martedì 31 ottobre 2017

"La città dell'acciaio, due secoli di storia operaia, Alessandro Portelli, Donzelli edizioni

La gente a cui dobbiamo qualcosa

"Ho sentito in me una tempesta di parole, abbastanza da scrivere centinaia di canzoni e altrettanti libri. Ma so che queste parole che sento non sono mia proprietà privata. Le ho prese in prestito da voi, così come ho camminato nel vento prendendo in prestito l'aria sufficiente per continuare a muovermi, e ho preso in prestito da mangiare e da bere per tenermi in vita... E io ho preso in prestito la mia vita dalle opere della vostra vita... L'unica storia che ho sempre cercato di scrivere siete voi. E non sono riuscito a scrivere una ballata o un racconto che dicessero tutto quello che c'è da dire su di voi. Voi siete i poeti, e la vostra lingua di tutti i giorni è la nostra migliore poesia scritta dal miglior poeta".

                                       Woody Guthrie, Born to Win


la libraia dedica ai Corrieri che, quotidianamente, le portano libri  e che, ottobre 2017, stanno lottando per i loro diritti

venerdì 27 ottobre 2017

Il libro della giungla, il libraio

"Sono in India, perso nelle montagne di Munnar, con le sue piantagioni di the ed i suoi paesaggi nebbiosi. Verde scuro e bianco attorno a me. 

Guarda in allegato questo bellissimo uomo! E' il libraio del villaggio, ha un piccolo, minuscolo,  spazio nascosto dietro ad una boutique di gioielli dorati e un bar di cioccolato. Cosa mi ha venduto? Il libro della giungla di Kipling..."

Si ringrazia sempre una foglia, dopo il ballo



fuori
   le foglie
 finiscono per terra,
  i fogli
   sui muri
        fuori dai giornali

La luce ha confuso anche la foto


(e chi alla foto era dietro)

giovedì 26 ottobre 2017

Versi straccioni

Gli spigolatori



Le spighe mietute sono in covoni. Eh! hue! oh! dià! I carri trasporteranno domani la parte migliore. È la volta degli spigolatori. Ora. È la volta degli spigolatori.
Allerta! o madre, e voi, o figli, su! andiamo pel campo irsuto come i nostri capelli ed una spiga sola non ci sfugga. È la volta degli spigolatori. Ora. È la volta degli spigolatori.
L'annata è buona, grossi sono i grani. A voi. Tastate questa spiga: piena, dura, e come fiorisce! È la volta degli spigolatori. Ora. È la volta degli spigolatori.
Rimane grano lungo il solco, quanto basta a riempir più di una corba, tanto per non morir di fame. È la volta degli spigolatori. Ora. È la volta degli spigolatori.
Potessimo venderne un po', per qualche soldo, andremmo al Biancospino a bere un gotto di vino fragrante. È la volta degli spigolatori. Ora. È la volta degli spigolatori.

O voi! Passando vicino ai covoni, rubate, rubate ai padroni. E ricordate che pane ci vuole a quei che non han burro. È la volta degli spigolatori. Ora. È la volta degli spigolatori.
 
I marmocchi
Aprite la porta ai marmocchi, hanno tanto freddo. Battono i denti, i poveri piccini. Ohé! Vi ascoltano! Come fa caldo, là dentro. Buona gente, fa freddo qua fuori
.
Aprite la porta ai marmocchi, hanno tanta fame. Battono i denti, i poveri piccini. Ohé! Vogliono entrare! Voi mangiate, là dentro. Buona gente, essi hanno il ventre vuoto.

Aprite la porta ai marmocchi, hanno tanto sonno. Battono i denti, i poveri piccini. Ohé! Montano sulla cascina! Voi dormite, là dentro. Buona gente, essi hanno gli occhi stanchi.
Aprite la porta ai marmocchi, hanno un fiammifero. Battono i denti, i poveri piccini. Ohé! Orecchie da mercante! Vedremo là dentro, buona gente, se il fuoco vi risveglia.
Jean Richepin, Chanson des gueux, 1876

mercoledì 25 ottobre 2017

Omaggio ai liutai di Bottega Aperta, e ad Elena Baila che li ha raccontati



Vagabondo ho veduto, irrequieto, nella vasta
casa una donna, una donna da amare,
uno strumento di corde nel pugno, dolcissimi
i suoni all'udito:
aveva un archetto di fuoco, nasceva da quello
la pace

               da quel giorno continuamente riprovo,
le mani scaldando.
Quello strumento, quel suono, la pace
desidero forte.

                                    Anonimo, Persia 1049

domenica 22 ottobre 2017

Annullamento incontro

Per gravissimi motivi siamo costretti ad annullare l'incontro previsto per oggi, Domenica 22 ottobre alle ore 17,00 a Palazzo Cattaneo,  LSD Ernst Jünger, Albert Hofmann carteggio 1947-1997.
Scusandoci, ringraziando per l'attenzione e affiancandoci alla casa editrice, vi auguriamo una felice domenica.


