domenica 19 giugno 2016

In Marocco riapre la biblioteca più antica del mondo


Tra i vicoli della vecchia medina di Fes vi è custodito un tesoro che pochi conoscono: la biblioteca di Al Qarawiyyin. Non solo la più vecchia dell’Africa ma, secondo l’Unesco, anche la più antica istituzione di insegnamento operativa mai esistita. Secoli di storia raccolti in manoscritti che risalgono al XII secolo custoditi tra le mura di un edificio che, da solo, rappresenta voce e testimonianza di un passato, una storia, un’epoca d’oro che sfida l’attualità dei figli odierni di quel mondo. Sfida ancora più impegnativa quando si scopre che fu una donna, Fatima El Fihriya, nell’859, la fondatrice di una istituzione d’avanguardia.

Quella del Qarawiyyin non è solo una biblioteca, ma anche una moschea e un’università. E’ stata un punto di riferimento di primo piano sul trasferimento della conoscenza non solo in quel luogo, ma anche tra musulmani ed europei. Grazie a Fatima, che ci ricorda quanto invece il contributo delle donne nella civiltà musulmana fu attivo e tutt’altro che in ombra, poterono crescere – tra i manoscritti della biblioteca e le mura dell’università da lei fondata – ragazzi e alunni che diventarono pilastri di quella civiltà, come il poeta mistico e filosofo Ibn
Al-Arabi e l’economista Ibn Khaldun.

Questa straordinaria storia, però, era in procinto di essere divorata e distrutta per sempre dalla polvere e dalla noncuranza. La buona notizia di questi giorni è che la biblioteca Al Qarawiyyin, dopo che le sue porte erano state chiuse per anni, apriranno finalmente al pubblico da maggio. Sono infatti, terminati i lavori di riabilitazione avviati nel 2012 grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura marocchino, che ha affidato ad un’altra donna, l’architetto Aziza Chaouni, il compito di portare a compimento la rinascita di un luogo fondamentale per la storia del Nord Africa.

Tra qualche mese, dunque, si potrà tornare indietro nel tempo non solo attraversando i misteriosi vicoli della vecchia medina di Fes, la bottega di un artigiano del legno o della seta, oppure dei Sherbil di pelle ancora gelosamente lavorati a mano. Ma i fortunati visitatori potranno oltrepassare la porta dei Qarawiyyin, superare gli archi e arrivare alla biblioteca rimanendo estasiati dai Zellij colorati, dai mosaici e dalle fontane completamente ristrutturate, ammirare il giardino in fiori nel Patio centrale ed arrivare alla stanza della conoscenza: la biblioteca che finalmente prende vita con i suoi manoscritti unici, il vero tesoro di Fes e del mondo, come lo è questa città, dichiarata dall’Unesco, patrimonio dell’umanità.

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