martedì 20 settembre 2016

Stefano Ricci, Mia madre si chiama Loredana, Quodlibet edizioni. Mia madre si chiama Loredana e la regola

E' regola che quando è pronto il programma di Un'Ora lo si metta sul blog e lo si lasci sino al giorno della lettura.
 Mi dispiace, il programma lo rimetteremo domani, se volete cercatelo, è appena indietro, appena fuori strada direbbe Silvio D'Arzo, ma non riesco a non dirvi che è uscito questa meravigliosa cosa che è il libro di Stefano Ricci, Mia madre si chiama Loredana,
 Probabilmente anche voi, una volta che lo avrete tra le vostre mani,  non riuscirete a superare la quarta pagina senza quel pianto che conoscevate da bambini, forte, diretto e subito sorridente.
Loredana è la forte, limpida madre di Stefano, Stefano è il dolce figlio di Loredana.
Li stiamo amando entrambi.
Il libro è scritto a lettere grandi, molto grandi perchè i figli amanti sanno che in una certa stanza del tempo le madri amate faticano a leggere piccolo.   



Mia madre si chiama Loredana

lunedì 19 settembre 2016

Giovedì 22 Settembre ritorna Un'Ora

Un'Ora 
Da un' idea di Giovanni Uggeri

Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
  
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE 

Giovedì 22 Settembre 2016 ore 18:30
Libreria Ponchielli, 
piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona 




 (e se piove? E se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London) 

Senza Misure, quel giorno che Cremona bruciò di gentilezza”

Antica Lirica Irlandese”

Krishnamurti: al di là del dogma”


Senza Misure, quel giorno che Cremona bruciò di gentilezza”
a cura di Emma Varlin, S-edizioni 2016
Questo scritto è volto ad esplorare una particolare tensione
etica. L'obiettivo non è quello di narrare e cronicizzare dei momenti
specifici sotto la lente di ingrandimento, ma di attraversare quello che è successo il ventiquattro gennaio a Cremona. Si tratta di un testo che non vuole mitizzare una giornata di rivolta ma desidera riflettere su un contesto di ammutinamento. Errico Malatesta, citando un vecchio proverbio nel suo esilio londinese, diceva:
il desiderio è il padre del pensiero.
 Si teorizza ciò che si desidera.

Antica Lirica Irlandese”
L'antica poesia irlandese nasce in un periodo in cui
non era ancora apparsa una rinascita delle lettere in Europa.
I versi, composti in una lingua in parte oscura anche ai copisti stessi, sono la testimonianza frammentaria di un processo di cambiamento, della società e della cultura celtica, che dura dal VI al XII secolo d.C. Arco temporale in cui la letteratura irlandese autoctona ha dovuto trovare un equilibrio 
con la letteratura latino-cristiana d'invasione.
Questi versi vengono da una terra ai confini di un impero,
da un'epoca in cui la parola era creduta capace
di influire sulla realtà della natura e degli uomini.
Gli autori, spesso monaci, abitavano i luoghi più appartati, 
in un contatto contemplativo con quella 
che è ancora oggi una natura rigida.
La loro voce ci arriva nella forma di una poetica che privilegia la
musicalità, il gioco dei suoni, dei ritmi, alla chiarezza dei contenuti.
La traduzione non può ovviamente conservare quel valore, motivo per il quale tenteremo di riportare anche l'originale lingua irlandese.


Krishnamurti: al di là del dogma
a cura di Alberto Roverselli
Cagionevole di spirito e malnutrito di saggezza, l'uomo sopravvive alla vita dedito al consumo, affezionato acquirente del pensiero pre-confezionato e barricato dietro simboli, ideologie, credenze... fardelli. Jiddu Krishnamurti dedicò la sua vita alla relazione con gli altri e alla condivisione di un messaggio di libertà assoluta e incondizionata per una vita autenticamente felice. Se è il vaso che contiene l'acqua ed è l'acqua che è necessario bere, non serve a nulla adorare il vaso.
Purtroppo, invece, si tende ad adorare il vaso e a dimenticare l'acqua.

