giovedì 30 marzo 2017

Opinioni del Gatto Murr ( Hoffmanniana)


"Sì, l'amor ci salta addosso.
L'amicizia è proprio un'arte."

Perturbante Hoffmann!

Domenica 2 Aprile, alle ore 16.30, nei Giardini di Palazzo Cattaneo, via Oscasale 3, e in caso di pioggia in Sala "Ivan Illich",  la Libreria vi invita all'incontro con gli editori della casa editrice L'orma, Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, per presentare la collana Hoffmanniana. 
Un bellissimo incontro, con Hoffmann, il gatto Murr, Coppelius e gli altri della banda in compagnia del curatore Matteo Galli.

Apertura dell'incontro a cura di Fabrizio Davini.
Musica e suoni a cura di Luca Ferrari. 



mercoledì 29 marzo 2017

Per Derek Walcott



Marzo, il mese che l'Unesco e i popoli di tutto il mondo hanno consacrato alla poesia, ha visto la scomparsa del grande poeta caraibico Derek Walcott.

Per ricordarlo, la Libreria Ponchielli Venerdì 31 Marzo alle ore 18,00, in Piazza Zaccaria 10 (davanti alla Libreria) ha chiesto al poeta Giovanni Uggeri, di interpretare alcune liriche tratte dal volume "Mappe del Nuovo Mondo", che raccoglie poesie dal 1948 al 1984.

L'appuntamento è aperto a tutti gli interessati.

martedì 28 marzo 2017

"Hoffmanniana" nei Giardini di Palazzo Cattaneo, Domenica 2 Aprile, ore 16.30



E.T.A. Hoffmann, grande narratore di sogni e incubi, ma anche delle ossessioni della musica e dei musicisti, delle febbrili folle cittadine e della sarcastica saggezza dei gatti, è il protagonista dell’opera omnia che L’orma editore ha deciso di pubblicare in un ampio progetto a lungo termine. 
 
L’«Hoffmanniana», affidata alle cure di Matteo Galli, tra i massimi esperti dello scrittore, artista e musicista romantico, presenta i suoi romanzi e racconti in nuove, accurate traduzioni, cui si affianca un ricco e innovativo apparato paratestuale: dalle classiche introduzioni, cronologie e bibliografie, a corpose note informative e interpretative, da una sintetica enciclopedia (battezzata «E.T.A.pedia») a suggestivi inserti iconografici a colori che danno conto dell’intertestualità e dell’immensa fortuna postuma delle opere di Hoffmann.

I Notturni, gli Elisir del diavolo, le Fiabe e Il gatto Murr sono i primi quattro testi pubblicati, mentre sono in arrivo I confratelli di san Serapione.
Un’edizione prestigiosa e duratura, che segna una tappa imprescindibile della ricezione di Hoffmann in Italia.

L’incontro di Domenica 2 Aprile sarà un’ottima occasione per parlare dei criteri dell’edizione e dell’esplosiva produzione letteraria dell’autore di Königsberg, in compagnia del curatore e traduttore Matteo Galli (Università di Ferrara) e di Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, fondatori della casa editrice L’orma.


Progetto grafico a cura di Roberta Boccacci. 

Cosa bolle in pentola





  •  Ab-norme esposizione della storica collana Millelire dell'editore Stampa Alternativa; sono tanti, sono belli, e sono già in valigia (la famosa Valigia Verde che ospita i nostri Microlibri). P.S. Sono presenti anche volumi della collana Eretica, Margini, Peccati, Strade Bianche.

  • Venerdì 31 Marzo, alle ore 18.00, davanti alla Libreria (Piazza Zaccaria, 10), Giovanni Uggeri renderà omaggio a Derek Walcott, poeta caraibico, premio Nobel, recentemente scomparso.

  • Sabato 1 Aprile, apre la mostra "Scrittori sotto vetro", acquerelli letterari di Lucia Zanotti, liberamente tratti da disegni d'autore.
    Gli stessi, per volontà del'autrice, saranno donati al Centro Scrittura Cremonese di Acquanegra.

  • Sempre in Libreria, esposizione della collana Opere da tre soldi per quattro gatti, della  casa editrice Imagaenaria Edizioni Ischia.

