venerdì 13 maggio 2016

La Cultura. Numero 1000, Il Saggiatore. A parte qualche errore di stampa, che bello che è questo testo anonimo.

La Cultura. Numero 1000


Che cos’è La Cultura? 
  In occasione del millesimo volume della sua storica collana, il Saggiatore riflette non solo sul contenuto della parola «cultura», ma anche, e più radicalmente, su che cosa significhi pensare il lavoro editoriale come strumento attivo di conoscenza: componendo con il proprio catalogo una sinfonia di opere, la casa editrice riceve le note dal passato, le riproduce per il contemporaneo e le trasmette al futuro. 
  La sua musica è identità, interpretazione e guida. 
  Se con la cultura l’umanità prova a trascendere se stessa, il giacimento culturale di una casa editrice è un patrimonio collettivo e universale. 
  Nostre, di noi umani, sono le domande che si pongono Edmund Husserl e Jean-Paul Sartre: quale statuto di verità ha la scienza, e qual è l’importanza della letteratura? Perché scrivere? Nostro è l’urlo che scuote la mente nei versi di Allen Ginsberg, nostro il rovello che porta Arnold Schönberg a rivoluzionare la musica; lo stesso rovello risuona in Gustav Mahler o Luigi Nono, ma non è diverso da quello che sentiva Keplero guardando la volta celeste per sondare i movimenti dei pianeti – gli stessi pianeti sui cui moti e sulle cui leggi si interrogano i più grandi fisici contemporanei, da Albert Einstein a Werner Heisenberg. Nostra è la trepidazione di Claude Lévi-Strauss quando, avvicinandosi ai Tropici e sentendone per la prima volta l’odore, fa l’esperienza sconvolgente dell’altro da sé. Nostra è la dolcezza con cui Marcel Proust sceglie quale libro gli farà compagnia in un pomeriggio marittimo. 
  La Cultura non vuole essere, allora, una semplice raccolta di voci eccellenti, di testi emblematici. Vuole essere una proposta, con cui tentare di rispondere alla nostra ineluttabile domanda: che cos’è e a cosa serve la cultura?  

La scheda:  La Cultura. Numero 1000.

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