Della prima disobbedienza dell'uomo, e
del frutto
di quel proibito albero, il cui fatal
sapore
dentro al mondo recò la morte e ogni
nostra pena
dopo la perdita di Eden, finché un più
grande Uomo
non giunga a risanarci, e riconquisti
il benedetto seggio,
canta, Musa celeste, tu che sulla vetta
segreta
di Oreb o di Sinai ispirasti quel
pastore
che primo insegnò all'eletta stirpe
come cielo e terra in principio
emersero dal caos;
e se più ti aggrada il colle di Sion,
o il ruscello di Siloe che rapido
fluiva presso
l'oracolo di Dio, io da questi luoghi
invocherò sostegno pel mio audace
canto,
che alto aspira a levarsi in volo
sull'aonio monte
per
inseguir cose mai tentate
in prosa o rima.
E sovra ogni cosa, o Spirito, tu che ad
ogni tempio
preferisci un degno cuore e puro,
istruiscimi,
tu che sai, poichè dal principio
tu fosti presente, e con possenti ali
di colomba
spiegate posasti a cova del
vasto abisso
e lo rendesti pregno: ciò che è
oscuro in me
illumina, ciò che è basso innalza e
sostieni,
chè
fino all'apice di sì alta materia
io possa testimoniare l'Eterna
Provvidenza
e agli uomini aprire le vie di Dio.
Racconta dapprima, poichè il cielo
nulla
nasconde alla tua vista, nemmeno
la profonda distesa infernale,
racconta quale fu la causa
che mosse i nostri padri di quel felice
stato,
e sì alti nel favore dei Cieli, a
cader lontani
dal loro Creatore, a trasgredirne il
volere
per uno e un solo divieto, altrimenti
signori del mondo.
Federico Biolchi
Della prima disobbedienza dell'uomo, e
del frutto
dell'albero proibito, il cui gusto
fatale condusse
la morte nel mondo, e con ogni dolore
la perdita
dell'Eden, fin quando non giunga più
grande
un Uomo a risanarci riconquistando il
seggio benedetto,
canta, Musa Celeste, che sopra la vetta
segreta
dell'Oreb o del Sinai donasti
ispirazione a quel pastore
che per primo insegnò alla stirpe
eletta
come in principio sorsero i cieli e la
terra dal Caos;
o se il colle di Sion maggiormente ti
aggrada,
e il ruscello di Siloe che scorreva
rapido
presso l'oracolo di Dio, da questi
luoghi
offri, ti prego, aiuto al canto
avventuroso
che in alto volo aspira a sollevarsi
sul Monte Aonio, e si propone cose
mai tentate in passato in prosa o in
rima.
E soprattutto, o Spirito, che sempre
preferisci
più d'ogni tempio un cuore saldo e
puro,
poiché tu sai, istruiscimi; tu che fin
dall'inizio
fosti presente e con ali possenti
spalancate
come colomba covasti quell'abisso
immane
e lo rendesti pregno: ciò che è in me
oscuro illumina,
e ciò che è basso innalzalo e
sostienilo;
che dalle vette di questo grande
argomento
io possa confermare la Provvidenza
Eterna,
e la giustezza delle vie divine
rivelare agli uomini.
Tu racconta dapprima, poiché nulla il
cielo
nasconde alla tua vista, nemmeno
la profonda regione dell'inferno,
tu racconta dapprima quale fu la causa
che i nostri padri in quel felice
stato, e altamente
favoriti dal Cielo, sospinse alla
caduta
dal loro Creatore, e a trasgredire su
un minimo divieto
il suo volere, altrimenti signori del
mondo.
Roberto Sanesi
Del primo atto di disobbedienza
che l'uomo ha commesso, e del frutto
dell'albero proibito, il cui fatale
sapore ci portò dolore e morte
e perdita dell'Eden, fino a quando
l'Uomo maggiore ci risanerà
riconquistandoci il luogo beato,
cantami o Musa, come sul nascosto
monte d'Oreb o Sinai, ha ispirato
quel pastore che al popolo eletto
svelò per primo come cieli e terra
uscirono in origine dal Chaos
o, se ti piace di più la collina
di Sion, o il Siloe, che scorreva
presso il tempio di Dio, io da laggiù
invoco il tuo aiuto sul mio canto
che avventurosamente tenta il volo
all'Elicona, per imprese ancora
non tentate in prosa, o in poesia.
Ma soprattutto, Spirito, che vuoi,
più dei templi, cuore retto e puro,
Tu che sai tutto, ispirami: presente
se stato dal principio, e, spalancando
le tue ali possenti, hai ricoperto
come colomba l'infinto abisso
e l'hai ingravidato: ora rischiara
ciò che è buio in me, alza e sostieni
ciò che è basso, perchè io dimostri,
levandomi all'altezza del soggetto,
l'eterna Provvidenza, e come giuste
siano, per noi, le vie del Creatore.
Per prima cosa, dato che ogni aspetto
del Cielo tu conosci, anche del fondo
territorio infernale, prima dimmi
quale ragione spinse i genitori,
nel loro stato felice, a tal punto
favoriti dal Cielo a separarsi
dal loro Dio e a disobbedire,
già padroni del mondo, al suo divieto?
Roberto Piumini
Potete trovare qui il testo originale
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