Tu Signore-Signora della mia passione
mi mostri un viso di donna che solo la mano
della Natura può aver dipinto, e possiedi
un tenero cuore di donna, ma libero
dai volubili impulsi di moda fra le donne false,
e un occhio assai più luminoso, uno sguardo
meno falso del loro, chè anzi concede ornamento
all'oggetto sul quale si posa, e un aspetto di uomo
che vince ogni altra apparenza, e rapisce
anche gli sguardi degli uomini, e l'anima
di tutte le donne smarrisce. Creato per essere donna,
la Natura, formandoti, cadde in adorazione
e mi privò di te, con l'aggiungerti cosa
del tutto inutile alla mia intenzione.
Ma dato che ti eresse per dare piacere alle donne,
il tuo amore sia mio,
e l'uso del tuo amore sia il loro tesoro.
William Shakespeare, sonetto 20
traduzione di Roberto Sanesi, Mondadori 2000
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