giorno

                                 dove condurre a immergere l'anima mia,

Se a lasciarla bucare da tristezza, troppa e muta,

o a rinnovare lasciarsi,
     
                      dai refoli di maggio.


                                                           Eliana

martedì 23 aprile 2013

PER LA PRIMA VOLTA LA LIBRAIA PROVA DISGUSTO,SINCERO DISGUSTO,PER UN RISVOLTO DI COPERTINA DI ADELPHI

RISVOLTO DI COPERTINA DEL LIBRO DI SANDOR MARAI "  SINDBAD TORNA A CASA " ,EDIZIONI ADELPHI ,APRILE 2013 :
"...dandy tenebroso, personaggio leggendario della boheme letteraria della Budapest del primo Novecento..."
LA LIBRAIA SENTE UN  MOTO DI ANGOSCIA.
BASTA, BASTA CATTIVO GUSTO,RETORICA BANALE E RIPETUTA IN MILLE RISVOLTI DI COPERTINA.
BASTA NOIOSI OSSESSIVI DEJA VU,
 BASTA PERSONAGGI TENEBROSI, DANDY, BOHEME,BASTA FOSCHI TRAMONTI, CUORI PULSANTI, ECCENTRICHE ANZIANE,SENSUALI SALLY BOWLES,RAMPOLLE  DI COLTE FAMIGLIE EBREE,CUPE EUFORIE,...
E BASTA COSI,PERCHE , NON SO VOI, MA LA LIBRAIA SI SENTE GIA SOFFOCARE.




 Miei giovani amici filologi, studiate con cura i risvolti di copertina dei libri Adelphi, contate quante volte si ripetono aggettivi, sostantivi, avverbi, decostruite con la vostra limpida intelligenza affamata di cose essenziali il mondo che qui viene rappresentato.
 Riflettete sulle solitudini di queste presentazioni da troppo tempo sempre uguali a se stesse .
Se concordate che tutto intorno brucia, che molto intorno soffre, analizzate,respingete e chiedete altro.

A Piero Angela




Son libri o vaudeville?

domenica 21 aprile 2013

PRIMO MORONI, LIBRAIO


DESIDERIAMO RICORDARE IL LAVORO DI PRIMO MORONI.CHIAMIAMO GLI AMICI A DARCI UNA MANO .
DA DOMANI COMINCIAMO A RACCONTARVELO SUL NOSTRO BLOG. 

giovedì 18 aprile 2013

TRISTI TROPICI


 


 "... DANNO L'ILLUSIONE DI COSE CHE NON ESISTONO PIU E CHE DOVREBBERO ESISTERE ANCORA PER FARCI SFUGGIRE ALLA DESOLANTE CERTEZZA CHE 20.000 ANNI DI STORIA SONO ANDATI PERDUTI. NON C'E' PIU' NULLA DA FARE, L'UMANITA' SI CRISTALLIZZA NELLA MONOCULTURA, SI PREPARA A TRASFORMARE LA CIVILTA' IN MASSA ...COSI' MI RICONOSCO VIAGGIATORE, ARCHEOLOGO DELLO SPAZIO CHE INVANO TENTA DI RICOSTRUIRE LA DIFFERENZA CON L'AIUTO DI FRAMMENTI E ROTTAMI ".

                 
                                         CLAUDE LEVI-STRAUSS ,

MARCO REVELLI , " I DEMONI DEL POTERE "



  "... A SIMBOLEGGIARE L'HYBRIS DEL MONOGLOTTISMO CHE AVANZA ( LA VOLONTA

OPACA DI  UN POTERE  CHE NON SOPPORTA LA POLIFONIA DEI LINGUAGGI NE'

L'ETEROGENEITA' DEI RACCONTI " )

mercoledì 17 aprile 2013

THATCHER 2


THATCHER 1


L'EDITORIA MORTALE


" Capace, ora, di fare, e fare ascoltare, l'unico racconto ammesso, in un canto funebre che ha perso la propria musica,... ma non la capacità di possessione e di spossessamento che fu di quel canto originario."