  • Domenica 2 Aprile, alle ore 16.30, nei Giardini di Palazzo Cattaneo, via Oscasale 3,e in caso di pioggia in Sala "Ivan Illich",  la Libreria vi invita all'incontro con gli editori della casa editrice L'orma, Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, per presentare la collana Hoffmanniana .Un bellissimo incontro, con Hoffmann, il gatto Murr, Coppelius e gli altri della banda in compagnia del curatore Matteo Galli.

mercoledì 22 marzo 2017

Un illustre vicino di casa



Non a tutti capita di avere per vicina di casa una pagina illustre della storia cremonese.
Alla Libreria Ponchielli è toccato in sorte di avere a fianco "La Famiglia Cremounesa",  un'istituzione per la nostra città.
Nata ufficialmente nel 1968, e tuttora attiva, la Famiglia si origina da un gruppo di amici che decide di creare un punto di ritrovo che permetta uno scambio e una condivisione di vita attorno ad un caffè, ad un bicchiere di vino, ad un libro.
Dobbiamo ricordare che in quegli anni stavano chiudendo molti luoghi di aggregazione che, ora sappiamo, non avrebbero più riaperto.

Gli amici della Famiglia Cremounesa comprendono che una città che non ha luoghi deputati all'incontro è destinata a desertificarsi umanamente, culturalmente, socialmente.
Una storia come questa affonda le sue radici nel primo Novecento, in quella espressione della volontà popolare di accedere fraternamente alla cultura e di promuoverne la diffusione.
Nasce da questo intento una Biblioteca straordinaria, conservata con cura e che ora la Libreria Ponchielli intende onorare con una mostra.
Questa Biblioteca, di cui troverete esposti cento volumi, spazia da Liala ai premi Nobel, dai romanzi lievi sino a rigorosissimi saggi delineando una storia dell'editoria e del gusto.

Con questa esposizione di libri ormai rari e altrove introvabili (molta letteratura russa, testi dialettali cremonesi, saggi storici mai più rieditati), si vuole anche offrire la possibilità di un viaggio nella memoria che ci riconduca ad atmosfere sensoriali, visive, emozionali, di un altro tempo, di un altro luogo, di un'altra umanità.

Buon viaggio.

Cosa bolle in pentola!

Fantasia
Resterete senza parole? A mucchio gettiamo ai vostri piedi, come una donna sorridente fa talora con i suoi vestiti,tutte le nostre prossime avventure. Ci limitiamo a metterne i titoli e poche parole di introduzione, come esca per i vostri desideri. A mano a mano che si avvicinerà il tempo della loro realizzazione,  troverete molto altro.

Kasane Kurokami





















                          Sole invernale
                                  io
                          come l'airone       

                                                     Kasane Kurokami




                                                                        

Jam Session in Kavarna. Questo venerdì porta la creatività!!!

Una presentazione Senza Misure a Pisa

lunedì 20 marzo 2017

L'utopia del corpo, Nicoletta Poidimani- Mimesis



Nicoletta Poidimani nel libro “Utopia del corpo”, edito Mimesis, mette in luce il corpo come luogo delle trasformazioni, consigliando di cominciare la ricerca della nostra incompiutezza, senza paura di perdersi, se non si è più incatenati al valori mortiferi del potere.
Con l’età moderna nasce il pensiero scientifico (quantitativo) e si passa al modo di produzione capitalistico. Si abbandona la relazione di prossimità con la natura, in nome della volontà di dominio sulla natura e sull’uomo stesso. Il capitale si poggia sull’approccio quantitativo della realtà, in particolare utilizza il criterio del giudizio di utilità determinando così l’inutile, l’altro, il minaccioso costruendo le basi di un’ortopedia sociale: per chi è deviante li attendono prigioni e manicomi. Tale è il potere dell’inquisizione che si adopera per cancellare le individualità e determinare l’eretico, costruendo e imponendo l’identità intesa come conformità alle norme.
Da una parte troviamo i diversi che incarnano il desiderio senza disciplina, dall’altra c’è il corpo alienato dedito al lavoro. Questa società di normalizzazione impone la difesa di un’identità di razza e l’ammaestramento dell’immaginario.
De-costruire l’identità richiede l’uscita dal regime di polizia identitaria che è stato introiettato, per mettere in atto le molteplicità di desideri. Ciò significa abbandonare il sapere di sé totalitario, distruggendo i miti delle culture dominanti. Poidimani prende spunto da Lapassade nel formulare il concetto di neotenia e transe, come possibilità di liberare il corpo dalle ritualizzazioni che lo recludono nella prigione dell’omologante. La transe rende possibile il ritorno in direzione di uno stato infantile, tenta di creare una collettività liberata dall’alienazione della proprietà privata.
Qui va collocato il momento dell’utopia: poiché il nostro corpo custodisce in sé la possibilità di esperire nuovi percorsi, guardandosi dentro può trasformare anche l’esterno.
Un corpo libero è un corpo che immagina e desidera, un corpo in continuo divenire.