Gli amici che non siamo riusciti a raggiungere, ci troveranno comunque ad accoglierli.




martedì 17 ottobre 2017

LSD, carteggio Ernst Jünger Albert Hofmann - incontro con gli editori Giometti&Antonello, Domenica 22 Ottobre, ore 17.00, Palazzo Cattaneo


Nella Sala Kant Café, verrà presentato il volume "LSD", pubblicazione della casa editrice Giometti&Antonello.

All'incontro saranno presenti anche gli editori.



"forse così egli si proponeva di liberare e di strappare le sottili radici che imprigionano il nostro essere in ciò che è quotidiano e abituale. 
E' così: quando risolviamo il rebus, possiamo essere sbalorditi, stupiti, spaventati, ma anche presi da un senso di gaiezza. Quando simili impressioni si fanno frequenti, cominciamo ad accostarci con cautela alle cose; anche le semplici pietre con cui costruiamo l'architettura della nostra rappresentazione, noi le consideriamo attentamente, con un senso di attesa ..."

Il cuore avventuroso
Ernst Jünger




Progetto grafico a cura di Simona Bellitti
Pagina facebook dell'evento

giovedì 12 ottobre 2017

Michele Di Maria, Pietro Di Cristofaro e la Ghirlanda


Vi invitiamo a sfogliare questo libro: si tratta di un libro nel libro e si comprende solo aprendo pagina dopo pagina.

Il primo libro racconta il lavoro di Michele De Maria, un'esperienza straordinaria sul disagio, considerato uno sguardo altro e alto sul mondo.
Pietro di Cristofaro condivide ed empaticamente disegna sul volume le emozioni che gli suscitano le narrazioni che sta leggendo.
Una ghirlanda di esseri umani che si parlano, si guardano, si riflettono l'uno nell'altro.
A Dio tutto questo piacerebbe

martedì 10 ottobre 2017

Ringraziando Stefano

"...che un uomo in gonna (in questo caso) sia un evento che distorce la raltà, quando, senza troppi sofismi, la realtà è che esiste un uomo che indossa la gonna".

Dall'introduzione della presentazione della mostra "Lei, Armando", ad opera di Stefano G.

La mostra di istantanee inedite è in corso presso la Libreria.






sabato 7 ottobre 2017

"Lei, Armando" e gatto e Fabrizio Davini

                                        Gatto  sta guardando il libro "Lei, Armando". Gli piace.

lunedì 2 ottobre 2017

Lei, Armando




Sabato 7 Ottobre
alle ore 17.30

Sala "Kant Café", Palazzo Cattaneo, Via Oscasali 3

Presentazione di "Lei, Armando", Morellini Edizioni

 con gli autori Armando Borno e Nicola Baroni

 Introduzione a cura di Stefano Ghidetti 

Apertura a cura di Dorothy Bhawl

Con la partecipazione di Arcigay 

In contemporanea
esposizione di 20 istantanee del mondo di Armando
 nelle stanze della Libreria Ponchielli
Piazza Zaccaria 10, Cremona




Fine anni ’60.
Quartiere Carmine di Brescia, un luogo di delinquenza e prostituzione ordinaria, fino a quando non arrivano tre uomini dall’aspetto tutto femminile: sono Lea, Carlotta e Lora, le prime travestite bresciane scendere in strada a battere.

Le autorità provano in tutti i modi a fermarle: l’arresto, le multe, le diffide, il confino coatto; ma loro si insediano in Casa delle Bambole e ne fanno un bordello.

Pian piano la palazzina si riempie di altre ondate di travestiti e transessuali, non sempre ben accetti: le vecchie leve vedono aumentare la concorrenza e i nuovi arrivati devono conquistarsi il diritto di battere sotto Casa.

Armando è uno di loro. Appena diciannovenne si trasferisce in questo Eden dove fa esperienza sulla propria pelle di ogni eccesso, prendendosi ben poche pause: qualche trasferta lavorativa estiva, una breve (e ingiusta) parentesi in galera e due anni di matrimonio.

Armando ha conosciuto i desideri più nascosti delle migliaia di uomini che salivano le scale dissestate al numero 5 di vicolo Rossovera e per dieci anni ha fotografato la vita tra quelle mura, i clienti che le frequentavano, le colleghe di lavoro e le amiche di una vita

"Casa delle Bambole fu inizio e trampolino per molte di noi, fu Eden di lussuria, ma anche Golgota con relativa croce e annesse stazioni, cadute, frustate, flagelli, morte e chissà forse un giorno resurrezione. Io sono sopravvissuto e ringrazio il Signore per questo”. 
Armando Borno