sabato 29 ottobre 2011

JAMES HILLMAN




           JAMES HILLMAN,nostro puer aeternus...

gaelico


IL NUOVO PRESIDENTE IRLANDESE E'  MICHAEL HIGGINS.
UN POETA E UNO STUDIOSO DI GAELICO.
FELICITA' E SPERANZA



                                                                                  Laa mie,  failt  Slaynt!




venerdì 28 ottobre 2011

Ridateci Diotima e Holderlin, Lettere e Poesie, Adelphi, 1979



la libraia e il servizio ordini del distributore PDE

LE COSE CHE LA LIBRAIA RIESCE A FARE DOPO AVER DIGITATO LA RICHIESTA DI UN LIBRO AL SERVIZIO ORDINI DEL DISTRIBUTORE DI LIBRI PDE:
 
RICHIESTA:
EDIZIONI E/O -FERRANTE ELENA-L'AMICA GENIALE
INVIO...........



LA LIBRAIA GIRA LA CLESSIDRA E...


1)Prepara il pacchetto regalo per l'edizione speciale de'"LE OPERE DI GIORGIO VASARI" in nove volumi.Riesce a mettere la carta,lo spago e la ceralacca che sigilla il prezioso pacchetto.

2)Sale sulla scala e riesce a riordinare l'ordine alfabetico del catalogo Bollati Boringhieri.

3)Effettua un'accurata ricerca sulla differenza tra le varie edizioni delle "Metamorfosi" di Ovidio.

4)Con orgoglio mette in vetrina il minuscolo libricino della  bellissima riflessione di Andrea Zanzotto su Dino Campana

5)Esce con la sua carissima amica Roberta e va al bar di fronte a spiegare come si fa un vero pisco saur

6)Si mette lo smalto sulle unghie e riesce a farlo asciugare

7)Ha una crisi di nervi perchè ha moltiplicato il tempo che è stato necessario per avere la prima risposta per i 24 ordini che deve fare

8)Siccome però la libraia ha un carattere mite,dopo essersi ripresa,passa ad abbassare le luci della libreria,accende l'abajour che illumina la vetrina di notte,mangia un cioccolatino,guarda tutti i  libri così belli nella tenue luce notturna,e si prepara a trascorrere la notte sulla poltroncina davanti al computer

martedì 25 ottobre 2011

ORARE GIPI


VATTELAPESCA


Ma quelli che uno ha amato; 
quelli che non ha amato
che l'hanno amato,
i rimpianti,
il desiderio,
l'amarezza e la dolcezza,
le puttane e la cricca degli dei! 

Albert Camus, Caligola


sabato 29 Ottobre ore 18.00
PIKIDI ARTE
SEGNO E MATERIA
Pittura e Scultura di Gianmario Sartini


29 ottobre/9 novembre 2011 

Galleria Pikidi Arte via D. Chiesa/v. Cappelletti (dietro Palazzo Cittanova)
orario di apertura: feriali 18.00/20.00 - festivi 17.00/20.00
Per informazioni: Dicre: 328.7550187 M. Grignani 327.1279694

venerdì 21 ottobre 2011

la mia libraia e RICK GEKOSKI



La mia libraia,in un momento di confidenza,mi ha confessato che se RIck  Gekoski continua ad essere insopportabilmente snob ,lei comincerà a mettere sul blog della libreria notizie curiose
sul suo conto     e  giura che lui non ne uscirà immacolato.
Mi ha accennato ad una storia : parrebbe che il lavavetri del signor RICK GEKOSKI abbia portato via da una vetrinetta un tesoro di manoscritti valutato sulle trentamila sterline :lettere di Kingsley Amis, TS Eliot, Gore Vidal,Virginia Woolf....
Sono andato a verificare la notizia e la verità è che il lavavetri non ha agito su indicazione di RG ma che ,al contrario,RG ha subito la cosa...
Pensa che interpretazione maliziosa ha dato lei.
Non vuole che lui la ignori. 

il grande RICK GEKOSKI e la mia libraia


Il sogno della mia libraia si racconta in poche parole : lei sogna che,verso sera,si apre la porta della sua libreria e, invece di contabili commercialisti corrieri rappresentanti impiegati di banca editori e incubi vari, entra RICK GEKOSKI ,titolare di LIBRIRARI.
La mia libraia non darebbe a vedere il leggero mancamento  nè che le pareti della sua piccola libreria le sembrano  quelle di un'immensa cattedrale dove i passi di RICK GEKOSKI risuonano come palpiti del cuore,
A questo punto  RICK GEKOSK I  dice :

