giovedì 30 maggio 2013

Ogni libro è illuminante


(all'Osteria Sottovento)
 

Evgenij Bartynskij, Liriche, Einaudi, Torino 1999



Evgenij Bartynskij, Liriche, Einaudi, Torino 1999

Osip Mandel'stam - Sulla poesia



Osip Mandel'stam - Sulla poesia, Bompiani, Milano 2003

LIBER LIBER



A OLMO





AL MODERNO EDITOREROTTIRCS


 Sposare la “fiction” in modo assoluto? Non è forse giunto il momento in cui dopo tante narrazioni e tanto raccontare debba finalmente prender corpo la necessità di arrestarsi, fermarsi a riflettere e mettersi in crisi, nella scrittura e nella struttura? 

PIER VITTORIO TONDELLI









ALL'EDITORE DEL BELPAESE



Perchè?!!! ....

Ier meriggio tra una pioggia di assolati "Perchè?" ci recapitarono siffatto manufatto... 



A MASSIMO TURCHETTA



sabato 25 maggio 2013

JOYCE di Ugo Pierri (Pierrino)


E quindi il gesto,
non la musica 
neppure l'odore

sarebbe 
un linguaggio universale

il dono delle lingue
che rende 
visibile

non il senso corrente
bensì
la prima entelechia 

il ritmo strutturale 


James Joyce, Ulysses, Circe, il bordello, Mondadori traduzione di Giulio De Angelis

Patologie di potere

Le pulci sognano di comprarsi un cane, e i nessuno sognano
di fuggire la povertà: quel magico giorno la buona sorte
improvvisamente pioverà su di loro -pioverà su di loro a catinelle. Ma
la buona sorte non piove su di loro, nè ieri, oggi, domani, o
mai. Non cade neppure in una pioggerella fine, non importa
quanto forte i nessuno la invochino, neppure se la loro mano sinistra
gioca, o se hanno cominciato il nuovo giorno con il loro piede destro. o
iniziato il nuovo anno cambiando le loro scope.
I nessuno: figli di nessuno, che nulla possiedono. I
nessuno: che non sono, le nullità, che corrono come conigli,
morendo nella vita, sputtanati in ogni singola via.
   Che non sono, ma potrebbero essere.
   Che non parlano lingue, ma dialetti.
   Che non hanno religioni, ma superstizioni.
   Che non creano arte, ma artigianato.
   Che non hanno cultura, ma folklore.
   Che non sono esseri umani, ma risorse umane.
   Che non hanno volti, ma braccia,
   Che non hanno nomi, ma numeri.
   Che non compaiono nella storia del mondo, ma nel
   registro della polizia del giornale locale.
I nessuno, che non valgono il proiettile che li uccide.


                                                                                                     Eduardo Galeano

giovedì 23 maggio 2013

GADDUS


 
Mi guardo allo specchio, beffato, Roma è lontana la vita e Calipso, le chiamate pensa solo alla bolletta… questo fu e sarà ed è ieri, oggi domani e la psicosi rampante fa del risultato che il tempo essere o avere? È un epidemia questa, richiama, dagli a la’ nutria, ma poi vomito blue nelle strade SONO IO, IL CSO è tutto un WORK IN REGRESS ed ecco FA-GO-CI(T)Tà ch’involve all’involuto sdato mistico SEGNO il TEMPO e va e la distanza di sé ça manque e siamo sempre ergo EST che la storia d’una CORNICE è la storia d’una vita e come Ingravallo guardo le nuvole e Narciso vi dò una nuova VESTE, suono la sveglia il CITOFONO, entro in CASA con me non c’è nessuno, lo specchio infranto  [...] 


Onanno, PB


SVENDIAMO TUTTI I TASCABILI, DISSE QUALCUNO ALL'EINAUDI, SVUOTIAMO I MAGAZZINI...

ATTO PRIMO : Gentili librai, svuotiamo i magazzini pieni di quelle inutili cose che sono i libri mentre potremmo tenerci proficui salami, per esempio,e promuoviamo la lettura. Tascabili einaudi in promozione : fuori tutto! ( brividi dei librai  : fuori tutto ? giù le zampe !)

ATTO SECONDO : Librai, visto la vostra risposta negativa alla nostra Intelligente Proposta,mediando tra la vostra amorosa follia per i libri e la NOSTRA lungimiranza commerciale, vi comunichiamo che la svendita riguarderà i tascabili meno  i Tascabili Saggi. ( pernacchie dei librai : giù le zampe!)

ATTO TERZO: Leziosi e inutili e irritanti librai, visto il persistere della vostra risposta negativa, vi comunichiamo che la svendita riguarderà i tascabili,meno i Tascabili Saggi e i Tascabili teatro. (coro dei librai :giù le zampe)

ATTO QUARTO : Librai sordi, ciechi,voichemoriretepoveri, inetti,incapaci di fare due conti,voi che sembrate odiare noi manager che vogliamo vendere milioni di libri facendo anche la vostra fortuna, stolte creature che preferite leggere Stendhal piuttosto che promuovere la vostra mercanzia,LIBRAI ! ,vi comunichiamo che la svendita riguarderà i tascabili, meno i Tascabili Saggi,meno i Tascabili Teatro,meno i Tascabili Poesia,meno....