                                           da  "I DEMONI DEL POTERE " di MARCO REVELLI
                                                      (Laterza 2012 ) 




sabato 13 aprile 2013

A IAN Mc EWAN



 "Con gli anni, dopo essere stata ripetuta innumerevoli volte, si affermò una versione dei fatti secondo la quale la Thatcher avrebbe chiesto a Hitchens di chinarsi, e lo avrebbe sculacciato con la sua copia dell' ordine del giorno."

PORNO = CARNE SENZA CONCETTO 



Articolo tratto da: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/04/10/grazie-maggie-ci-hai-fatto-diventare-scrittori.html?ref=search

giovedì 11 aprile 2013

martedì 9 aprile 2013

SCOPRIRE I LIBRI




Scoprire libri è come andare su e giù per una strada dove vai spesso,quasi quotidianamente.
 Un giorno ti pare tutto uguale,un altro quel che vedi non ti par vero.
La luce cambia e tu vedi cose a cui non hai mai badato.
Nabokov. Nabokov ? na-bo-kov  lo-li-ta  Lolita lolitalolita !
Il tuo corpo è improvvisamente pronto a rispondere.
Su e giù per quella strada,i nomi ti diventano familiari, i numeri delle case misteriosi e vicini.Le voci di quel chiacchiericcio continuo, profetiche.
Perchè questo avvenga occorre andarci, nottegiorno.

venerdì 5 aprile 2013

VASILIJ GROSSMAN



" Ciò che è vivo non ha copie...E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne "





          da " VITA E DESTINO" , Vasilij Grossman ,edizioni Adelphi

fastbook ,trezzano sul naviglio





Alla libraia arriva un pacco contenente 36 volumi :
3 sono palesemente guasti
4 sono sporchi ( ma sporchi )
La libraia telefona e fa presente la cosa :
"Ormai i ragazzi che preparano i pacchi hanno indicazioni precise,se i libri sono invendibili li buttano in terra (soprassalto della libraia : LI BUTTANO IN TERRA ? !).Ogni tre ore passano gli inservienti che li raccolgono nei sacchi da buttare " .

La libraia è orripilata ,la libraia è orripilata.
Ogni tre ore ?, ma come conservano i libri, i grossisti, cosa ne fanno oltre a buttarli in terra ?
E se quelli che  arrivano sono tra quelli considerati vendibili, come cavolo sono gli altri ?
COSA FANNO, I GROSSISTI , AI LIBRI?
Li odiano ? Odiano i librai ? Odiano i lettori ?
Che motivi hanno i ragazzi che preparano i pacchi di trattare con tanto risentimento i libri ( e i librai ?)
Sono forse assunti per poco tempo,trattati male anche loro,sottopagati, continuamente riciclati come cose ?

giovedì 4 aprile 2013

PERCIO' VENIAMO BENE NELLE FOTOGRAFIE

                                       ... E se dicono
                     i mandorli che si è fatto aprile,
                     non sarebbe oltraggio domandarsi,
                     al risveglio, il ricordo di sè
                           quanto impieghi
                                            a sparire,
                                 la propria stagione
                                a cambiare di segno.


                           
Francesco Targhetta, 2012

PERCIO' VENIAMO BENE NELLE FOTOGRAFIE

               



                                                                  e allora scrivilo, nel preambolo,
                                          che quando si torna, il weekend, il centro
                                          si riempie dei pendolari in esilio,
                                          e li ritrovi tutti, nelle strade uguali
                                          a case per anziani, il professore
                                          delle medie, il compagno dell'asilo,
                                          il primo dottore che ti guardò
                                          l'uccello, tra i cinema che chiudono
                                                in mezzo a boutique,
                                          nelle vie affossate sui canali
                                          o sugli spigoli di un capitello,
                                          a leggere scritte sui muri con errori
                                          di ortografia, e tu che cerchi
                                          i fruttivendoli spogli e le zone
                                             dei palazzi mai restaurati,
                                          con eternit tra crepe e insegne
                                           scadute, le sartorie infeltrite
                                                 con le piastrelle a mosaico,
                                           promettendo a tua madre che solo
                                           tra poco, quando tutto del paese
                                           sarà volto di rovina, potrai dire
                                           con certezza
                                                  che non vuoi andare via.


                        da "Perciò veniamo bene nelle fotografie " di Francesco Targhetta, ISBN edizioni