Fuori da questo mondo

Questa vita è un ospedale in cui ogni malato è posseduto dal desiderio di cambiare letto. Questo vorrebbe soffrire di fronte alla stufa, quello crede che guarirebbe accanto alla finestra.
A me sembra che starei sempre bene là dove non sono, e di questa questione di trasloco discuto di continuo con l’anima mia.
«Dimmi, anima mia, povera anima infreddolita, cosa ne diresti di andare ad abitare a Lisbona? Là deve fare caldo e tu ringagliardiresti come una lucertola. Quella città è sulla riva dell'acqua; si dice che sia costruita in marmo, e che la popolazione abbia un tale odio per i vegetali da sradicare tutti gli alberi. Ecco un paesaggio di tuo gusto; un paesaggio fatto di luce e minerali, e di acqua per rispecchiarli!».
L'anima non risponde.
«Visto che ami tanto la quiete, con lo spettacolo del moto, vuoi venire ad abitare in Olanda, terra beatificante? Forse ti divertiresti in quelle contrade di cui hai spesso ammirato l'immagine nei musei. Che ne diresti di Rotterdam, tu che ami le foreste di alberi maestri, e le navi ormeggiate ai piedi delle case?».
L’anima resta muta.
«Forse ti piacerebbe di più Batavia? Vi troveremmo, fra l’altro, lo spirito d’Europa sposato alla bellezza tropicale».
Nemmeno una parola. Che la mia anima sia morta?
«Sei dunque giunta a tal punto di intorpidimento da compiacerti solo del tuo male? Se è così, fuggiamo verso quei paesi che sono analogie di Morte.
— Ho quel che ci serve, povera anima mia! Faremo le valigie per Tornio. Andiamo ancora più lontano, all’estremo capo del Baltico; o ancora più lontano dalla vita, se possibile; installiamoci al Polo. Là il sole sfiora solo obliquamente la terra, e le lenti alternative della luce e della notte sopprimono la varietà e accrescono la monotonia, questa metà del nulla. Là potremo fare lunghi bagni di tenebre, mentre, per divertirci, le aurore boreali ci invieranno ogni tanto i loro rosei fasci, come riflessi di un fuoco d’artificio infernale!».
Finalmente l'anima mia esplode, e saggiamente mi grida: «Non importa dove! Non importa dove! Purché sia fuori da questo mondo!»
Charles Baudelaire
 
[Lo spleen di Parigi, 1869]

giovedì 15 settembre 2016

Il programma della Libreria Ponchielli nella Giornata Europea della Cultura Ebraica

Domenica, 18 Settembre in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica che avrà per tema "Le Lingue ebraiche", la Libreria Ponchielli presenta una esposizione di 25 tavole rappresentanti  cornici e fregi silografici usati dai  "Soncino".
Le tipografie di Soncino e Napoli furono quelle in cui, durante la seconda metà del secolo XV, fu stampato il maggior numero di libri ebraici.
I libri che furono pubblicati nella stamperia Soncino erano destinati a soddisfare le esigenze rituali e liturgiche delle comunità ebraiche.
Le tavole esposte presentano lettere circondate da fregi a fiorami  impresse con la silografia.



Di particolare interesse è la seconda pagina del trattato "Benedizioni" (Berakot), del Talmud Babilonese di cui è uscito nel 2016, per le edizioni La Giuntina, il primo volume, in prima traduzione integrale.
Ci sono voluti cinque anni per dare alla luce il primo volume: attualmente 50 studiosi stanno traducendo in  contemporanea i restanti.