                       (coro dei Librai : giù le Zampe)

venerdì 17 maggio 2013

Shouyu


    Il Viandante, dormendo su un giaciglio per strada, fece un sogno.                                                                                   Era in cima ad una costruzione primitiva, di pietra, lavorata solo quel tanto che serviva per elevarsi oltre il suolo. Sotto di lui una giungla urlante di foglie, soffice alla vista, e una rupe che lo spaventava, tanto era simile ad una piramide. Sopra, una sfera argentea che rifletteva placida il suo sguardo, dipinta sul cielo, intrecciato di segni e macchie d’inchiostro.                           
Ora mi butto, pensò il Viandante, ma sentì la gola riarsa e, tossendo, si  ricordò della sete che in viaggio da sempre lo accompagnava.
    Il cielo si rovesciò, e piovve acqua nera. Il Viandante, felice e sospettoso, allungò la mano per prendere qualche goccia. Carezzò l’acqua nel palmo, ma invece di berla, le parlò. Le raccontò il suo viaggio, infinito, e sempre alla ricerca di un’Idea da amare. La pioggia lo ascoltò pazientemente, e tante altre accorsero presto ad ascoltare quel viaggiatore incantato. 
    L’Idea che stava cercando, disse il Viandante un poco arrossendo,  doveva essere dolce e forte al tempo stesso, così come sperava fosse amata da tutti, ma nel profondo solo sua, e le grandi fauci del Tempo non dovevano renderla rugosa con gli anni, ma temerla e riverirla, perché la sua Verità potesse fare l’amore con lui oltre ogni cosa. 
Ormai argentea, la pioggia gli solleticò la mano, desiderosa di sapere altro, mentre festosa venava schizzi sul volto dell’amico. Il vecchio, stanco, si sedette e scoppiò a piangere. Non chiedo molto, singhiozzò, mi basterebbe trovare un focolare di cui appagare la mia Sete, che non sia un altro dio d’acqua o ragnatele. Sono stanco di viaggiare. Stanco nei piedi, nella mente, nel cuore, nel ventre, disse. 
Intorno, il silenzio dell’abisso. Anche la pioggia si era acquietata. 
   Allora vi fu il rombo. Un suono secco, lontano, come di mascelle scattanti e ingranaggi, di un’agilità antica quanto il mondo e forse più. Il Viandante sorrise e carezzò la pioggia. Anche le sue lacrime confuse erano argentee. Vi lascio andare, disse benevolo alle gocce preoccupate, e con una mano debole le lanciò per aria. Si alzò, si rassettò le vesti; era pronto ad andare, andare oltre. Ormai la macchina che aspettava era vicina, lo sentì.  Volle dare uno sguardo a quel firmamento bizzarro per l’ultima volta, ma si accorse, stupito, che la sfera argentata non c’era più, e il cielo di simboli pulsava, come se stesse per spirare. 
   Poi, la luce lo travolse.



  Il Viandante si svegliò di soprassalto. Sudava freddo, era molto agitato; inoltre gli doleva la schiena. Prese un fazzoletto lurido dalla bisaccia e si asciugò la fronte. Un ragno gli passò sopra, mentre il canto estatico di un usignolo lo inebriava nella notte senza stelle. 
  Sorrise.      

sabato 11 maggio 2013



"La civiltà appartiene a coloro che la difendono"

Paul Veyne



Alfredo Giuliani, Nostro Padre Ubu, Cooperativa scrittori, 1977



Libro trovato sui banchetti della libreria Ex Cuem, nell'Università degli Studi di Milano
gestita, secondo quanto dichiarato dal Magnifico Rettore, da "persone di varia estrazione", dedite prevalentemente a "raduni, ristorazione, festini, concerti", comunque lontane da seri intenti culturali.
Qui il link del blog della libreria, per toccare con mano.


Jarry saluta il Potere: 
"Urrà, corna in culo, viva il Padre Ubu!"


Jacopo






Altri gatti

"Quello k'io sono, ben mi si pare.
Io sono uno gatto lupesco,
ke a catuno vo dando un esco"

(Il gatto lupesco)


"dilettissima complice, mia sposa: sono un gatto lupesco, e laido, e lieto:"

 (Edoardo Sanguineti, Cose 24)

venerdì 10 maggio 2013

gatto lupesco (dal grande Ugo Pierri )


Povero Marco (Santagata)


Abbiamo saputo che Marco Santagata, illustre petrarchista, non esce più di casa, rifiuta di bere il caffè al suo solito posto, si nega  ai suoi studenti, alle sue amate e amanti, ai suoi amici, non risponde alle telefonate del Venerabile Rettore.  Sta affilando il machete in attesa che il responsabile della grafica Mondadori varchi la sua soglia, non sa come recuperare l'onore perduto...

