Apprendiamo
con rammarico la decisione presa dal Consiglio dell’AIE – Associazione Editori
– con una risicata maggioranza a favore dello spostamento a Milano del salone
del Libro.
Questa
decisione rivela la subalternità dell’associazione alle strategie dei grandi
gruppi editoriali milanesi ed è stata presa senza un’ampia consultazione e
tempestiva informazione degli iscritti. Non sono state certamente le frettolose
consultazioni e le polemiche campaniliste di questi giorni a cambiare questo
dato di fatto. Nel giro di poco meno di un mese ci ritroviamo a sorpresa senza
il Salone del Libro di Torino che per trent’anni ha funzionato come una valida
esperienza, soprattutto dal punto di vista degli editori indipendenti e
dell’incontro tra autori, professionali del libro e lettori.
Per noi è
evidente che a Milano non ci saranno le necessarie garanzie per un’equa
rappresentazione dell’editoria indipendente e per un valido progetto culturale.
Sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze dei processi di concentrazione
editoriale e distributiva portati avanti dai grandi gruppi editoriali. Il
rischio della riduzione degli spazi espressivi e commerciali, attraverso la
concentrazione in poche mani di distribuzione, librerie e case editrici, si
arricchisce oggi di un altro preoccupante tassello. A partire da oggi anche il
Salone del Libro, che aveva garantito in questi anni buona visibilità e
attenzione all’editoria indipendente e agli editori più piccoli, finisce nelle
stesse mani che già controllano la maggior parte del mercato.
L’AIE, che
già adesso non annovera tra i suoi soci importanti editori indipendenti di
cultura, perde così un’occasione per una politica di maggiore equità ed
equilibrio capace di rappresentare i diversi interessi del mondo editoriale.
Per questo motivo usciamo dall’Associazione e continueremo in altre sedi e
forme la nostra battaglia per il pluralismo culturale.
Sandro Ferri
Sandra
Ozzola
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