La critica della traduzione che Cervantes mette in bocca a Don Chisciotte è davvero insuperabile. Ha l’impressione, dice, che quando si traduce da una lingua a un’altra, è come se si osservasse un arazzo fiammingo dal retro. «Le figure si vedono ancora, ma sono un groviglio di fili che le rendono confuse e non appaiono nella loro bellezza e perfezione come da diritto… Non voglio dire però che questo bisogno di tradurre non sia lodevole».
dalla presentazione di Thomas Mann, Traversata con Don Chisciotte, prefazione di Lionel Richard, Medusa edizioni
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