"Questa libreria è molto bella,perfettamente adatta ad ospitare parte dei miei Libri Rari"

Non c'è veramente altro da aggiungere ,sul sogno della mia libraia.

giovedì 20 ottobre 2011

200 DI QUESTI HEINRICH


Nel dir diciamo e siamo detti






Carmelo Bene appare a Bologna: contro la svendita della Cultura in Italia
Da Sabato 22 a Lunedì 24 Ottobre diversi attori, teatri ed organizzazioni in un programma di eventi artistico culturali per ricordare Carmelo Bene e la vicenda della sua casa Paterna.


Ferdinando Tartaglia






"O gattino! o gattino!
non star fuori vieni dentro
pioggia forse ti  è agio?
anche tu senza centro
sei come me come me:
un grullino randagio"

"Vèstiti di nero
vèstiti a gramaglia Tartaglia.
Finché ci sarà
una vita un uomo una pianta un verme un
                             animale che soffre in terra

un dio che soffre in cielo
come potrai vestirti tu di bianco
tu al banco di pianto
tu Tartaglia?"

mercoledì 19 ottobre 2011

la casa , non più abitata


La mia bella mano che già distrinse si

decontrae giace sul lenzuolo sul firmamento tra mosche

e ore in ronzio orbitale e istigazioni e semplicità:

ah come ritorcersi verso un’altra castità

svischiarsi da niente a niente tra due diversi niente,

ma perchè mi hanno ferita? Ho sentito bisbigliare

ho sentito sparlare scommettere sul mio ferimento

- Ho sentito parlare del tuo ferimento

in un nerofilm in un trucco cromatico in un blocco di cronaca

qui dentro l’erba là fuori nella neve che errava tra i boschi

Andrea Zanzotto, Gli sguardi, i fatti, i senhal

sabato 15 ottobre 2011


siate gentili con i draghi (ribelli )


Tutta colpa di Tondelli, di Nicola Pezzoli (Kaos Edizioni) 


Questo è un libro di qualche anno fa. Non ricordo nemmeno più come ne venni a conoscenza. Forse, girovagando tra gli scaffali di una libreria intelligente, ebbi modo di trovarlo. A volte, infatti, gli incontri con i libri sono pressoché fortuiti, legati a circostanze sconosciute. E mai come quello con Tutta colpa di Tondelli fu un incontro fortuito e foriero di utili considerazioni. Un libro che ci fa comprendere come nel mondo dell’editoria a volte si annidino personaggi che hanno singolari visioni del loro ruolo. Quando lo scrittore esordiente li incontra nascono situazioni dove il ridicolo tiene bordone al tragico e viceversa. Stregoni della cultura, improbabili venditori di elisir di lunga vita libraria degni del far west, istrioni editoriali, forse nemmeno buoni a vendere aspirapolveri. Anch'io, a volte, li ho incontrati e, per fortuna, sono scappato alla prima occasione. Alcuni ne incontro ancora oggi e li sento pontificare dai loro finti pulpiti dai quali rendono un pessimo sevizio all’editoria seria e di qualità e a tutti quegli editori che lavorano con fatica e dedizione. Solo che ho imparato a riconoscerli almeno da un paio di chilometri di distanza. Il tempo passa, la vita si accorcia, ma, se non altro, in certe cose si diventa più furbi.
Nicola Pezzoli ci racconta con ammirabile ironia la sua personale odissea fra estenuanti pressapochismi, tonitruanti imbecilli che si travisano abilmente da creatori di epocali svolte letterarie, uffici stampa dove regna il caos, presunti esperti editoriali che nemmeno un nosocomio fallito vorrebbe tra i suoi ospiti. Promesse assurde, lettere che si contraddicono, semplici psicopatici che si credono geni della cultura. Un milieu di tutto rispetto che potrebbe alimentare senza problemi la casistica di un manuale di diritto fallimentare. Cari esordienti, cari scrittori inediti: leggete Tutta colpa di Tondelli. Non vi sarà di grande conforto, ma, almeno, avrete una guida per evitare di trasformarvi, vostro malgrado, nei personaggi di un romanzo.
Un libro.
Tutta colpa di Tondelli (Viaggio tragicomico di un autore inedito nel mondo editoriale), di Nicola Pezzoli (Kaos Edizioni).
 