BIANCIARDI

  "Occorre che la gente impari a non collaborare, a non farsi  nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha "

                                    da " La vita agra " riedizione Feltrinelli 2013

giovedì 9 maggio 2013

I FANTASMI CHE STANNO ATTRAVERSANDO I NOSTRI CIELI


I  librai sanno che all'improvviso i cieli editoriali si vivificano di fantasmi non previsti che uniscono e prefigurano scenari a venire. Come se i nostri editori subdorassero quella cosa a venire e i migliori,all'unisono,cominciassero a cercare di catturarla.

       La libraia si  è accorta  che due Nomi stanno ritornando con la frequenza che preannuncia un cambio di scena : i due Nomi sono Infanzia e Cane.
A voi riflettere perchè stia accadendo.

                                                innocenza e servilismo  
                                                 meraviglia e fedeltà 
                                                 inizio e vicinanza ?

                                   

TODO MODO, ovvero perchè la libraia ama i lettori





Enrico Letta invita i suoi ministri in un Monastero per riflettere insieme.
  Qualcuno commenta:  " Todo modo ". !
La libraia ,da quel momento, non riesce più ad accontentare tutti quelli che vogliono leggere il libro di Sciascia perchè incuriositi dal parallelo e desiderosi di capire cosa accadesse  in quel convento.

  Questi sono i lettori, gli lanci un'esca e loro  camminano fin dove si può.

mercoledì 8 maggio 2013

PARTITO ossia andato

PAROLE CHIAVE :

università

studenti

libreria

libreria

libreria

rettore ( colui che regge  )

pavimento della libreria sradicato 



sgombero
università blindata
studenti feriti
libri portati via
via?
dove ? lontano da chi ? dagli studenti ?



maggio, 7 maggio, 7 maggio 2013

sabato 4 maggio 2013

MICHELA BIANCOFIORE MINISTRA DELLE PARI OPPORTUNITA' E CRUDELIA

" Mi sono subito sentita un piccolo dalmata. La sua nomina fa pensare a Crudelia De Mon "

                                               Paola Concia

ESIMIA, GUARDI CHE DICE!



A REBOURS

Utopini!



 http://libreriautopiamilano.wordpress.com/2013/04/29/utopini-inglese-4-maggio/

KLAUS WAGENBACH E' GRANDE



E' IN ARRIVO UN LIBRO,E NON E' UNA NOTIZIA DA POCO.
"LA LIBERTA' DELL'EDITORE" DI KLAUS WAGENBACH E' IN USCITA PER SELLERIO.

KLAUS WAGENBACH ,TRA LE INFINITE ALTRE MERAVIGLIOSE COSE CHE HA FATTO, HA TRADOTTO PASOLINI PER LA GERMANIA E CI HA DATO UN RITRATTO DI KAFKA A CUI MOLTI HANNO ATTINTO.

LA LIBRAIA E' MOLTO, MOLTO ORGOGLIOSA DI VEDER SPORGERE , NEL CATALOGO ADELPHI, " FRANZ KAFKA immagini della sua vita, " prima edizione 1983.Klaus Wagenbach"




 MOLTE VOLTE HANNO CHIESTO ALLA LIBRAIA DI ACQUISTARE QUEL LIBRO, E LEI HA ACCAMPATO SCUSE RIDICOLE E PRETESTUOSE PER NON VENDERLO.

LA VERITA ERA IN QUELLA DOMANDA DI DE ANDRE' AL VENDITORE DI LIQUORE :
" TU CHE LO VENDI COSA TI COMPRI DI MIGLIORE ? "

mercoledì 1 maggio 2013

LETTERA APERTA AL P.C.I.

Compagni, camerati, 
- mi spetterebbe- ha detto Majakovskij- 
un monumento da vivo!-
Son'io quel desso che non vi spiegate 
ancora ieri poi stanotte o mai
sono quel tu generico, la statua 
d'un centravanti dell'azzurro in corsa 
con la testa tra i piedi senza palla 
Cento all'ora del campo,
sono l'affanno che si disamora
trovando tondo tondo nella rete
nient'affatto avversaria
un mondo già segnato da nessuno
altro che me quando non ero nato. 
Ed ecco fatto quello che non faccio
ed ecco detto quello che dicevo
ecco premiato quello che volevo
esatto a dirmi che non sono esatto
Eccomi morto quando più vivevo-




Tattica- mi rispondono le stelle- 
tu non sai stare al gioco della corsa- 
- Oh, risultare!- Torna, ma stanotte, 
se vuoi tornare, dopo la partita,
chè bianca verde rossa oltre Montale
è finita lo sai perchè finita
dentro un solo comune meriggiare
è l'eccezione che credevi tale: 
occasione di folla sminuita
il tuo tardo arrivare
rimette in palio il palio d'una vita 
vinta quell'altra notte in fondo al mare
e la speranza è tanta
che non mi basta più
ma tale che m'avanza musicale
la vita.


Carmelo Bene, L'Orecchio mancante, Feltrinelli, Milano, 1970