sabato 28 giugno 2014

Michel Foucault

" Che cos'è questo linguaggio che non dice niente e che non tace mai che chiamiamo letteratura ? "

Leo !


" Ah, la vetrina della Libreria Ponchielli all'alba, dopo una notte con gli amici e le brioches di Denti, pasticcere notturno"

Leo

http://www.internazionale.it/portfolio/viaggio-sotterraneo/

giovedì 26 giugno 2014

Foucault: "L'Ultima intervista"


                     Non vi è, cioè un soggetto prima della relazione con sé: il soggetto è questa 
                     relazione e non uno dei termini di essa. 

                     Michel Foucault, L'ermeneutica del soggetto, Feltrinelli, Milano 2011  

Michel Foucault


   Non è la scrittura che è felice, è la felicità di esistere che è sospesa alla scrittura, il che è un po' 
   diverso. 

   Michel Foucault, Il bel rischio, Cronopio, Napoli 2013

Antonio Moresco

        Sto scrivendo un racconto piuttosto lungo nel quale si vedrà un gruppo di esseri umani che         
        hanno capito di dovere, prima di tutto, rinunciare a questa prigione, (perché il dramma è 
       l'attaccarvisi) e che partono in cerca di un'umanità superiore libera dalla prigione, presso la quale        potranno trovare l'aiuto necessario. E lo trovano, perché alcuni compagni e io abbiamo realmente 
      trovato la porta. Solo a partire da questa porta comincia una vita reale. Questo racconto avrà la
    forma di un romanzo d'avventura intitolato Il Monte Analogo: è la montagna simbolica che unisce  
     il Cielo e la Terra; via che deve materialmente, umnamente esistere, perché altrimenti la nostra
     situazione sarebbe senza speranza.

    René Daumal, La conoscenza di sé, Adelphi, Milano 1972

La repubblica nomade di Antonio Moresco

                                                 1 giugno: Palermo – Piana degli Albanesi
                                                 2 giugno: Piana degli Albanesi – Ficuzza
                                                 3 giugno: Ficuzza – Corleone
                                                 4 giugno: Corleone – Prizzi
                                                 5 giugno: Prizzi – Santo Stefano Quisquina 

                                                 6 giugno: Santo Stefano Quisquina – Alessandria della Rocca
                                                 7 giugno: Alessandria della Rocca – Sant’Angelo Muxaro
                                                 8 giugno: Sant’Angelo Muxaro – Aragona
                                                 9 giugno: Aragona – Racalmuto
                                                 10 giugno: Racalmuto – Canicattì
                                                 11 giugno: Canicattì – Ravanusa
                                                 12 giugno: Ravanusa – Mazzarino
                                                 13 giugno: Mazzarino – Butera
                                                 14 giugno: Butera – Gela

Antonio Moresco



Erice, odoranti di salvia i suoi paradisi,

ingiù dallo scosceso il mare cresputo immobile,

terse come stoviglie le strade spirali

ingressi ed imposte chiusi,

laddentro cortili dove minuscole lune

l’acqua nei profondissimi pozzi in echi,

ben scarsa entro cisterna simmetrica,

frammezzo qualche albero,

mura mura convolvoli,

secondari usci su candida viuzza

tra verdi persiane opposti a quelli maestri


 


Antonio Pizzuto, Testamento 




Pierrino


Carmen Balcells e Andrew Wylie : che ne dite della povertà di Roberto Bolano ?

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Pierrinus et bonum


domenica 22 giugno 2014

"nessuno vuole Celan"

"nessuno vuole Celan"

" La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore"

 


" Gettare la tonica alle ortiche dopo aver tradotto Arno Schmidt "


Prosegue la serie di interviste con i traduttori.  Arno Schmidt (1914 – 1979) è uno scrittore solo recentemente riproposto dall'editoria italiana. Abbandonato dai più grandi, che avevano pubblicato qualcosa tanti anni fa, come ad esempio l'einaudiano Alessandro o Della verità, oggi troverete le sue opere tra i nomi di editori attenti come Mimesis, Zandonai e Lavieri. Abbiamo provato a capire cos'è successo con Dario Borso, suo principale traghettatore. Borso, figura "a cavallo" (nel senso anche di figura galoppante e fiera) tra filosofia e letteratura, è autore di numerose traduzioni e curatele. Tra i vari nomi si ricordi soltanto Paul Celan, Søren Kierkegaard, Rainer Maria Rilke, Friedrich Hölderlin.