Nella  stessa giornata di inizio dell'esposizione, dalle ore 16.30, davanti alla Libreria, verranno lette storie, aneddoti e leggende chassidiche.
Il chassidismo è una corrente dell'ebraismo che si sviluppa nel XVIII secolo, nell'Europa dell'Est. In opposizione al razionalismo rabbinico per il quale Dio si conosce attraverso la dottrina e l'intelletto, il chassidismo sostiene una religiosità fondata sull'amore e sulla conoscenza delle cose umili e quotidiane del mondo, proponendo una ricerca della mistica anche nella vita di tutti i giorni.

L'espressione e le riflessioni di questa comunità ebraica, in lingua yiddish, sono state raccolte e preservate da Martin Buber, che scrive: " Io chiamo novella il racconto di un destino rappresentato in un'unica vicenda, aneddoto il racconto di una sola vicenda che illumina tutta una vita. L'aneddoto leggendario va oltre: in una sola vicenda si esprime il senso dell'esistenza. Non conosco nella letteratura mondiale altro gruppo di aneddoti leggendari in cui questo avvenga in modo così variato e omogeneo come quello chassidico".

Visitare Baldassarre Castiglione a Casatico in autunno


Ricordiamo agli amici che hanno comperato "Lettere famigliari e diplomatiche" di Baldassarre Castiglione, edizione Einaudi 2016, che è bellissimo festeggiare l'autunno con una visita alla sua casa-biblioteca immersa nel verde a Casatico, vicino a Marcaria

Thomas Bernhard consiglia ai giovanissimi amici che stanno ricominciando il supplizio della scuola, di leggere "La cantina", edizioni Adelphi, per ricordarsi che ogni forma di resistenza a ciò che opprime è salutare"

mercoledì 14 settembre 2016

Giornata Europea della Cultura Ebraica


L’edizione 2016 della Giornata Europea della Cultura Ebraica in Italia si svolgerà domenica 18 settembre 2016 e avrà per tema “Le lingue ebraiche”

L’ebraico, certo, ma anche l’aramaico, e poi l’yiddish degli ashkenaziti, il ladino dei sefarditi, le influenze del greco e del russo, e naturalmente non può mancare il dialetto giudaico-romanesco. Sono tutte queste le lingue dell’ebraismo, che saranno il tema della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica, come spiega il sito ufficiale della European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (AEPJ), ente promotore dell’iniziativa e di cui fanno parte l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane assieme a B’nai B’rith Europe, Red de Juderías de España – Caminos de Sefarad, Rede de Judiarias de Portugal e JECPJ France.
In Italia la Giornata si terrà il 18 settembre, e come ogni anno sinagoghe, musei e altri luoghi di tutte le Comunità ebraiche e città della penisola accoglieranno il pubblico con varie manifestazioni culturali, tra visite guidate, spettacoli e percorsi enogastronomici.
Non tutti forse sanno quale sia la differenza tra ebraico antico e aramaico, o che l’ebraico si può pronunciare in molti modi diversi, che gli ebrei di Corfù parlavano un dialetto pugliese e che quelli marocchini hanno portato il loro chiamato Haketia fino al Rio delle Amazzoni. Queste e molte altre – si legge sul sito della AEPJ – le curiosità della “gioiosa Babele che attraversa millenni e continenti” costituita dall’ebraismo che si potranno approfondire nel corso della Giornata, alla sua XVII edizione.

fonte

Bakunin, un amante della libertà

Michail Bakunin, "La libertà degli uguali"
Edizioni Elèuthera, 2009





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Io sono un amante fanatico della libertà
M. Bakunin

Io intendo quella libertà per cui ciascuno, anziché sentirsi limitato dalla libertà degli altri, vi trova al contrario la sua conferma e la sua estensione all'infinito
M. Bakunin


