Calais, dove l’arbitrio del potere sulla vita di tutti, e più
violentemente su quella degli indesiderabili, non può essere negato.
Calais, dove si staglia alla luce del giorno la priorità data
ai trasporti di merci e alla circolazione dei treni piuttosto che
all’esistenza di esseri di carne e di sangue.
Calais, dove industria, affari e repressione banchettano al matrimonio dell’orrore e dell’indifferenza.
Calais, dove si cristallizza ciò che spadroneggia ovunque altrove.
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