Pubblicato da Angelo Ricci a venerdì, ottobre 14, 2011  

dal blog: http://nottedinebbiainpianura.blogspot.com

venerdì 14 ottobre 2011



                                                          Mostra curata da Paolo Bonini 

                                                                        

  Fila(menti)
 Incagliano
     L’impress(io)né
   L’arca(no)
      Flut(tua) musica

   Vedo:
   
  Coltelli
   Mosche
    Mannaie
     Fabbriconi
      Complessi  industriali
      Veneri in pelliccia


                                                                                                                                  
         Tecnica mista
          transfert di 
           fotografie, acquerello,
          e xilografie 


 Per info: 3392444175

Alla Donna


Gli anziani si prendono una cotta per le mandorle fresche 
quando vengono tirate su con zenzero 
pestato dalle radici pietrose 
anche se inverna
sulla loro testa 
come se fossero 
auctunnati
attorno alle cinture

James Joyce, Finnegans Wake H.C.E.

mercoledì 12 ottobre 2011

Se Steve fosse nato in provincia di Napoli


Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Qui, con il suo amico Steve Wozniak, fonda la Apple Computer, il primo aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vende il suo pulmino Volkswagen, e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I. Ne vendono qualcuno, sulla carta, solo sulla base dell’idea, ai membri dell’Homebrew Computer Club. Con l’impegno d’acquisto, ottengono credito dai fornitori e assemblano i computer, che consegnano in tempo. Successivamente portano l’idea ad un industriale, Mike Markkula, che versa, senza garanzie, nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Con quei soldi Jobs e Wozniak lanciano il prodotto. Le vendite toccano il milione di dollari. Quattro anni dopo, la Apple si quota in Borsa.
Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.
Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.
Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.
I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.
Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?
Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.
I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.
Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.
Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.
Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.
I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.
La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più. 


                                                 

                                                                  Dal blog: http://antoniomenna.wordpress.com 

anna

IN ARRIVO IL BOOM DI ARTEMISIA GENTILESCHI (SKIRA,24 ORE ECC)

CI MANCA L'ARTEMISIA DI ANNA BANTI.

RIDATECELA



la libraia

se




se una parola "sbaglia"
l'universo si dilegua immediatamente

sabato 8 ottobre 2011

Virginia

Io almeno ho a volte sognato che il giorno del Giudizio universale,quando tutti i grandi condottieri e avvocati e uomini di Stato arriveranno in cielo per ricevere le loro ricompense-le loro corone,i loro lauri,i loro nomi indelebilmente incisi sul marmo imperituro-l'onnipotente guarderà san Pietro e gli dirà,non senza una traccia d'invidia nel vederci arrivare con i nostri libri sotto il braccio :"Questi non hanno bisogno di ricompensa.Qui non abbiamo niente,per loro.Sono quelli che amavano leggere".

Virginia Woolf



da " VOLTANDO PAGINA " Saggi 1904-1941
a cura di Liliana Rampello
edizioni ilSaggiatore

GLI AMENI DISCORSI DELLE SORELLE BRONTE

O RARE BEN JONSON

... SE SEI SAGGIA,ASCOLTAMI CELIA.I TUOI BAGNI SARAN DI SUCCO DI GAROFANI,ESSENZA DI ROSE E DI VIOLETTE,LATTE D'UNICORNI E ALITO DI PANTERE RACCOLTO IN BORSE E MESCOLATO CON VIN DI CRETA.NOSTRA BEVANDA SARA' ORO ED AMBRA PREPARATI;CHE NOI PRENDEREMO FINCHE' IL MIO SOFFITTO GIRI INTORNO DALLA VERTIGINE;E IL MIO NANO DANZERA',IL MIO EUNUCO CANTERA',IL MIO PAZZO COMPLETERA' IL GROTTESCO SPETTACOLO,MENTRE NOI,IN MUTATE FORME,RAPPRESENTEREMO LE FAVOLE DI OVIDIO,TU ORACOME EUROPA,E IO COME GIOVE,POI IO COME MARTE,E TU COME ERICINA:E COSI' VIA,FINCHE' AVREMO PERCORSE ED ESAURITE LE FAVOLE DEGLI DEI... E T'INCONTRERO' IN ALTRETTANTE FORME: IN CUI NOI POTREMO COSI' TRASFONDERE LE NOSTRE ANIME VAGABONDE SULLE NOSTRE LABBRA....


da "VOLPONE" di BEN JONSON




( edizione sansoni 1988,traduzione di MARIO PRAZ)

venerdì 7 ottobre 2011

DANILO MONTALDI



Al boss Ernesto Ferrero


Pizzino:

Che facciamo? Ripubblichiamo o non ripubblichiamo
LE AUTOBIOGRAFIE DELLA LEGGERA di Danilo Montaldi?