Bakunin (1814-1876) è una delle più grandi figure di rivoluzionario ottocentesco. Agitatore, organizzatore infaticabile e acuto polemista, partecipò a innumerevoli insurrezioni, rivolte e complotti in tutta Europa. Fu uno dei principali protagonisti della Prima Internazionale e antagonista di Marx, alla cui visione autoritaria e verticista contrappose il suo originale socialismo libertario.
Nel decennio 1866-1876 scrisse alcuni testi decisivi per la formazione del pensiero anarchico. Questa scelta antologica, operata nella sua vastissima produzione, presenta – articolati per sezioni tematiche – gli scritti più significativi del pensiero bakuniniano maturo.
Come la sua brillante critica del mito della scienza, fatta in pieno culto positivistico; come la sua articolata proposta per un'educazione egualitaria e integrale; come le sue straordinarie anticipazioni sull'avvento di una inedita classe di nuovi padroni – gli emergenti ceti tecno-burocratici – impliciti negli sviluppi del capitalismo e nella tesi marxista della «dittatura del proletariato».
Una selezione che ci restituisce la ricchezza e attualità delle riflessioni bakuniniane, proponendo alcune pietre miliari del pensiero anarchico classico come il Catechismo rivoluzionario, Il programma della Fratellanza internazionale, L'istruzione integrale e brani essenziali di Dio e lo Stato e Stato e anarchia.


martedì 13 settembre 2016

Messaggio agli amici del Festival sull' Umorismo di Livorno

Pensando al vostro lavoro, la libraia si è ricordata di "Così per gioco - Sette secoli di poesia giocosa, parodica e satirica"  a cura di Guido Davico Bonino, Einaudi 2001.

Ci avete pensato?

Risultati immagini per così per gioco sette secoli  di poesia davico bonino einaudi

Ultimi giorni per l'esposizione "Le Mille Gru"



A proposito di " NUTSHELL" di MCEWAN ...

Secondo Tayler, l’eccentricità della struttura del romanzo (cioè il fatto che la voce narrante è quella di un feto) è solo «un modo per rinfrescare alcune osservazioni essenzialmente banali» e il libro sembra «il caso di un mastro falegname annoiato che si mette alla prova con un lavoro di ricamo».

(alla libraia è venuto da ridere e si è accorta che molto le manca una critica arguta, intelligente e giocosa)
Risultati immagini per mcewan nutshell

domenica 11 settembre 2016

Sulla strada, Jack Kerouac

L'inizio del nostro viaggio fu misterioso e spruzzato di pioggia. Si capiva che sarebbe stato un'unica grande saga di nebbia. "Iouuu!" strillò Dean. "Si parte!" Si chinò sul volante e schiacciò l'acceleratore; era di nuovo nel suo elemento, si vedeva benissimo. Eravamo tutti felici, ci rendevamo conto che ci stavamo lasciando alle spalle confusione e assurdità per compiere l'unica e nobile funzione che avevamo a quel tempo, andare.
E così in America quando il sole tramonta e me ne sto seduto sul vecchio molo diroccato del fiume a guardare i lunghi lunghi cieli sopra il New jersey e sento tutta quella terra nuda che si srotola in un'unica incredibile enorme massa fino alla costa occidentale, e a tutta quella strada che corre, e a tutta quella gente che sogna nella sua immensità, e so che a quell'ora nello Iowa i bambini stanno piangendo nella terra in cui si lasciano piangere i bambini, e che stanotte spunteranno le stelle, e non sapete che Dio è Winnie Pooh?, e che la stella della sera sta tramontando e spargendo le sue fioche scintille sulla prateria proprio prima dell'arrivo della notte che benedice la terra, oscura tutti i fiumi, avvolge le vette e abbraccia le ultime spiagge, e che nessuno, nessuno sa cosa toccherà a nessun altro se non il desolato stillicidio della vecchiaia che avanza, allora penso a Dean Moriarty, penso perfino al vecchio Dean Moriarty padre che non abbiamo mai trovato, penso a Dean Moriarty.

sabato 10 settembre 2016

Heine, Il libro dei canti, Einaudi edizioni. Libri rari

Nella collana Nue non troviamo da tempo " Il libro dei canti" di H Heine. Vogliamo ristamparlo?https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f2/Heine%2C_H._%281827%29.JPG/260px-Heine%2C_H._%281827%29.JPG