LB: A un lettore che non ha mai letto Arno Schmidt quale percorso suggerirebbe? C'è a suo avviso un punto di partenza ideale per un lettore? Se c'è qual è e perché? 
R: Come per Joyce, penso che l'itinerario ideale sia dal primo all’ultimo libro. Innanzitutto perché la sua tecnica, ovvero la sua lingua, si è evoluta nel senso della complessità, e secondariamente perché l’opera sua intera è un registro di cos’è accaduto di storicamente fondamentale in Germania e in Europa dalla seconda guerra mondiale in poi. Recentemente John E. Woods, il traduttore americano di Thomas Mann e di Schmidt (lo lesse per la prima volta in seminario a Tubinga, e gettò alle ortiche l’abito talare), in occasione della sua monumentale traduzione di Zettel’s Traum (il romanzo più lungo al mondo) ha affermato un mese fa che nei testi ironici del primo c’è una media di tre sottotesti, in quelli del secondo di sei. Non so come faccia a dirlo, ma se lo dice lui… 


LB: Quello che ho apprezzato subito nelle sue curatele, viste assieme nel loro divenire, è la capacità di muoversi bene tra filosofia, narrativa e anche poesia (penso a Poesie sparse pubblicate in vita di Paul Celan uscito qualche anno fa da Nottetempo, con uno scritto famoso di Andrea Zanzotto su Celan). Lo so che è probabilmente difficile parlarne per lei che la vive in prima persona, tuttavia questa caratteristica secondo me non comune, o se non altro non praticata molto a livello di pubblicazioni, cosa significa per lei, in lei?
R: In effetti sono in prestito nella letteratura. Il guaio è che sono in prestito anche altrove. Seriamente, per parecchio ho praticato filosofi che si sporgevano sul poetico (Diderot e Kierkegaard in primis), finché ho cominciato a fare l’inverso, a praticare poeti che si sporgevano sul filosofico (Celan e Schmidt in primis). Le traduzioni cui sono più affezionato, anche perché provviste di commentari apprezzati e utilizzati poi in varie sedi, sono: Kierkegaard, La ripetizione (Rizzoli), Celan, Oscurato (Einaudi), Schmidt, Paesaggio lacustre con Pocahontas (Zandonai).

LB: Mi permetto un salto a Søren Aabye Kierkegaard al quale sta dedicandosi da lungo tempo. Da poco Morcelliana ha pubblicato un breve libro intitolato La nostra epoca. Quali sono state le motivazioni di questa nuova pubblicazione? Perché ce la consiglia?
R: È un testo sorprendente, da un paesotto com’era la Copenaghen di metà Ottocento Kierkegaard intuì sviluppi della società che si stanno compiendo adesso. Provare a leggere per credere. 

LB: Chiudo con una domanda che compie un ulteriore salto. Un amico, Marco Scarpa, mi ha mostrato un "foglietto" di poesia dietro la cui realizzazione c'è il suo apporto, se non ricordo male collegato a un premio. L'iniziativa mi è parsa subito notevole. Volevo chiederle se è ancora viva e se comunque può dare qualche cenno sui suoi prossimi lavori. Grazie.
R: È il Premio Baghetta, che nei suoi sette anni di vita ha laureato parecchi poeti promettenti. Dopo un po’ risbucano fuori, come recentemente Chandra Candiani nella bianca Einaudi. Scarpa mi pare promettente. In questi giorni è uscito il Foglietto n. 2 Baghetta, pieghevole di 32 pp. gratuito: una traduzione a quattro mani, mie e di Pinto, del pamphlet di Schmidt Ateo?: Altroché!. Il terzo Foglietto in cantiere (la frequenza è all'incirca semestrale) sarà una raccolta di brevi inni a Shiva dell’XI secolo.
Quanto ai miei lavori: l’aspetto più bello è farli, il più brutto trovarseli fatti e non accettati dall’editoria. Comunque, dopo due anni in panchina, I migranti di Schmidt è approdato a Quodlibet, con commentario in prima mondiale finanziato dalla Arno Schmidt Stiftung. Già in giro per vari corridoi sono gli scritti socio-politici di Elvio Fachinelli a mia cura. Quest’estate rifinirò la curatela del diario di guerra e prigionia di un granatiere della prima guerra mondiale, da me scoperto. Infine può sembrare strano, ma nessuno vuole Celan. Sarà la crisi…Web Bug from http://feeds.feedburner.com/~r/Librobreve/~4/YA8bP_b2Ni0?utm_source=feedburner&utm_medium=email

martedì 17 giugno 2014

Ugo Pierri proSvevo


Scoprì Bloom fattori comuni di somiglianza tra le loro rispettivamente simili e dissimili reazioni all'esperienza? 