A TUTTI LORO PIACE MOLTO LA LIBRERIA PONCHIELLI
IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA E' ANDATO A TOMAS TRANSTROMER.GRAZIE A NICOLA CROCETTI,MARIO LUZI E A HERRENHAUS
SENZA I QUALI SAREBBE UN PERFETTO SCONOSCIUTO



Percorrendo le vie consolidate della musicologia internazionale, è possibile risalire a
Zappa, Francesco: Violoncellista e compositore Italiano, nato a Milano, fiorito tra il 1763 ed il 1788.
Al contrario, un tipo di approccio che privilegi le più recenti risorse informatiche, porterà a scoprire che
Francesco Zappa, pubblicato nel 1984, è un album di Frank Zappa. In questo album, Frank Zappa esegue al synclavier composizioni di musica da camera attribuite al violoncellista e compositore barocco milanese Francesco Zappa, realmente vissuto nel XVIII secolo.
La critica accademica pone l'accento sul musicista vissuto nel ’700; la critica militante si concentra invece sul disco pubblicato 200 anni dopo la sua morte.
Uno dei contributi più interessanti sulla figura di Francesco Zappa, proveniente da un ambito di sicuro molto lontano da quello accademico, è il saggio The musical times of Francesco Zappa, scritto nel 1983, pochi mesi prima dell’uscita dell'album, dallo stesso Frank Zappa e da David Ocker, all’epoca suo stretto collaboratore: un testo interessante ed irriverente, a metà strada tra la tradizionale forma del saggio musicologico ed i principi del Gonzo journalism di H. S. Thompson. Zappa e Ocker partono da informazioni reali, ricavate dai dizionari musicologici e dai frontespizi delle stampe di Francesco Zappa in loro possesso; poi le ampliano in modo immaginoso e del tutto arbitrario, amplificando situazioni e personaggi, al fine di mettere in evidenza, in modo caricaturale ed estremo, convenzioni sociali e costumi di
fine ’700: particolarmente efficace è la rappresentazione che emerge del rapporto tra musicista e mecenate, argomento molto sentito da parte di Frank, da sempre fiero oppositore delle politiche della grande industria discografica americana e delle associazioni di censura.
Quando uscì la quinta edizione del Grove, all’inizio degli anni 80, il genio musicale di Frank Zappa cominciava ad essere riconosciuto anche tra gli appassionati e gli studiosi di musica colta, grazie alle sue sempre più numerose e convincenti escursioni nel campo della classica contemporanea e sperimentale (interesse che culminò nel 1993 nella realizzazione di The Yellow Shark). Parevano quindi esserci tutti i presupposti perché il nome di Frank Zappa comparisse all’interno dell’illustre dizionario, ma quando Frank e i suoi collaboratori ne verificarono la presenza, alla voce Zappa trovarono solamente il dimenticato Francesco. La polemica sull’assenza nel Grove di importanti musicisti contemporanei, provenienti da esperienze musicali diverse da quella classica e spesso sostituiti da oscuri omonimi non identificati dei secoli
passati, era abbastanza diffusa in quegli anni. Forse anche Frank Zappa rimase inizialmente contrariato, scoprendo che al posto del suo nome c’era quello di Francesco; tuttavia alla sterile polemica egli preferì sempre l’ironia ed il gioco intelligente e la stravagante rivelazione si tramutò presto in impulso creativo.
Così nacque Francesco Zappa, un’opera grazie alla quale il musicista poteva anche rendere omaggio alle sue origini italiane. L’album suona un po’ come le rielaborazioni elettroniche di Beethoven e Rossini, realizzate da Wendy Carlos per A Clockwork Orange di Stanley Kubrick: con queste condivide, oltre alla profonda ironia, anche l’utilizzo di suoni e soluzioni timbriche inusuali e spesso stridenti, che non rendono di certo l’ascolto semplice o immediato. L’operazione umoristica di Frank Zappa non venne compresa da critica e ascoltatori e Francesco Zappa è spesso ancora oggi aspramente criticato per la freddezza dei suoi arrangiamenti: critiche del tutto comprensibili, ma probabilmente il reale fascino dell’opera risiede altrove, nell’eccezionale concatenazione di eventi, personaggi e nomi che hanno portato alla
sua nascita, dopo quasi 200 anni di attesa. Frank Zappa riuscì nell’impresa di portare Francesco Zappa al suo pubblico (un pubblico profondamente diverso da quello che lo aveva conosciuto nel XVIII secolo) e non si accontentò di questo: trovò altri Zappa che la storia aveva dimenticato (Dominico Zappa, musicista viennese del XVI secolo; Padre Simeone Zappa, teorico di musica vissuto nel seicento a Bologna; Guido Zappa, matematico; Anita Zappa, poetessa) e si ripromise di farli conoscere al mondo.
Quando morì, nel 1993, lasciò una moltitudine di opere inedite ed un grande vuoto nel panorama musicale e culturale contemporaneo.
Sfogliando oggi l’ultima edizione del Grove, è possibile osservare che anche il nome di Frank Zappa ha fatto la sua comparsa sulle pagine del dizionario.