Drag queen"E adesso" Mario Mieli, Clichy edizioni, a cura di Silvia De Laude,


Risultati immagini per mario mieligli anni settanta in italia sono stati anche gli anni in cui ha avuto inizio la liberazione omosessuale. alla guida di questo movimento c'era mario mieli, un ragazzo che andava ai cancelli delle fabbriche vestito da drag queen per spiegare agli operai la sua normale diversità.

venerdì 9 settembre 2016

IVAN ILLICH: NEMESI DELLA MODERNITA, Franco La Cecla e Piero Zanini, Festivaletteratura, Mantova

Questa sera, h 20,40,  Aula Magna dell'Università, Mantova Festivaletteratura, si parlerà di Ivan Illich, uno dei critici più profondi, organici e radicali della modernitàRisultati immagini per ivan illich
"Descolarizzare la società", "Nemesi medica l'espropriazione della salute", "Genere, per una critica storica dell'eguaglianza", "La convivialità", "Disoccupazione creativa", "Perdita dei sensi", "Pervertimento del cristianesimo".


altre informazioni qui

martedì 6 settembre 2016

Urlo & Kaddish, Allen Ginsberg


Nessun fiore come quel fiore, che conobbe se stesso
nel giardino, e combattè il coltello - e perse
Reciso da strano gelido pensiero spettrale - e che
Morte! - di un Uomo di neve idiota - ghiacciolo
affilato in mano - coronato di vecchie rose - un
cane per occhi - cazzo di fabbriche di sudore e
sfruttamento - cuore di ferri elettrici.
Tutte le accumulazioni della vita, che ci logorano -
orologi, corpi, coscienza, scarpe, seni - figli maschi
generati - il tuo Comunismo - "Paranoia" che diventa ospedali.

Kaddish
1959

lunedì 5 settembre 2016

Pasto nudo, William S. Burroughs

Congresso Internazionale
di Psichiatria Tecnologica

Il Dottor "Dita" Schafer, il Partito della Lobotomia, si alza puntando sui congressisti la fredda fiamma azzurra del suo sguardo:
"Signori, il sistema nervoso umano può essere ridotto a una colonna vertebrale compatta e abbreviata. Il cervello - telencefalo, mesencefalo e diencefalo - deve seguire le adenoidi, il dente del giudizio, l'appendice...Ecco a voi il mio capolavoro: L'americano deansiogenizzato...".
 
Come vedete il controllo non può mai essere un mezzo per perseguire un fine pratico...Non può mai essere un mezzo per perseguire qualcosa che non sia un controllo maggiore...Come la droga...

sabato 3 settembre 2016

La libraia si scusa

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La  libraia si scusa con gli amici  lettori  per il lungo silenzio sui libri: non ha mai smesso di pensarli ma si è persa in lunghe riflessioni

Differenze



 (e se piove? E se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)

C'è chi dice che Un'Ora era caotica, senza una certa uniformità. Critica del tutto condivisibile. E se quello fosse l'orizzonte? 
Stufi dell'essere informati dal potere senza saper granché, il caos di incontri desideranti ci fa riflettere, non giudicare, percorrere l'infinito, non arrivare al finito. E se ci sfiorasse l'idea di ripresentare Un'Ora nel mese di settembre? 
Il detto dice che l'unica cosa certa della vita è la morte; io dico che la differenza è un'altra questione materialmente tangibile della vita.
Diamoci alla vita, diamoci alla differenza, anche solo... per Un'Ora...

giovedì 1 settembre 2016

I Ching



« Esamina dapprima le parole,
medita tutto ciò che esse intendono,
le norme fisse allora si palesano.
Se tu però non sarai l'uomo giusto,
a te il significato non si svela. »

I Ching
LIbro dei mutamenti