venerdì 17 marzo 2017

Il periodo non è fertile

Non ho seme da spargere per il mondo
non posso inondare i pisciatoi né
i materassi. Il mio avaro seme di donna
è troppo poco per offendere. Cosa posso
lasciare nelle strade nelle case
nei ventri infecondati? Le parole
quelle moltissime
ma già non mi assomigliano più
hanno dimenticato la furia
e la maledizione, sono diventate signorine
un po’ malfamate forse
ma sempre signorine.

Patrizia Cavalli
da Le mie poesie non cambieranno il mondo (Einaudi, 1974)

Agli amici che di notte danzano il tango


ENRIQUE GONZÁLEZ TUÑÓN

Tangos

a cura di Ilaria Magnani
292 pp.
12,00 euro
ISBN 978-88-97376-54-5
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Pilastro della cultura popolare e scrittore di tanghi, alcuni dei quali interpretati da Carlos Gardel, Tuñón pubblicò questo libro nel 1926, riunendovi una serie di racconti in cui il tango delle origini, quello degli emigrati e dei postriboli, rivive in tutta la sua passione e drammaticità. Il tutto immerso in una Buenos Aires notturna e carnale, dove ad ogni incrocio, ci si può imbattere nella lama di un coltello o nell'amore di una donna...
Scarica la scheda del libro

lunedì 13 marzo 2017

La verità come scorta della menzogna

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«A cosa valgono i tuoi discorsi dissacranti e le tue argomentazioni di fronte agli idoli?» chiese una sera Seng, fra gli amici di Mee il più acuto e pericoloso, scrollando le spalle. «La tua verità non ha colori accattivanti. Non è affascinante. Forse a volte può entusiasmare, se la dirigi contro la menzogna. Altrimenti risulta piatta e noiosa. Non è neanche concepibile il fatto che tu un giorno possa vincere e ritrovarti senza un nemico da combattere. Diventerebbe tutto spaventosamente arido». Bevve un bicchiere di Yeera in un sol fiato. «E allora diventereste sentimentali! Al cospetto di qualsiasi idolo, anche il più infimo, che vi ricordi il passato».
La risposta a Seng meritava una riflessione. «Chi ti dice che un giorno avremo vinto definitivamente?».
«Pensavo che tu lo sperassi».
«Certo» proseguì Mee con cautela. «Ma sono autorizzato a sperarlo?».
Seng guardò il suo amico innocentemente.
«Le menzogne hanno una vita limitata», spiegò Mee. «Le singole menzogne. Ma la menzogna? La menzogna in senso assoluto?».
Seng versò a Mee un bicchiere pieno.
«La menzogna ha una forza generatrice. E farà in modo che noi non si resti disoccupati. Non appena una menzogna verrà smentita, ne arriverà subito un'altra. E noi, noi non siamo altro che la sua scorta, le corriamo accanto, ci teniamo al corrente e la rettifichiamo».
«Ecco cosa volevo sapere», disse allora Seng, come se avesse orientato tutto il discorso in modo da ricevere solo questa risposta.
«Cosa?».
«Che tu potresti vivere senza la menzogna. Se per ipotesi non ci fossero più menzogne...».
«Ipotesi irragionevole».
«Anch'io lo credo», ammise Seng traquillamente. «Per questo seguo la corrente».
Mee si sentì in dovere di dire: «Tu sai che questo per me non può sussistere».
Seng scosse tristemente il capo. «Altrimenti saresti incoerente».
Mee si sentì colpito nell'onore. «Incoerente?».
«Sì, perché partecipi e corri dietro a ogni menzogna e te ne innamori e a ciascuna strappi la maschera dal volto: perché non puoi fare a meno di lei per continuare a correre e a gridare no e a rettificare: e temi che un giorno possa non esistere più».
Mee scosse la testa.
«In verità» disse Seng e parlava tranquillamente come si fa con un accusato che da un momento all'altro potrebbe smettere di negare la sua colpa «se si mentirà sempre — e se non si potrà fare a meno di mentire — allora non possiamo forse affermare che il mondo della menzogna è il mondo reale? Quel mondo dal quale tu ti chiami fuori? Non si può dire allora che tu sei il falso? Uno che non c'entra nulla? Che si atteggia a superiore di fronte al mondo?». Le parole di Seng suonavano come un'accusa.
«Forse», disse Mee.
«In verità», concluse Seng, «mi sembra davvero un peccato. In fondo sei dotato di rara intelligenza. Ed è sprecata. Ma fai come vuoi». Così disse e si alzò.