Si trova appena sotto quello di Francesco Zappa...

ma solo per motivi alfabetici

tutti i venerdì, dalle 18 alle 19, a partire dal 21 ottobre 2011
un’ora a disposizione di coloro che vogliono leggere qualcosa di proprio o di altri, presentarsi come musicisti, o esprimersi in qualsiasi altra forma d’arte.
E’ sufficiente prenotare il “proprio” quarto d’ora, entro il martedì precedente, scrivendo a partedellarte@yahoo.com , specificando nome, cognome, titolo e autore del pezzo che s’intende leggere o eseguire.
PAGINA 99
Un venerdì al mese sarà dedicato alla pagina 99 di un libro a scelta.
Seguendo le stesse modalità di prenotazione, l’intervento sarà limitato alla lettura della sola pagina 99.
MICROCONFERENZA
Una volta al mese sarà possibile presentare una microconferenza di mezz’ora.
L’iniziativa è aperta (gratuitamente) a tutti.



http://www.pikidiarte.com/


IL TITOLO

"UNA FEDE IN NIENTE MA TOTALE " di ANDREA CORTELLESSA

giovedì 6 ottobre 2011

A PROPOSITO DEI FESTIVAL

A PROPOSITO DEI FESTIVAL,DEI LIBRI,DEGLI EDITORI,DEGLI SCRITTORIFILOSOFISCIENZIATITEOLOGHI PORTATI IN GIRO COME BUFFALO BILL AL TEMPO DEL " BUFFALO BILL WILD WEST SHOW",COME GLI ORSI CON L'ANELLO AL NASO NELLE STEPPE...




" E' UN MONDO DA CIRCO BARNUM

CHE PIU' FASULLO NON POTREBBE ESSERE

MA NON SAREBBE UN'ALLUCINAZIONE

SE TU CREDESSI IN ME"


" yip " harburg

L I S E


"Faccio ricerca.
Cosa cerco?
A chi faccio questa domanda?
Alla composizione,è l'unica che sa dove andare.
E dove mi porta?
Verso casa."

Lise Rouillard


dal 15 al 27 ottobre personale di
LISE ROUILLARD
a PIKIDI arte
via D.Chiesa
cremona
www.pikidiarte.com

mercoledì 5 ottobre 2011


Ci hanno appena avvisato con una chiamata da Stoccolma a carico del destinatario che domani sarà conferito a Bob Dylan il Premio Nobel

martedì 4 ottobre 2011

questo porcellino è andato al mercato

Questo porcellino è andato al mercato
Questo porcellino a casa è restato
Questo porcellino ha mangiato il prosciutto
Questo porcellino è rimasto all'asciutto
E questo porcellino sai che cosa ha fatto?
Ha fatto " Oeee oeee oeee" dappertutto



...........

Non voglio essere quello che rovina la poesia per bambini
facendo domande non necessarie sul Gatto con gli stivali
o,ancora,le conseguenze di un maiale che mangia carne.
Tra l'altro,sono del tutto d'accordo nel fare " oeee oeee oeee"
dappertutto
avendolo fatto tante volte e sapendo esattamente
come ci si sente.



da " balistica" billy collins
Fazi Editore

domenica 2 ottobre 2011

MARGHERITA BASSINI
presenta


LA MOSTRA RUBATA
Tadeusz Kantor

Mostra fotografica
presso

LIBRERIA PONCHIELLI