Ambedue erano sensibili alle impressioni artistiche, le musicali a preferenza di quelle plastiche o pittoriche.

James Joyce, Ulysses



La loro relazione ebbe l'impronta dal Balli. Divenne più intima di quanto Emilio per prudenza avrebbe desiderato, intima come tutte le poche relazioni dello scultore, e i loro rapporti intellettuali restarono ristretti alle arti rappresentative nelle quali andavano perfettamente d'accordo perché in quelle arti esisteva una sola idea, quella cui s'era votato il Balli, la riconquista della semplicità o ingenuità che i cosidetti classici ci avevano rubate. 

Italo Svevo, Senilità

Ugo Pierri proSvevo


"Siamo tutti fiori" 

James Joyce, Ulysses

domenica 15 giugno 2014

Bloom's day: omaggio a Joyce di Ugo Pierri


        "Vanne, mio libriccino, vanne svelto 
      A salutare il pubblico retrivo 
   Scritto tu fosti, inver contro mia voglia,
    In angelica favella disamena"  

James Joyce, Ulysses

venerdì 13 giugno 2014

Gadda



Le parole sono ancelle d'una Circe bagasciona, e tramutano in bestia chi si lascia affascinare dal loro tintinnìo.


Carlo Emilio Gadda

mercoledì 4 giugno 2014

90 di questi Kafka


Ho provveduo ad allestire la tana, e pare ben riuscita. Dall'esterno, a dire il vero, non si vede altro che un gran buco, che di fatto non porta da nessuna parte, dato che già dopo qualche passo si cozza contro la roccia naturale dura e compatta. Non voglio menar vanto d'aver attuato questo stratagemma intenzionalmente; esso, piuttosto, era quel che restava di uno dei tanti  tentativi di scavo andati a vuoto, ma alla fine ho giudicato proficuo non colmare quell'unico buco. 

Franz Kafka, La tana

lunedì 2 giugno 2014

a Natale Ardoli


Kayapo contro i Mondiali di calcio in Brasile


Jean Michel Basquiat


Walter Benjamin Paul Klee- Angelus Novus


 C'è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, e le ali sono dispiegate. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un'unica catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l'angelo non può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il progresso, è questa bufera.

 
                                             Walter Benjamin, Sul concetto di storia (1940)

Ingeborg Bachmann


Ingeborg Bachmann nel suo appartamento a Roma, 1968

Fratelli d'Itaglia



...


Se questa Europa non si darà come compito prioritario un cambiamento di pensiero che riparta dalle donne, senza compassionevoli concessioni, e dai generi plurali che la costituiscono e la abitano, è del tutto inutile che ci si limiti ad "aggiustamenti" di rotta, perché è questo il terreno di quella mutazione antropologica, in cui si esprimono le necessità e le urgenze di una vita più degna che richiama un nuovo esercizio delle libertà politiche e istituzionali.
 
Tiziana Villani

domenica 1 giugno 2014

ANTONIO RICCARDI

In Sellerio è uscito un libro di Antonio Riccardi.
" Cosmo più servizi, divagazioni su artisti,diorami,cimiteri e vecchie zie rimaste signorine ".



 Avete mai provato a guardare indietro tutti coloro che vi hanno preceduto nella tessitura di storie che costituisce la vostra famiglia?  Un capogiro, uno spavento, un tenero singulto di appartenenza?
Antonio Riccardi dopo averci dato le poesie dei bellissimi " Il profitto domestico" Mondadori  1996, " Gli impianti del dovere e della guerra", Garzanti 2004 e " Aquarana e altre poesie d'amore" Garzanti 2009 ci regala questo giro di giostra nel passato.

La filosofia di Frank Zappa

" Ho un amico talmente attratto dai libri che li legge "


                                    Frank Zappa