Günther Anders, La catacomba molussica, 1932

Grazie a Luca Ferrari che ci ha parlato di Syd Barrett iniziando a raccontare nella solare ora e ha fatto salire la luna in cielo senza che nessuno di noi che ascoltavamo se ne accorgesse


giovedì 9 marzo 2017

L'Orlando Curioso ricorda gli appuntamenti di Venerdi 10 Marzo




Alle 17,30, alla Libreria del Convegno, sarà presente il poeta Giampiero Neri in una conversazione con Giovanni Catelli. Qui, ulteriori informazioni.

mercoledì 8 marzo 2017

"Niente di tutto quello che credi che sono"



Domenica 12 Marzo, alle ore 16.00, Sala "Ivan Illich", Palazzo Cattaneo, Via Oscasali 3,
Luca Chino Ferrari, studioso di culture underground, traduttore, scrittore e critico musicale ci introdurrà alla vita e al tempo, Londra 1965, di Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd.

Luca Ferrari, autore delle prime fanzine italiane, le cui immagini saranno proiettate durante l'incontro, e della prima biografia dedicata a Syd Barrett, ha pubblicato testi di ricerca musicale con editori italiani ed internazionali (qui tutta la bibliografia).

"Niente di tutto quello che credi che sono" è la sintesi della parabola di un uomo emblematico ed anomalo, la vita di Syd Barrett sembra aver sorpassato la sua stessa opera, creando un unicum all'interno di tutta la scena musicale a cui finora abbiamo assistito.
La sua biografia, nonostante trent'anni di lontananza dalla società dello spettacolo, continua ad avere più forza di molte altre e ci obbliga ad una riflessione che vada al di là del mito.

La generazione, che ha saputo riconoscerne l'autenticità e la purezza della ricerca, è stata forse grande quanto lui, salvandolo ripetendo-si, ripetendo-ci, dato che ne parliamo ancora, perchè è giusto continuare a parlarne?

Luca Ferrari, refrattario alle molte letture spesso date sull'argomento, ci guiderà con un incontro che sarà sintesi e interazione, gioco e studio.


A seguire, all'A.D.A.F.A., alle 17.30, Giovanni Uggeri con l'Ensamble Alma Libera presenteranno la raccolta poetica Gasoline di Gregory Corso in una versione per contrabbasso. Qui, ulteriori dettagli.

progetto grafico a cura di Roberta Boccacci

venerdì 3 marzo 2017

Tre parole

Tre parole per descrivere il nostro tempo:

silenzio,
delirio,
estraneità.

Ne vorremmo  forse una di speranza?

- Silenzio! -
Aspettiamo.





Ci manifesteranno i giorni quello che ignoriamo 
e ci porterà notizie colui al quale non abbiamo fissato un appuntamento.

In questo delirio c’è tanta speranza.

Teognide, Elegie

261-266

In mio onore non si beve vino da quando sta vicino a quella tenera ragazza un altro uomo, che è peggiore di me. Acqua fresca bevono in mio onore i suoi genitori accanto a lei,sì che spesso ella si reca ad attingere acqua e riporta via la brocca piangendo la mia assenza Là io la presi col braccio alla vita e il collo le baciai:  a lei dalla bocca sfuggì un tenero sussurro.

                                  (traduzione di Franco Ferrari, Bur 2016)Risultati immagini per immagini arte greca affreschi

Le Babe, Ugo Pierri

ne la rumorosa quiete
le babe mostra le tete al bel mar de trieste
i omini bati tresete
i conta barzelete piene de porzina
za de prima matina i fioi
rompi le bale per 'na cocacola

de festa o de giorno de lavor
col sol o co' la piova
le ciacole soto la lanterna
lassa el tempo che trova

kk