sabato 23 aprile 2016

L'Amanuense

"La cosa più importante che ho capito scrivendo è proprio che non siamo niente. Polvere. Ma la scrittura è ciò che ci rende eterni. Da quando ero bambino ho copiato milioni di lettere. Geroglifici, ideogrammi, alfabeti. I tutti i caratteri, di tutte le epoche. I capilettera d'oro zecchino, scaldati col fiato e lucidati col dorso dell'unghia. Ho capito i monaci del Medioevo. Ho capito come,  quando un uomo scrive, ciò che era prima di lui passa attraverso di lui e si trasforma in ciò che resterà dopo. Siamo la canna vuota attraverso cui scorre l'eterno. E più riusciamo a svuotarci, a non intasare con il nostro "io" il canale che siamo, più l'eterno può scorrere"

da " La Lettura", Domenica 24 aprile 2016

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